Guida ai segreti dell'ikebana

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- 03 giugno 2013

La passione dal passato

L’ikebana è l’arte dei fiori recisi, che ci arriva dal Giappone, in antichità chiamata Kadò. Ikebana, infatti, significa proprio, “fiori viventi”, in linea con il pensiero del cammino spirituale secondo i principi della filosofia zen. Arte lontana, ha origine nell’antico Oriente in particolare in Cina. In seguito approdò in Giappone, dove perse il suo significato religioso per acquisirne uno più spiccato di forma artistica. In origine questa pratica dei fiori, riguardava unicamente i ceti più elevati, i nobili e i monaci buddisti, in seguito si espanse a tutte le caste e tutti i ceti. Esistono nella storia diversi stili di rappresentazione di quest’arte dei fiori recisi, tra cui, il più elaborato, il Rikka: la composizione era costituita da sette elementi, di cui tre rami principali e quattro secondari. In seguito, uno stile più semplice prese il suo posto: il Nageire. In seguito ancora un Rikka più semplificato, prese il nome di Seika, stile molto meno austero del Nageire. In età moderna ogni scuola adottò un suo stile e si cominciarono a impiegare anche vasi bassi, sassi, e rami secchi con molti altri materiali naturali. Le scuole più famose sono tre, ognuna con suo stile: Ikenobo, Ohara, Sogetsu.

Filosofia dell'ikebana

Questa magica arte floreale si basa sul ritmo, sulla linea e sul colore come unici mezzi per creare la crescita dei fiori. Quest’arte approdò in occidente intorno all’inizio del Novecento: gli occidentali danno maggiore importanza alle composizioni importanti in quantità, in colore e sulla particolare bellezza dei fiori sbocciati. In Giappone invece, il simbolismo è totalmente diverso e si basa su tre elementi fondamentali: il cielo, l’uomo e la terra. L’elemento più importante delle composizioni è il gambo, che rappresenta il cielo: è l’asse fondamentale di tutta la composizione perciò deve essere forte e robusto. Vicino al gambo vi è un gambo secondario, posto in modo da dare l’impressione di spingere lateralmente e in avanti e deve essere circa due terzi della lunghezza del primo: questo è il simbolo dell’uomo. Il terzo ramo, che rappresenta la terra, è il più corto e va posizionato davanti agli altri due, leggermente di lato.

fiori e boccioli

Nella filosofia Ikebana Giapponese, l’impiego di fiori e rami, è solo nel momento in cui essi siano boccioli o in parte aperti, ma non completamente. I fiori che si preferiscono sono quelli che nascono nei prati e nei giardini intorno al luogo in cui si deve realizzare la composizione. I rami degli alberi a foglia larga s’impiegano con le foglie in germoglio, per due ragioni: primo perche la bellezza della linea del ramo non viene in questo modo oscurata dalle foglie, e la seconda, perché chi si dedica alla contemplazione può godere della bellezza dei fiori e germogli che sbocciano, simbolo di vita. I fiori già sbocciati invece, simboleggerebbero vita finita con declino, quindi morte e decomposizione: per questo motivo non sono utilizzati.

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