c'è un po' di quello, cyber... ma non tutto... inanzitutto, sarebbe da discutere delle ore sull'esistenza del "vero tu", l'idea un po' aristotelica del "sii tu stesso"...
e poi, non è solo questione del rapporto fra l'ego ed il super-ego in se... ma anche questione di saper gestire questo rapporto e di vivere il divario (che pur continuare ad esistere) con serenità. Ha più a che vedere con le proprie reazioni al mondo che ti circondano, che con il mondo stesso.
#32
se mi dici che la depressione e quel che ne segue deriva ed è causata dal nostro rapporto con gli altri e viceversa mi trovi assolutamente d'accordo.. ma la televisione.. mi spiace.. ma non la si può incolpare di tutto quello che c'è di sbagliato o che non va nella nostra vita.
#33
Hai ragione, ma la mancanza di affermazione del tuo io porta alla debolezza del carattere.anabellita ha scritto:c'è un po' di quello, cyber... ma non tutto... inanzitutto, sarebbe da discutere delle ore sull'esistenza del "vero tu", l'idea un po' aristotelica del "sii tu stesso"...
e poi, non è solo questione del rapporto fra l'ego ed il super-ego in se... ma anche questione di saper gestire questo rapporto e di vivere il divario (che pur continuare ad esistere) con serenità. Ha più a che vedere con le proprie reazioni al mondo che ti circondano, che con il mondo stesso.
Un carattere sviluppato in un educazione che tende a reprimere la tua natura a favore di indicazioni e suggerimenti esterni tenderà ad essere sempre debole e a cercare altrove le proprie certezze.
Se cominci a fare le cose "per far piacere alla mamma", per "dimostrare agli altri quanto sei bravo", la tua unica forma di appagamento sarà quella di trovare approvazione negli altri.
Se sviluppi un carattere che deve la sua falicità all'approvazione altrui, necessariamente comincerai ad agognare questa approvazione e nel momento in cui cominci a vivere in questo modo è la fine.
diventi dipendente da TROPPE variabili, diventi dipendente dal gusto estetico altrui, diventi dipendente dai desideri altrui, da quello che gli altri pensano, da quello che altri ritengono che tu debba essere, diventi dipendente dall'idea che altri hanno di te, cominci a lavorare per fare felici altri, cominci a fare attività che hanno lo scopo di farti bello agli ogli occhi degli altri, cominci a cercare di esaudire i sogni degli altri...
e non ti rendi conto che stai costruendo una realtà effimera, basata su soddisfazioni effimere...
e, a quel punto, si scatena l'ansia, la depressione, l'attacco di bulimia o di anoressia, il disturbo del sonno, l'attacco di panico...
www.africanview.it
Tour Operator in Zambia e nell'Africa Australe
Tour Operator in Zambia e nell'Africa Australe
#34
Grazie Domo, tengo duro, durissimodomovoy ha scritto:Lola io non so aiutarti, ma credo che nessuno possa farlo se non un bravo medico. Questi problemi sono molto soggettivi e vissuti da ognuno in modo diverso quindi ogni suggerimento potrebbe essere poco o troppo, giusto o sbagliato.
Tieni duro, ne uscirete!
#35
E' esattamente la mia paura... lui in generale mi vede la più forte tra i due in molte cose, ed ora ancora di piùAnna73 ha scritto:il malato sa che può contare su di te e col tempo tende a diventare completamente dipendente. [...]Ho paura (ma in realtà non ne sono certa) che questo spinga il malato a non reagire....lolamar ha scritto:Un altro dubbio che mi logora...
lui si appoggia a me come fossi un'ancora, dice che si sente meglio solo quando siamo insieme. Io non mi nego di certo, ma gli farà bene questa esclusività?
#36
Ciao Lo'
Non sono in grado di consigliarti in alcun modo perché fortunatamente non ho mai avuto a che fare neppure indirettamente con persone depresse.
In alcuni casi però può capitare che arrivi inaspettatamente un evento, banale o stravolgente che sia, a darti uno scossone e farti vedere tutto in modo diverso: come se fosse una mano che ti solleva da terra. Poi sta a lui non cadere di nuovo, ma il fatto di essere di nuovo in piedi è un aiuto enorme.
Spero che capiti anche a lui, molto presto.
Un abbraccio.
