Prima casa: tutto ciò che occorre sapere

- 13 dicembre 2013

I finanziamenti per l'acquisto della prima casa

L'acquisto di un immobile richiede somme considerevoli e, se non in casi rarissimi, viene effettuato grazie a un finanziamento a cui si aggiungono i risparmi accantonati per più anni. Ai risparmi si può aggiungere anche l'anticipazione del Tfr che va richiesta al proprio datore di lavoro. La legge stabilisce infatti che tutti i lavoratori dipendenti che abbiano almeno otto anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro possano richiedere il 70% della somma maturata a titolo di Tfr per l'acquisto della prima casa.  Per ottenere un mutuo ci si rivolge agli istituti di credito, ma prima di scegliere la banca disposta a erogare la somma, solitamente si valutano le condizioni praticate da diversi istituti di credito per trovare il mutuo che presenti le condizioni più vantaggiose. I dipendenti pubblici, ad esempio, hanno la possibilità di accedere a finanziamenti agevolati richiedendo un mutuo Inpdap (il loro ente di previdenza) e diversi grandi gruppi societari stipulano convenzioni con banche per permettere ai loro lavoratori un facile accesso al credito a tassi agevolati. Sempre per consentire l'acquisto della prima casa, la normativa attuale prevede delle agevolazioni di carattere fiscale per coloro che contraggono un mutuo. In particolare l'imposta sostitutiva, che viene calcolata dall'istituto di credito e detratta dall'importo erogato, è prevista con un'aliquota ridotta dello 0,25% invece del 2%. Si ha inoltre diritto a detrarre il 19% dall'ammontare dell'IRE e in sede di dichiarazione dei redditi si possono portare in detrazione le rate fino a un massimo di 4.000 euro annui.

Le agevolazioni per l'acquisto della prima casa

Una volta che la banca ha concesso il mutuo può avvenire il passaggio di proprietà, operazione che viene svolta da un notaio che si occupa anche di versare le diverse imposte dovute. Chi acquista la sua prima casa ha diritto a delle riduzioni anche su tali imposte. L'imposta di registro, che viene calcolata sul reddito catastale dell'immobile, ha un'aliquota del 7%, ma viene ridotta al 3% e, a partire dal 1 gennaio 2014, scende al 2%. L'imposta ipotecaria è di un importo fisso pari a 168 euro, ma per coloro che acquistano la prima casa scende a 50 euro. Ciò vale quando la compravendita avviene tra privati, quando invece si opera la contrattazione con un impresa edile occorre anche pagare l'IVA. Anche l'imposta sul valore aggiunto però prevede un'aliquota agevolata del 4%. Per godere delle agevolazioni fiscali previste dalla legge per contrarre un mutuo e per il passaggio di proprietà è però necessario che l'immobile che si va ad acquistare non sia di lusso (accatastato come A/1, A/8, villa, abitazione signorile, castello). È necessario inoltre che l'acquirente sia residente nello stesso comune dove è sito l'immobile o vi si trasferisca entro 18 mesi dall'acquisto.

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