Mia Mukhtar ha 33 anni e vive in Pakistan.
Nel giugno di 3 anni fa, Mukhtar è stata stuprata da 4 “volontari” in mezzo alla piazza del paese dove vive, a Meerwala, per un’ora di fronte a 300 spettatori: tutti gli abitanti del villaggio e quelli del villaggio accanto. Poi, è stata presa a calci e insultata mentre strisciava semi nuda fino alla porta di casa sua.
Il motivo? Suo fratello aveva violentato una donna della tribu adiacente. E lei doveva pagare in nome di tutta la sua famiglia.
Questa decisione è stata presa dal Consiglio tribale, detto Jiirga. Il JIIRGA è un Consiglio formato dai vecchi della tribu ed è condannato aspramente sia dallo Stato del Pakistan, sia dalla religione Islamica. Nonostante questo, nessuno osa contraddire le risoluzioni del Jiirga.
La Commissione per i Diritti Umani calcola che l’anno scorso per ordine dei vari Jiirga sono stati compiuti 151 stupri di massa e altre 176 donne sono state uccise in pubblico per motivi di onore.
Nella stragrande maggioranza dei casi, le donne sottoposte a Stupri di massa si suicidano entro poche ore.
Ma non Mukhtar... Grazie all’aiuto di un Imam è riuscita a condannare questo fatto alla stampa internazionale, da allora le più importanti associazioni umane, i quotidiani le riviste si rivolgono a lei con il nome di “Eroina”. A seguito della sua denuncia sono stati arrestati 6 uomini accusati di aver partecipato allo stupro pubblico e Mukhtar ha ricevuto un indennizzo di 8 mila euro.
Chiunque, al suo posto, sarebbe scappato, avrebbe lasciato il paese, o avrebbe “cavalcato l’onda” della notorietà per fare soldi.
Non Mukhtar. Lei è una maestra e con gli 8 mila euro ricevuti ha aperto una scuola. “Solo l’istruzione dei bambini salverà le persone da quello che è successo a me”, diceva.... I figli dei suoi stupratori sono iscritti alla sua scuola e lei insegna loro quotidianamente.
Nel frattempo è divetnata, suo malgrado, famosa, ha vinto dei riconoscimenti e ha presenziato a numerose campagne in difesa dei diritti delle donne.
MA ECCO I PROBLEMI:
Sabato doveva partire per l’America dove avrebbe tenuto un discorso. Due giorni prima della partenza, i poliziotti sono andati a casa sua, l’hanno arrestata, portata in questura, segregata e posta in isolamento.
Questo perchè il presidente del Pakistan, tale signor Pervez Musharaff, ha emanato un decreto che “alla signora Mukhtar Mia sia interedetta la parola, non possa più parlare in pubblico, non possa più parlare di ciò che le accadde, non possa più uscire dalla sua casa, ne tantomeno recarsi in altri paesi o all’estero. I suo nome venga incluso nella Exit Control List”
Lo stesso dove figurano Bin Laden, ed i terroristi di Al Qaeda....
La motivazione è la seguente “Danneggia l’immagine del nostro paese”.
Ora..... non vorrei sembrare polemico.... ma permettetemi una considerazione:
il Pakistan è alleato degli Stati Uniti.
Nei giorni scorsi, il New York Times ha scritto: “Invece di cercare Bin Laden, Musharaff si occupa di mettere al silenzio una donna vittima coraggiosa di uno stupro di massa... Siamo sconcertati del trattamento che è stato riservato a quella donna così coraggiosa”.
Allora mi chiedo: ma non dovevano esportare la democrazia? Non sarebbe meglio iniziare dagli Alleati? Così.... Giusto per essere un po’ coerenti....
Io non mi ritengo Anti americano... mi ritengo anti-"censured".
Non è colpa mia se la classe dirigente Americana è formata, per lo più, da "censured"....
Dedicato a chi ci considera "anti-americani"....
#1www.africanview.it
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