Non sono in grado di consigliarti in alcun modo perché fortunatamente non ho mai avuto a che fare neppure indirettamente con persone depresse.
In alcuni casi però può capitare che arrivi inaspettatamente un evento, banale o stravolgente che sia, a darti uno scossone e farti vedere tutto in modo diverso: come se fosse una mano che ti solleva da terra. Poi sta a lui non cadere di nuovo, ma il fatto di essere di nuovo in piedi è un aiuto enorme.
Spero che capiti anche a lui, molto presto.
Un abbraccio.
- Aspettando Godot -
#37
Lo spero anche io Cla, più che mai in questo momento, uno scossone in particolare lo rimetterebbe in piedi, ma in ogni caso è evidente che ha un problema con se stesso e va risolto, altrimenti il rischio di ricadere incomberà sempre....Cla' ha scritto:Ciao Lo'
Non sono in grado di consigliarti in alcun modo perché fortunatamente non ho mai avuto a che fare neppure indirettamente con persone depresse.
In alcuni casi però può capitare che arrivi inaspettatamente un evento, banale o stravolgente che sia, a darti uno scossone e farti vedere tutto in modo diverso: come se fosse una mano che ti solleva da terra. Poi sta a lui non cadere di nuovo, ma il fatto di essere di nuovo in piedi è un aiuto enorme.
Spero che capiti anche a lui, molto presto.
Un abbraccio.
Re: ANSIA, DEPRESSIONE, ATTACCHI DI PANICO
#38senza aver letto molto il topic, ti dico: io ne ho sofferto tantissimo alla fine dell'anno scorso, non so a raccontarti quanto stavo male. e senza neanche sapere il perché: mi terrorizzavo, e basta.lolamar ha scritto:Cosa ne sapete? Avete siti da consigliarmi per documentarmi?
Come si può aiutare una persona che ne è affetta?
Si può fare qualcosa di più che stare a guardare mentre questo caxxo di mostro interiore gli risucchia la gioia di vivere da dentro senza un motivo apparente???
Cosa si può fare quando ti viene chiesto aiuto e tu puoi dare solo tutto l'amore che hai dentro sapendo che non basterà a tirarlo fuori?
nonostante il mio fantastico fidanzato mi desse tutto il suo appoggio, la cosa non migliorava.
poi, a inizio dicembre, ho iniziato una terapia breve con uno psichiatra, consigliatoo da una mia amica psicologa.
già alla seconda seduta aveva individuato qual era il problema scatenante dell'ansia, tant'è che quando me lo ha detto sono rimasta senza parole, per non averci mai pensato, e sono stata bene per una settimana intera (allora era un periodo lunghissimo!!!). da sola, credetemi, non ce l'avrei mai fatta. ma non perché non ci provassi, ma perché mi muovevo in modo maldestro, senza sapere a cosa dare la colpa, e brancolavo nel buio!
ora dovrei continuare fino a quasi l'estate, a un incontro la settimana, e STO BENE! è da gennaio che non ho più attacchi forti, gestisco meglio le situazioni, e ogni giovedì vado dal mio dottorino e parliamo e lui mi aiuta sempre più...
Re: ANSIA, DEPRESSIONE, ATTACCHI DI PANICO
#39é l'unica strada veramente valida....un bravo alla tua amica!boo ha scritto:senza aver letto molto il topic, ti dico: io ne ho sofferto tantissimo alla fine dell'anno scorso, non so a raccontarti quanto stavo male. e senza neanche sapere il perché: mi terrorizzavo, e basta.lolamar ha scritto:Cosa ne sapete? Avete siti da consigliarmi per documentarmi?
Come si può aiutare una persona che ne è affetta?
Si può fare qualcosa di più che stare a guardare mentre questo caxxo di mostro interiore gli risucchia la gioia di vivere da dentro senza un motivo apparente???
