boo ha scritto:mia mamma ha sempre lavorato.
ed è sempre stata una casalinga perfetta.
nonché una mamma presente e attenta. (tutt'ora mi chiedo come facesse... otto ore di lavoro, casa sempre pulita, arrivata ai 18 anni non sapevo esistessero né la cipolla liiofilizzata, né il mocio vileda, né i 4 salti...)
col fatto ce sia lei sia mio papà lavorassero, non ho mai avuto scompensi del tipo che stavo più con mamma che con papà. si era pari.
io lavoro, sto fuori di casa 12 ore al giorno, prendo una miseria di stipendio.
peraltro credo che con i dovuti conti lo stipendio di mrboo basterebbe ad entrambi.
e allora perché continuo a lavorare?
sono svariati i motivi.
anzitutto perché così mi sveglio presto, mi faccio la doccia, mi faccio carina, esco di casa, faccio cose e vedo gente. seguo progetti, vado a mangiare fuori.
tutte cose che se restassi a casa non farei, a meno di non diventare forzatamente amica di qualcuna del super o simili.
poi perché così mi sento personalmente.... come dire? forte. collaboro a progetti che vengono pubblicati. interagisco, viene ascoltato il mio parere, sono una donna pensante. lo sarei anche a casa, ma lo sarei per me stessa e il mio moroso e basta.
e questo è un altro motivo: perché non finisco per stare in un ristretto nucleo, quello familiare e magari delle due chiacchiere con altre neomamme, ma sto con ragazzi ragazze donne uomini, racconto aneddoti della mia vita a casa, e quando torno a casa racconto aneddoti della mia vita a lavoro. chiacchiero rido scherzo.
infine so quando prendo qualsiasi cosa per me che me la sono guadagnata io grazie alla mia testa e a quello che sono fuori dalla casa, e mi piace.
e in tutte queste cose io ci vedo una realizzazione che a casa non avrei.
e nonostante ciò la mia casa non è un disastro, mrboo mi aiuta e così non mi sobbarco tutte e faccende come se stessi a casa, mangio parlo con lui gioco con i gatti faccio la lavastoviglie stendo. vado a letto e di nuovo il giorno dopo mi preparo per vedere la città, i suoi tram, per entrare in ufficio e fare un esecutivo, per andare al ristorante e ordinare pizza.
se avrò dei bambini li porterò alle scuole, cercherò di organizzarmi con altre mamme per passarli a prendere a turno (mia mamma così faceva, questa settimana esco prima io, la settimana prossima tu eccetera...) tornerò a casa e li inviterò in cucina a fare i compiti mentre preparo la cena, mi farò raccontare la giornata, giocheremo con i gatti.... e parleremo con mio marito raccontandoci le rispettive giornate, e ci alzeremo da tavola tutti insieme mettendo ognuno il suo nella lavastoviglie...
si dice che c'è gente qui che sta giudicando.
non ci vedo niente di male: tutti giudichiamo.
io una persona che si toglie tutte queste possibilità di conoscenza di ciò che sta fuori, la giudico una persona con meno varietà nella vita. niente di male eh, ma è il mio parere su ciò che lei/lui fa. come chi rinuncia a priori a leggere certi libri, ecco.
Per esempio...tutto ma proprio tutto ciò che per te è positivo, ovvero alzarsi presto alla mattina, prepararsi, uscire di casa e tornarci dopo 12 ore, seguire progetti, vedere gente, stare fuori a pranzo ecc. ecc.
Tutte queste cose che per te sono positive e che se vogliamo sono quelle che ti fanno scegliere di lavorare pur prendendo uno stipendio che hai definito misero per me sono tutte cose che invece rappresentano l'opposto, ovvero, sono motivi che mi spingono a voler NON lavorare.
Non me ne frega nulla di raccontare aneddoti della mia vita privata a colleghi con i quali probabilmente non ho nulla da spartire se non una convivenza lavorativa forzata, nè tantomeno ho voglia di far entrare in casa mia, nella mia vita privata argomenti di lavoro.
Mi sento una persona pensante sempre e comunque, e anche se lavoro in un mondo creativo simile al tuo, non è certo per un complimento o il successo di un mio progetto che mi sento realizzata.
Non c'è un giusto o uno sbagliato ovviamente, lo stiamo ripetendo da non so quante pagine, tanto che appunto, come vedi io la penso e la vivo diametralmente opposto a te.
per rifarmi al tuo esempio...
Io non rinuncio a priori a leggere certi libri.
Diciamo che quelli che mi hanno obbligata a leggere non mi sono piaciuti e vorrei poter decidere io quando e quali libri leggere, ecco tutto.