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Parquet: colle e vernici tossiche?

#1
Ragazzi/ragazze, ho ricoperto da poco il pavimento con il parquet tradizionale (Jadoba') in tutta casa, tranne bagno e cucina naturalmente.
Ho visto che per posarlo hanno usato colla epossidica. Inoltre hanno usato vernice semi-lucida.
Secondo voi le colle possono essere tossiche? E le vernici? Sono un po' preoccupato...
Grazie per ogni vostra risposta!

#2
in teoria l'epoxy è bicomponete e non contiene solventi...
anche la vernice dovrebbe essere all'acqua e quindi non tossica..
esistono prodotti specifici... leggi sul barattolo che sicuramente il posatore ha lasciato da qualche parte...

Bye

#3
wildshark ha scritto:in teoria l'epoxy è bicomponete e non contiene solventi...
anche la vernice dovrebbe essere all'acqua e quindi non tossica..
esistono prodotti specifici... leggi sul barattolo che sicuramente il posatore ha lasciato da qualche parte...

Bye

Grazie della risposta.
Purtroppo alla mia richiesta di usare vernici ad acqua, il posatore me le ha seriamente sconsigliate per un fatto di durata.
Ha usato quelle normali non ad acqua.
I primi giorni c'era un odore veramente forte, poi e' passato...
E' per questo che sono preoccupato.

#4
La definizione di “epoxy” viene da “ponte di ossigeno” riferendosi a due atomi di carbonio legati con un doppio legame che legano a loro volta con un atomo di ossigeno.

Il polimero che costituisce la catena puo’ essere di differenti nature ma il piu’ ricorrente risulta essere il bifenolo.

Le resine epossidiche sono classificate come termoindurenti.

Ci sono due famiglie di resine epossidiche: le colle epossidiche che induriscono a temperatura ambiente e le colle epossidiche che necessitano di un apporto di calore per indurire. Queste ultime resine, comunque, non sopportano temperature superiori ai 200°C.

Ci sono inoltre resine epossidiche bicomponenti e monocomponenti.

Resine epossidiche bicomponenti:

sono resine che hanno una vita molto lunga, da uno a molti anni. Per ciascuna resina epossidica bicomponente c’è un rapporto di mescolamento che conviene rispettare il piu’ possibile. Questo rapporto è calcolato in maniera tale da far sì che a ciascuna molecola di resina ne corrisponda una di indurente in modo che dopo l’indurimento, il prodotto sia inerte al 100%.
Resine epossidiche monocomponenti:

non sono altro che delle resine epossidiche bicomponenti preparate dal produttore, cosa che ne facilita l’utilizzo da parte dell’utilizzatore e evita errori di mescolamento. Per contro, però, l’aspettativa di vita di queste resine è molto piu’ limitata perché il prodotto contiene l’induritore che le rende instabili. Sono da prendere delle precauzioni per lo stoccaggio poiché la viscosità aumenta di giorno in giorno fino a raggiungere un livello, verso la fine della vita, che non permette piu’ un utilizzo normale del prodotto. L’impiego di solventi leggeri in resine epossidiche monocomponenti ne rallenta l’evoluzione della viscosità ma modifica il processo d’indurimento lasciando delle tracce d’impurezze.

In generale, comunque, le resine epossidiche sono materiali poco sensibili all’azione del calore, del freddo e anche di prodotti chimici come acidi o idrocarburi. Alcune di queste resine epossidiche permettono l’ottenimento di assemblaggi strutturali che sopportano sforzi dinamici importanti.

Le resine epossidiche presentano anche altri elementi peculiari che le rendono particolarmente adatte ad utilizzi molto vari in campi molteplici. Le colle epossidiche infatti, non sono per nulla tossiche una volta polimerizzate, per questo le resine epossidiche sono utilizzabili anche nella realizzazione di macchinari o strutture collaterali alla produzione alimentare.
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