Cosa si può fare quando ti viene chiesto aiuto e tu puoi dare solo tutto l'amore che hai dentro sapendo che non basterà a tirarlo fuori?
nonostante il mio fantastico fidanzato mi desse tutto il suo appoggio, la cosa non migliorava.
poi, a inizio dicembre, ho iniziato una terapia breve con uno psichiatra, consigliatoo da una mia amica psicologa.
già alla seconda seduta aveva individuato qual era il problema scatenante dell'ansia, tant'è che quando me lo ha detto sono rimasta senza parole, per non averci mai pensato, e sono stata bene per una settimana intera (allora era un periodo lunghissimo!!!). da sola, credetemi, non ce l'avrei mai fatta. ma non perché non ci provassi, ma perché mi muovevo in modo maldestro, senza sapere a cosa dare la colpa, e brancolavo nel buio!
ora dovrei continuare fino a quasi l'estate, a un incontro la settimana, e STO BENE! è da gennaio che non ho più attacchi forti, gestisco meglio le situazioni, e ogni giovedì vado dal mio dottorino e parliamo e lui mi aiuta sempre più...
http://photobucket.com/guestlogin?album ... 13/bertok/
Re: ANSIA, DEPRESSIONE, ATTACCHI DI PANICO
#40riferirò, grazie mille!bertok ha scritto:é l'unica strada veramente valida....un bravo alla tua amica!
e quoto anche per dire che è l'unica strada: l'amore e l'affetto delle persone vicine sono indispensabili, ma neanche loro possono aiutare fino in fondo.
ma non per cattiveria, ma perché è troppo difficile sapere i meccanismi inconsci alla base del mostro, mentre che ha studiato ci arriva... be', dopo solo due ore che ti ascolta! e lavora nella maniera più corretta per aggiustare quell'inceppamento...
#41
Se posso vorrei consigliarti un sito che tra l'altro ha un forum davvero carino.. ilgiocodellavita.com
Io sto passando questi problemi indirettamente attraverso la mia mamma; quel forum mi ha aiutato diverse volte dato che, oltre ad utenti normali, ci può confrontare anche con degli specialisti..
In bocca al lupo!!!
Io sto passando questi problemi indirettamente attraverso la mia mamma; quel forum mi ha aiutato diverse volte dato che, oltre ad utenti normali, ci può confrontare anche con degli specialisti..
In bocca al lupo!!!
#42
Già.... la nostra mamma.......kristel ha scritto:Se posso vorrei consigliarti un sito che tra l'altro ha un forum davvero carino.. ilgiocodellavita.com
Io sto passando questi problemi indirettamente attraverso la mia mamma; quel forum mi ha aiutato diverse volte dato che, oltre ad utenti normali, ci può confrontare anche con degli specialisti..
In bocca al lupo!!!
http://photobucket.com/guestlogin?album ... 13/bertok/
#43
Bertokkkkkkkkkk ma ciaooo!!!bertok ha scritto:Già.... la nostra mamma.......kristel ha scritto:Se posso vorrei consigliarti un sito che tra l'altro ha un forum davvero carino.. ilgiocodellavita.com
Io sto passando questi problemi indirettamente attraverso la mia mamma; quel forum mi ha aiutato diverse volte dato che, oltre ad utenti normali, ci può confrontare anche con degli specialisti..
In bocca al lupo!!!
Tutto bene?? dimmi di sisisi.. ho bisogno di sentire gente allegra
#44
Ciao, mia cugina ha sofferto di attacchi di panico per 13 anni. All’inizio se n’è andata da Milano perché diceva che la città caotica la faceva stare male, perciò si è trasferita dalla nonna in campagna. Poi ha cominciato a uscire sempre di meno finchè non è più uscita di casa, poi dalla sua stanza…
Ha cambiato vari psicologi, ma quando arrivavano al punto dolente, ovvero alla causa, lei scappava e i suoi l’aiutavano evidentemente perché era troppo difficile affrontare i problemi veri..
In tutto questo tempo lei diventava aggressiva con chi cercava di farla reagire.. e, dall'altro lato, si circondava di persone che la compativano e la "proteggevano" senza di fatto rendersi conto che alimentavano le sue debolezze.
io forse perché le voglio un mondo di bene le sono sempre stata accanto ma non ho mai accettato che dettasse lei le regole.. per capirci: se io volevo uscire uscivo e lei stava in casa.. ma non rinunciavo alle mie cose per lei.. se uscivamo insieme cercavo di darle delle sicurezze, tipo: ok andiamo a fare due passi, ma la macchina è qui vicino, se stai male non c’è problema, me lo dici e torniamo indietro.. e così accadeva: una volta è stata male in un centro commerciale.. quando me lo ha detto, invece di agitarmi e trattarla da bambina malata come facevano tutti, l’ho presa sottobraccio e ho cominciato a rassicurarla dicendo: hey tranquilla, adesso usciamo.. ricordi che la macchina è qui vicino? Non succede nulla, ci sono qua io.. ed è andato tutto bene, al punto che in seguito lei mi diceva che l’atteggiamento calmo e rassicurante la aiutava molto..
