Riscaldamento centralizzato: le valvole, la normativa

La Redazione Consiglia

I migliori articoli su Arredamento.it

- 07 marzo 2016

Riscaldamento centralizzato valvole

Il provvedimento riguarda tutto il territorio nazionale: chiunque abiti in condomini con riscaldamento centralizzato ha l’obbligo di installare sui termosifoni delle proprie case le valvole termostatiche con i contabilizzatori di calore. C’è tempo fino al 31 dicembre 2016, non rispettare tale regola significherà pagare sanzioni amministrative per una cifra compresa fra i 500 e i 2500 euro, in base a quanto deciso dalle singole amministrazioni regionali. Le valvole termostatiche sono dispositivi di termoregolazione che consentono di distribuire il calore nei diversi ambienti della casa e di escludere automaticamente il riscaldamento una volta raggiunta la temperatura desiderata. I contabilizzatori, invece, sono piccoli apparecchi che vengono installati direttamente sui caloriferi e quantificano il calore effettivamente consumato. Secondo quanto stimato da Cofely Italia, tramite l’obbligo in questione i condomini risparmieranno totalizzeranno un risparmio annuale medio sul combustibile utilizzato dalla caldaia compreso tra il 10% e il 30% rispetto alla situazione anteriore all'installazione. Un risparmio che dunque dovrebbe superare nettamente la spesa dell’installazione, che varia fra i 90 e i 150 euro a termosifone. Inoltre è previsto il recupero in 10 anni del 50% del costo sostenuto per l'impianto di contabilizzazione del calore. Il rimborso avviene sotto forma di detrazione Irpef per le spese di ristrutturazione come intervento finalizzato al risparmio energetico.

Riscaldamento centralizzato contabilizzazione

Riscaldamento centralizzato: la contabilizzazione potrebbe sembrare un intervento semplice, ma in realtà è necessario che ad effettuarlo sia un tecnico specializzato previa diagnosi energetica e certificazione dei corpi scaldanti installati in ogni appartamento. In seguito a tale analisi, infatti, potrebbero prospettarsi ulteriori azioni per ridurre ancor di più i consumi. Ma scendiamo più nel dettaglio. Il sistema per la contabilizzazione, come detto, si basa su contatori elettronici applicati su ogni radiatore in modo inamovibile. Ciò significa che qualsiasi tentativo di manomissione viene subito individuato, in quanto il taglio del filo di piombatura è ben visibile: non è possibile alterare la realtà delle cose, insomma. Il contabilizzatore deve essere omologato e può essere installato praticamente su tutti i tipi di radiatori. E’ costituito da due sonde - una per misurare la temperatura della superficie del radiatore e l’altra per misurare la temperatura ambiente – e da un microprocessore, che invece contabilizza il consumo energetico con la massima precisione. La lettura può avvenire sia localmente, tramite portatile, sia in remoto, tramite apposito mode. Ciò rende possibile verificare il funzionamento degli impianti in qualsiasi sitante ed analizzare periodicamente i singoli consumi in modo molto veloce e senza coinvolgere gli altri utenti.

Riscaldamento centralizzato legge

L'obbligo di termoregolazione e contabilizzazione relativo al riscaldamento centralizzato nei condomini è previsto nel decreto legislativo di recepimento della Direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica, approvato il 30 giugno 2013 dal Consiglio dei Ministri. Il calendario di tali lavori varia da Regione e Regione, ma è doveroso ribadire che il termine ultimo coincide con il 31 dicembre 2016. In ogni caso, si consiglia di chiedere informazioni e conferme all’amministratore del condominio e contattare ditte specializzate per farsi consegnare dei preventivi, in modo da organizzarsi e decidere per tempo. Il periodo migliore per procedere con l’adeguamento comincia nel momento in cui il riscaldamento centralizzato viene spento. Quasi dappertutto con il mese di aprile, dunque. Anche perché si può intervenire soltanto se l’impianto non è attivo e comunque tutto l’iter potrebbe durare qualche settimana.

Riscaldamento centralizzato distacco

Dal giugno 2013 chiunque voglia operare il distacco dall’impianto di riscaldamento centralizzato può farlo senza attendere l’autorizzazione dell’assemblea condominiale: è quanto stabilito dall'articolo 1118 del Codice civile, come riformato dalla legge numero 220/2012 di modifica alla disciplina del condominio negli edifici. Il condomino che prende tale decisione, tuttavia, deve comunque partecipare alle spese per la conservazione, la manutenzione straordinaria e la messa a norma della caldaia comune, della quale rimane comproprietario e che può tornare a utilizzare in qualsiasi momento. E d’altra parte, a prescindere dalla presenza o meno di obblighi, è bene che il condomino informi l’assemblea circa il distacco in questione. Distacco che comunque è possibile soltanto se non comporta squilibri di funzionamento per gli altri condomini oppure non li costringa a spendere più soldi rispetto alla situazione precedente. Si devono inoltre tenere presenti le previsioni della normativa in materia di risparmio energetico di cui al d.p.r. numero 59 del 2009, secondo cui negli edifici con più di 4 unità abitative e per potenze nominali del generatore di calore dell'impianto centralizzato maggiori o uguale a 100 kw è preferibile mantenere gli impianti centralizzati.

Sfoglia i cataloghi: