MOSTRA: l'arte delle donne
Inviato: 29/11/07 12:52
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Imperdibile per chi ha letto "La passione di Artemisia" di Susan Vreeland
http://www.corriere.it/vivimilano/arte_ ... onne.shtml
I lavori arrivano dai musei più importanti del mondo
Donne al muro: Artemisia e le sue compagne
Dal Rinascimento al Surrealismo, le opere di 110 protagoniste della pittura e della scultura lungo cinque secoli esposte a Palazzo Reale
Le donne dipingono le donne. Poi i bambini, i paesaggi, gli interni. Ma soprattutto ritraggono se stesse e le loro «compagne», reali o ideali che siano. Sorelle, amiche, conoscenti, personaggi storici, eroine, nobildonne, sante. Le ritraggono nude o vestite a festa, nei loro momenti di intimità, in versione ufficiale, intente nelle faccende domestiche. Le donne hanno sempre dipinto ma poche hanno visto riconosciuto il loro talento. Alle artiste che dal 1500 a tutto il Novecento hanno cercato di raccontare e di raccontarsi attraverso le loro tele (e le loro sculture) è dedicata la mostra «L'arte delle donne», dal 4 dicembre a Palazzo Reale.
«Giovanne d'Arco» del pennello
Duecento opere, realizzate da 110 artiste, che attraversano cinque secoli, dal Rinascimento al Surrealismo. Una carrellata di nomi noti e meno noti, di «Giovanne d'Arco» del pennello che, in barba a oscuramenti e censure dell'epoca, oggi troneggiano nei musei più importanti del mondo. I lavori esposti provengono da Londra, Parigi, Madrid, Firenze, Oslo, Washington, uno sforzo organizzativo che si concretizza, non a caso, nell'Anno Europeo per le Pari Opportunità e che sostiene, con ABO Project e la Fondazione Umberto Veronesi, un progetto di ricerca contro il cancro. Seguendo un semplice e chiaro ordine cronologico la mostra si apre col Cinquecento. Di Sofonisba Anguissola (1535-1625) sono esposte due tra le opere più importanti: «Autoritratto al cavalletto» e «Partita a scacchi». Negli stessi anni lavorano Barbara Longhi, Lavinia Fontana e Marietta Robusti (detta Tintoretta), tutte figlie di pittori illustri da cui andarono a bottega.
Talento e coraggio
Artemisia Gentileschi (1593-1654) è la vera eroina del Seicento, violentata dal pittore Agostino Tassi, ebbe il coraggio di denunciarlo. Questo fece di lei un personaggio leggendario e un'icona per il futuro movimento femminista. Non è un caso se i suoi soggetti preferiti furono sempre donne forti e coraggiose, della storia e dei racconti biblici. Dal Neoclassicismo di Angelica Kauffmann, ancora intriso di grazie rococò, si passa alle tele impressioniste di Berthe Morisot (1841-1895), cognata di Manet, e alle visioni fauviste di Suzanne Valadon, madre di Maurice Utrillo. L'Ottocento vede all'opera anche una scultrice di grande talento e personalità: Camille Claudel, amante di Auguste Rodin. Nutrita la schiera delle artiste tedesche che si misurarono col primo Espressionismo, mentre in Italia le pittrici vivevano gli entusiasmi e la carica vitale del Futurismo. Il Novecento è una carrellata di autrici «fuori dal coro», personalità uniche che seppero tradurre in modi diversi e inconfondibili le istanze più moderne della loro epoca: da Tamara de Lempicka a Frida Kahlo, fino alle provocazioni di Meret Oppenheim, fu lei che nel '59 allestì un banchetto su un corpo nudo. Neanche a dirlo, di una donna.
«L'ARTE DELLE DONNE». PALAZZO REALE, PIAZZA DUOMO 12, TEL. 02.54.915. DAL 4 DICEMBRE (ORE 18, A INVITI) AL 9 MARZO.

Imperdibile per chi ha letto "La passione di Artemisia" di Susan Vreeland

http://www.corriere.it/vivimilano/arte_ ... onne.shtml
I lavori arrivano dai musei più importanti del mondo
Donne al muro: Artemisia e le sue compagne
Dal Rinascimento al Surrealismo, le opere di 110 protagoniste della pittura e della scultura lungo cinque secoli esposte a Palazzo Reale
Le donne dipingono le donne. Poi i bambini, i paesaggi, gli interni. Ma soprattutto ritraggono se stesse e le loro «compagne», reali o ideali che siano. Sorelle, amiche, conoscenti, personaggi storici, eroine, nobildonne, sante. Le ritraggono nude o vestite a festa, nei loro momenti di intimità, in versione ufficiale, intente nelle faccende domestiche. Le donne hanno sempre dipinto ma poche hanno visto riconosciuto il loro talento. Alle artiste che dal 1500 a tutto il Novecento hanno cercato di raccontare e di raccontarsi attraverso le loro tele (e le loro sculture) è dedicata la mostra «L'arte delle donne», dal 4 dicembre a Palazzo Reale.
«Giovanne d'Arco» del pennello
Duecento opere, realizzate da 110 artiste, che attraversano cinque secoli, dal Rinascimento al Surrealismo. Una carrellata di nomi noti e meno noti, di «Giovanne d'Arco» del pennello che, in barba a oscuramenti e censure dell'epoca, oggi troneggiano nei musei più importanti del mondo. I lavori esposti provengono da Londra, Parigi, Madrid, Firenze, Oslo, Washington, uno sforzo organizzativo che si concretizza, non a caso, nell'Anno Europeo per le Pari Opportunità e che sostiene, con ABO Project e la Fondazione Umberto Veronesi, un progetto di ricerca contro il cancro. Seguendo un semplice e chiaro ordine cronologico la mostra si apre col Cinquecento. Di Sofonisba Anguissola (1535-1625) sono esposte due tra le opere più importanti: «Autoritratto al cavalletto» e «Partita a scacchi». Negli stessi anni lavorano Barbara Longhi, Lavinia Fontana e Marietta Robusti (detta Tintoretta), tutte figlie di pittori illustri da cui andarono a bottega.
Talento e coraggio
Artemisia Gentileschi (1593-1654) è la vera eroina del Seicento, violentata dal pittore Agostino Tassi, ebbe il coraggio di denunciarlo. Questo fece di lei un personaggio leggendario e un'icona per il futuro movimento femminista. Non è un caso se i suoi soggetti preferiti furono sempre donne forti e coraggiose, della storia e dei racconti biblici. Dal Neoclassicismo di Angelica Kauffmann, ancora intriso di grazie rococò, si passa alle tele impressioniste di Berthe Morisot (1841-1895), cognata di Manet, e alle visioni fauviste di Suzanne Valadon, madre di Maurice Utrillo. L'Ottocento vede all'opera anche una scultrice di grande talento e personalità: Camille Claudel, amante di Auguste Rodin. Nutrita la schiera delle artiste tedesche che si misurarono col primo Espressionismo, mentre in Italia le pittrici vivevano gli entusiasmi e la carica vitale del Futurismo. Il Novecento è una carrellata di autrici «fuori dal coro», personalità uniche che seppero tradurre in modi diversi e inconfondibili le istanze più moderne della loro epoca: da Tamara de Lempicka a Frida Kahlo, fino alle provocazioni di Meret Oppenheim, fu lei che nel '59 allestì un banchetto su un corpo nudo. Neanche a dirlo, di una donna.
«L'ARTE DELLE DONNE». PALAZZO REALE, PIAZZA DUOMO 12, TEL. 02.54.915. DAL 4 DICEMBRE (ORE 18, A INVITI) AL 9 MARZO.