Intendiamoci: se Grillo ha fatto qualcosa di male, vorrei saperlo. E le inchieste giornalistiche mi vanno benissimo. Il "metodo Boffo" no.Steve1973 ha scritto: Già letto oggi, ma non mi ha convinto per nulla...
questo l'articolo dell'espresso: http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... ta/2202050
Riassumendo, l'articolo fa presumere che ci siano 13 società intestate a dei prestanomi tra cui l'autista di Grillo, la cognata e un trafficante di droga, che vedrebbero probabilmente in Beppe Grillo un investitore occulto, grazie al fatto che 4 di queste società sono registrate come "sociedad anonima, uno schermo giuridico che consente di proteggere l'identità degli azionisti". Il tutto per realizzare un resort di lusso. Indicativo poi che una di queste società abbia il nome Parvin, come la moglie di Grillo.
Bene.
Poi salta fuori che:
1) la cognata di Grillo e Vezzoli stavano insieme. Vivevano in Costarica. Ci hanno fatto pure un figlio. E ovviamente avevano una serie di attività in quel Paese.
2) Cungi non è affatto un narcotrafficante, in stile Escobar, ma un imprenditore italiano residente in Costarica, arrestato nel 96 per la cessione di 2 grammi di cocaiana, ma poi prosciolto e quindi incensurato.
3) L'ecofeudo non doveva essere un resort, ma un complesso di villette (giusto per la precisione). Il progetto non è cmq mai partito e non è stato mai acquistato il terreno (non che ci sarebbe stato qualcosa di illecito, cmq).
4) le sociedad anonima non sono altro che le nostre società per azioni.
5) la società Parvin (così chiamata... dalla sorella di Parvin) era un negozio di prodotti di bellezza.
Tutto questo l'Espresso si guarda bene dal riferirlo, nonostante fossero tutte informazioni facilmente reperibili.
Non viene portata la minima prova e neppure un semplice indizio del fatto che Grillo fosse, non dico partecipe, ma addirittura a conoscenza delle attività del Vezzoli, nè, peraltro che tali attività fossero in qualche modo in qualche modo illecite.
L'impressione che ne ho è che l'Espresso abbia voluto cercare di offuscare l'immagine di un avversario politico del suo editore (come un Sallusti qualsiasi insomma).
Mossa scorretta (a dir poco) e poco furba, considerano che Bersani sta elemosinando una fiducia proprio a Grillo.