Cio' che hai scritto è l'unico modo per contrastare il mio pensiero, che ritengo corretto.cyberjack ha scritto:mmmmmmhhhhhhh..... continua a non piacermi il tuo discorso, ma, ripeto, è questone di punti di vistaMartina80 ha scritto:
SE tu lascia una piantina delicata e morbda crescere a modo suo, senza indicarle la strada, potrebbe deviare.
Io non vorrei mai che un mio figlio abbia costumi diversi da me. Mi ritengo una persona sana e abbastanza equilibrata e desidererei lo stesso per uno dei miei figli. Non sono una di quelle persone che dicono che i figli devono fare le loro esperienze e la loro vita, perchè non vorrei mai che facessero esperienze brutte dalle quali poi è molto difficile tornare indietro.
Non ho mai fumato, sigarette e altro, non mi sono mai ubricata, non mi sono mai "data", mai avuto facili costumi... e il mio compagno, anche. Non vorrei che un mio figlio possa prendere mai una strada diversa da questa, e non è necessario che faccia esperienza per capirlo
Dal mio canto, però, posso dirti che ogni individuo ha una sua personalità ed il compito del genitore non è reprimerla, ma esaltarla...
E se indipendentemente da cosa vuoi tu a tuo figlio piacesse l'haevy metal? E se sapesse suonare la chitatta come jimi hendrix?
Gli impediresti di farlo perchè poi, si sa, ai concerti rischierebbe di bersi una birra?
"Amare" i propri figli significa accettarli ed accompagnarli nel loro pecorso di vita, non tracciarne uno davanti ai loro piedi e pretendere che lo seguano
Non ho detto che mio figlio non può bere una birrà o diventare un chitarrista, ma ci siamo perfettamente cap0iti su quelle che vorrei nopn fossere le aspirazioni e modi di fare di un mio figlio. Che è molto diverso.
Una cosa è farsi una birra, (e vabbè, io sono anche astemia, am non perchè mi hanno detto si esserlo... ma perchè lo sono di mio!!!)... un'altra è trovarselo sbronzo in casa, che mi vomita il mondo... tutte le attività sane (quindi escludendo il furto, la rapina e altre simili) sono tutte ben viste. Quando ero piccola mi hanno messo a disposizione di tutto e di più, dal computer al pianoforte, al corso di danza e così via... e poi io ho scelto... nessuno lo ha fatto per me. Ma erano tutte attività sane, ed io questo intendo... non di poree limiti a cose normali... di porre limiti nel peggio.
Non posso essere contenta a sapere che mio figlio si fa le canne, o presnde pasticche... o si ammazza in serate di alcool... io non ci riuscirei... e dire, ma siii... sono ragazzi! Sono stata ragazza anche io, ma non mi sono mai divertita così... nè io, nè le persone che mi stavano intorno. E non siamo santi, anzi... molti sono anche atei!
Quindi si tratta di mentalità.
Io quando ho voluto sono andata in vacanza col fidanzato dell'epoca, e avevo 20 anni... mi 50... e i miei mi hanno lasciato andare tranquilli... le mie esperienze le ho fatte... ma con criterio e mi hanno "lasciato andare" quando sapevano che potevano star tranqulli. Ma per stare tranquilli, hanno lavorato parecchio su di me, non sono cresciuta così... come è capitato o da sola. Normalmente mi hanno sempre fatto fare cio' che sentivo, ma avevo una base ottima sulla quale prendere le mie decisioni... non c'era certo l'amica che mi consigliava, c'era mia madre che mi aveva formato e consigliato, quindi loro erano tranquilli di me.
Per questo dico...per riallacciarmi al discorso inziale... se si lascia un figlio a casa per tante ore, praticamente tutto il giorno.. a soli 2 mesi... dopo cosa succederà? Solo da questo è partita la mia riflessione.
Qua sembra che invece si cada nei soliti luoghi comuni per attaccare una persona, quando sapete benissimo che questi discorsi sono più che normali.