Achille Castiglioni non realizzò - per rapporto alla quantità di progetti a cui mise mano - molte sedie.
Lasciando da parte certi prodotti come
Mezzadro, Sella, Allunaggio, Primate che considero 'artistici' tanto quanto certi
ready-made pop dell'epoca (infatti in qualche parte si è detto che i veri artisti pop in Italia erano sopratutto i designer italiani), ci si accorge che le sedute progettate si contano con le dita di una mano.
Lo sgabello
Spluga (prodotto da Zanotta, dal 1960 ad oggi) è un prodotto di successo, progettato nel 1960, l'anno magico per lo Studio dei fratelli Castiglioni, caratterizzato da numerose realizzazioni, commissioni e riconoscimenti. Lo sgabello ha un design elegante e sofisticato come un arabesco grafico, la cui bellezza sta tutta nella linea disegnata dalla struttura in tubo d'acciaio verniciato nero, linea che si esalta maggiormente nelle curve dell'alta spalliera e del poggiapiedi. Lo sgabello fu realizzato da Achille
ad hoc - insieme ad altri oggetti - per l'arredamento della birreria/ristorante Splugen Brau di Corso Europa a Milano (l'allestimento è stato irrimediabilmente distrutto nell'80 - del resto come tutti gli showroom realizzati dai Castiglioni nei '60), all'interno del piano stradale di un edificio progettato da Caccia Dominioni. Il locale era caratterizzato da una pioggia di lampade, tra le quali era la sospensione
Splugen di Flos, che illuminava una fitta serie di tavoli sottostanti e divisi da panche con alti schienali che fungevano anche da separé; il tutto suggeriva l'impressione di un immaginario vagone ristorante
fin-de-siècle, con le curve degli arredi riecheggiate dalle spalliere degli sgabelli
Spluga.
La seduta
Lierna (Cassina/Gavina, 1960/1969) il cui nome deriva da quello della cittadina sul Lario, è un'ulteriore riflessione sui modelli tradizionali, proprio secondo la linea percorsa da Giò Ponti, da cui il giovane Achille Castiglioni non poteva non trarre spunto. La nota tutta personale però è l'orientamento verso le sedute tradizionali orientali in bambù e quelle cinesi da cui sono espunti i dettagli decorativi.
Il design della sedia è molto pulito; la struttura della sedia pur se in legno massello risulta leggera, e le parti sono assemblate mediante incastri corrispondenti a variazioni nei profili dei singoli elementi; il sedile è in compensato imbottito di gommapiuma e rivestito in pelle o tessuto.
Nel '61 i Castiglioni commentarono la
Lierna rivelando le richieste dei Cassina:
'..E' una sedia appositamente pensata come sedile da accostare al tavolo da pranzo. E' risultata pertanto con lo schienale piuttosto alto che fa scudo alle spalle del commensale, stretto per facilitare i movimenti di chi serve il pranzo e che ben si addice alla posizione composta delle persone sedute. La sedia è stata studiata da noi per i Cassina, e ci siamo orientati su una sedia leggera con incastri a sezioni ridotte all'essenziale...'
Nel 1969 Gavina - grazie alla collaborazione stretta con i fratelli Cassina - decise di produrre la sedia provvedendo al lancio di altre finiture, con nuove laccature ed imbottiti.
La
Irma (Zanotta, 1979) ha la stessa concezione tipologica della
Lierna da cui deriva, e lo stesso riferimento alla sedia cinese tradizionale, ma al posto del legno massello Achille Castiglioni sceglie di adottare il tubolare di acciaio che rende la struttura indistruttibile. Il tubolare è brunito in nero antracite, oppure è verniciato in bianco od color alluminio. Invenzione felice, lo schienale ricurvo pieghevole realizzato in compensato rivestito di cuoio, e la sua forma è studiata per obbligare il commensale ad una posizione della schiena diritta benché un pò forzatamente rigida durante il pranzo. La Zanotta affiancò in catalogo alle sedie
Irma il tavolo
Cena, caratterizzato dall'estrema semplicità del piano in legno massello con zampe in acciaio verniciato, progettato nel '77 da Achille.
La
Irma, indirettamente, è il progenitore di successivi modelli adatti per il 'tavolo da salone', premiati da critica, gusto e vendite. Tra tante, un pezzo esemplare, chiaramente debitore della
Irma, è la
Lara di e per Giorgio Cattelan (sotto).
Da un'azienda di Carate Brianza, la Bernini, Achille e Pier Giacomo Castiglioni ricevettero il compito di riprogettare la vecchia sedia pieghevole Thonet degli anni ‘30, la
751 (prima foto in alto, in bianco), approfittando dell'espunzione all'epoca dal catalogo della azienda viennese. Il modello
Tric (dal 1965 Bernini e dal 1975 BBB Bonacina/BBB Emmebonacina) la riprende modificando sensibilmente dimensioni e finiture per irrobustirla e renderla adatta alle esigenze specifiche (la sedia fu presentata in occasione dell’allestimento della Casa Abitata a Firenze del 1965). Lo schienale, rispetto alla seduta austriaca, venne ripensato più alto e tutte le parti in compensato (seduta/schienale) inizialmente furono rivestite in feltro. L'azienda pensò di affiancare a questa sedia la poltroncina
Ginevra, una seduta pieghevole più larga e con braccioli, il piccolo tavolo sempre pieghevole
Trac - progettato da Achille con la collaborazione di Paolo Ferrari - ed il tavolino basso appunto
Bass. Ancora oggi la
Tric è in produzione per BBB Emmebonacina e, con diverse varianti tecniche, è stata realizzata la versione in policarbonato trasparente.
Infine, un modello che potrà apparire banale oggi ma non per l'epoca, la poltroncina
Castiglia (Zanotta, 1969) realizzata a quattro mani con Marcello Minale; si tratta di una seduta resistente, maneggevole ed impilabile con struttura in acciaio, pensata esclusivamente per il contract, imbottita e rivestita in pelle naturale o sintetica.