E' quanto emerge dall'inchiesta di Altroconsumo sugli impianti di depurazione domestica per l'acqua, i cui dati sono resi pubblici oggi. L'associazione indipendente di consumatori ha condotto l'indagine prelevando 18 campioni d'acqua in uscita dal rubinetto prima della filtrazione e dopo il trattamento (a osmosi inversa), confrontando la qualità dell'acqua filtrata con quella dell'acquedotto. L'inchiesta è stata condotta presso abitazioni di 11 città, da Milano, a Bari, da Reggio Calabria a Brescia, dalla provincia di Firenze a quella di Roma, dalla provincia di Bologna a quella di Padova e di Grosseto.
Le analisi sui campioni sono state realizzate da un laboratorio indipendente, specializzato nel settore. Per le valutazioni finali sono stati considerati i parametri per le acque destinate al consumo umano contenuti nel decreto legislativo 31/2001.
Purtroppo luoghi comuni da sfatare nei confronti degli acquedotti portano all'acquisto di impianti di depurazione domestica. Una scelta da evitare, secondo Altroconsumo, sia dal punto di vista dell'impatto ambientale - come abbiamo visto, tre litri di acqua di rubinetto per ottenerne uno filtrato, sia dal punto di vista del risparmio di spesa - bevendo l'acqua del rubinetto una famiglia tipo per dissetarsi spende poco più di 1 euro all'anno, mentre il costo medio degli impianti di depurazione è di circa 2000 euro, a cui si aggiungo i costi di manutenzione.
Riguardo il calcare e la durezza dell'acqua il falso mito è che siano sinonimo di cattiva qualità. Non è vero: la durezza, ovvero il contenuto di calcio e magnesio è solo segno - positivo - che l'acqua, che scorre nella falda, si arricchisce dei minerali presenti sul terreno. Un'acqua troppo dolce è povera di sali minerali importanti, invece, per la salute del nostro organismo. Purtroppo alcuni dei filtri addolciscono troppo l'acqua, facendola scendere al di sotto del limite di durezza indicato per legge.
Per eliminare il sapore o l'odore del cloro, frequente in alcune zone d'Italia, è utile lasciar decantare l'acqua di rubinetto anche solo pochi minuti prima di consumarla, oppure conservarla in frigo in una bottiglia di vetro ben chiusa.
Se la manutenzione degli impianti di depurazione domestica non è più che egregia, i filtri possono tramutarsi in un ricettacolo di batteri, questi sì rischiosi per la salute.
In conclusione, gli acquedotti in Italia sono più sicuri dal punto di vista microbiologico e garantiti degli impianti di filtrazione domestica. In caso di problemi, l'Azienda sanitaria locale o il gestore dell'acquedotto sono chiamati a intervenire: le soluzioni casalinghe sono poco utili.
il punto è che, anche se controllati con la giusta manutenzione, le depurazioni domestiche sono per la grande maggioranza dei casi un dispendio energetico e un costo notevole in proporzione a quello che la nostra rete idrica offre
se un utente ha particolari necessità dovute a problemi di natura fisiologica allora mi può sta bene ma per chi non ha problemi, l'acqua dei nostri rubinetti va benone, e quasi per il totale della popolazione italiana che può vantare un'acqua tra le migliori in Europa
e confermo, perchè mi sembra il caso, che il più delle volte i sistemi di depurazione casalinghi peggiorano la qualità dell'acqua
e non lo dico da utente che beve l'acqua del rubinetto perchè è un paladino dell'ambiente ma perchè, come te, ho esperienza in questo settore avendo lavorato sia in laboratori chimici privati sia all'Arpa analizzando migliaia di bottiglie di acqua in etichetta e di acqua pubblica[/quote]
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Rispetto e posso anche comprendere le tue perplessita ma non condivido il fatto del dispendio energetico ecc., anche la macchina consuma benzina, anche il condizionatore consuma elettricità e ovviamente l'addolcitore consuma acqua ed energia, ma preserva le tubazioni, evita le incrostazioni, non mi dire che non è vero....quando poi dopo 20-25 anni l'idraulico (che si fa pagare caro, sfido a trovarne uno onestissimo..) ti costringe a cambiare l'impianto son cavolacci amari !!

E' altresì vero che a volte l'acqua trattata è paragonabile a quella minerale
(sant'anna ecc.) ma molti dei ns. clienti lo acquistavano per non andare all'iper a comprarla. E' ancora più vero che il costo di manutenzione è alla fine una patta con il consumo annuale di acqua minerale.
Per il resto, sono scelte soggettive, io ad un addolcitore se potessi non rinuncerei, al trattamento con il mini rubinetto ci farei un pensierino se
non costasse una cifra esorbitante....