Di fatto, con me è riuscita a venire in vacanza e siamo andate anche a ballare in discoteca più di una volta.. ferma restando la complicità che le permetteva di contare su di me quando e se stava male, e allora uscivamo insieme, poi quando la crisi passava le dicevo che sarei rientrata e lei il più delle volte mi seguiva.
All'inizio stava male fisicamente: difficoltà a respirare, tachicardia.. e stava così male che le è venuta paura di stare male di nuovo.. quindi pian piano ha eliminato tutte le situazioni in cui era stata male una volta.. senza capire che avrebbe dovuto cercare la causa, invece di eliminare il sintomo.. un po' come se ti si accende in macchina la spia dell'olio e tu per risolvere il problema nascondi la spia con un cerotto...
Non sono una psicologa, ma so che l’aiuto di uno specialista l’avrebbe aiutata ad uscire prima.. di fatto ne è uscita solo due anni fa a 38 anni, quando ha deciso che doveva vivere una vita degna di questo nome.. e allora lei che non era uscita dalla sua casa per 13 anni ha preso una nave e si è trasferita in america.. ora dirige un reparto in un grande magazzino, si è sposata e non mi risulta abbia più crisi di panico.. peccato che per la paura di affrontare le proprie paure, il proprio lato oscuro, abbia buttato 13 lunghi anni
Ha cambiato vari psicologi, ma quando arrivavano al punto dolente, ovvero alla causa, lei scappava e i suoi l’aiutavano evidentemente perché era troppo difficile affrontare i problemi veri..
In tutto questo tempo lei diventava aggressiva con chi cercava di farla reagire.. e, dall'altro lato, si circondava di persone che la compativano e la "proteggevano" senza di fatto rendersi conto che alimentavano le sue debolezze.
io forse perché le voglio un mondo di bene le sono sempre stata accanto ma non ho mai accettato che dettasse lei le regole.. per capirci: se io volevo uscire uscivo e lei stava in casa.. ma non rinunciavo alle mie cose per lei.. se uscivamo insieme cercavo di darle delle sicurezze, tipo: ok andiamo a fare due passi, ma la macchina è qui vicino, se stai male non c’è problema, me lo dici e torniamo indietro.. e così accadeva: una volta è stata male in un centro commerciale.. quando me lo ha detto, invece di agitarmi e trattarla da bambina malata come facevano tutti, l’ho presa sottobraccio e ho cominciato a rassicurarla dicendo: hey tranquilla, adesso usciamo.. ricordi che la macchina è qui vicino? Non succede nulla, ci sono qua io.. ed è andato tutto bene, al punto che in seguito lei mi diceva che l’atteggiamento calmo e rassicurante la aiutava molto..
Di fatto, con me è riuscita a venire in vacanza e siamo andate anche a ballare in discoteca più di una volta.. ferma restando la complicità che le permetteva di contare su di me quando e se stava male, e allora uscivamo insieme, poi quando la crisi passava le dicevo che sarei rientrata e lei il più delle volte mi seguiva.
All'inizio stava male fisicamente: difficoltà a respirare, tachicardia.. e stava così male che le è venuta paura di stare male di nuovo.. quindi pian piano ha eliminato tutte le situazioni in cui era stata male una volta.. senza capire che avrebbe dovuto cercare la causa, invece di eliminare il sintomo.. un po' come se ti si accende in macchina la spia dell'olio e tu per risolvere il problema nascondi la spia con un cerotto...
Non sono una psicologa, ma so che l’aiuto di uno specialista l’avrebbe aiutata ad uscire prima.. di fatto ne è uscita solo due anni fa a 38 anni, quando ha deciso che doveva vivere una vita degna di questo nome.. e allora lei che non era uscita dalla sua casa per 13 anni ha preso una nave e si è trasferita in america.. ora dirige un reparto in un grande magazzino, si è sposata e non mi risulta abbia più crisi di panico.. peccato che per la paura di affrontare le proprie paure, il proprio lato oscuro, abbia buttato 13 lunghi anni
Ultima modifica di cartefalse il 13/02/07 14:46, modificato 1 volta in totale.