Riforma del condominio cosa occorre sapere

- 11 dicembre 2014

L'amministratore di condominio

La legge di riforma del condominio dedica particolare attenzione alla figura dell'amministratore. Per poter essere nominati amministratori di condominio, bisogna possedere almeno un diploma di scuola superiore e avere seguito un corso di formazione iniziale di almeno 72 ore (questi requisiti però non sono richiesti nel caso in cui l'amministratore sia un condomino). Inoltre, l'amministratore di condominio è obbligato a seguire annualmente dei corsi di aggiornamento della durata di almeno 15 ore. L'amministratore non deve avere subito condanne penali gravi e non deve essere stato sottoposto a misure di prevenzione. L'assemblea dei condomini può subordinare la nomina alla sottoscrizione di una polizza assicurativa per la responsabilità civile. Ancora, l'amministratore è obbligato ad aprire un conto corrente intestato al condominio e, se l'assemblea dei condomini lo richiede, deve aprire un sito internet dove i condomini abbiano la possibilità di consultare e scaricare la documentazione del condominio.

La morosità dei condomini

La riforma del 2013 ha apportato anche importanti novità in materia di morosità dei condomini. Oggi l'amministratore non ha bisogno di alcuna autorizzazione da parte dell'assemblea dei condomini per agire contro i condomini morosi, ed anzi è obbligato ad agire in giudizio nel caso in cui la morosità dei condomini sia almeno di 6 mesi.Trascorso questo lasso di tempo, l'amministratore può anche sospendere i condomini dalla fruizione dei servizi comuni.Un'altra importante previsione è tesa invece a tutelare i condomini che sono in regola col pagamento dei contributi. È stato infatti previsto che i creditori del condominio non possano agire nei confronti dei condomini non morosi, se prima non abbiano tentano di recuperare il loro denaro dai condomini morosi (cosiddetto beneficio di escussione). A tal fine, l'amministratore del condominio è tenuto a comunicare i nominativi dei condomini morosi ai creditori che ne facciano richiesta.

Il distacco dall'impianto centralizzato

La riforma del condominio ha risolto anche l'annoso problema delle legittimità del distacco dei singoli condomini dall'impianto centralizzato di riscaldamento o di condizionamento, adottando una soluzione di compromesso volta a consentire per quanto possibile il distacco, purché non vi sia pregiudizio per il condominio. In particolare, il condomino ha diritto al distacco dall'impianto centralizzato a due condizioni: da un lato che il distacco non causi notevoli squilibri al funzionamento dell'impianto e dall'altro lato che non vi sia un aumento delle spese a carico degli altri condomini. Attenzione però che il condomino che si distacca è comunque tenuto al pagamento delle spese di manutenzione straordinaria dell'impianto, nonché le spese per la sua conservazione e messa a norma.

Sì agli animali domestici in condominio

Un'altra disposizione molto importante riguarda gli animali domestici. È noto che molti regolamenti di condominio vietano ai condomini di tenere animali domestici. In base alla legge di riforma, le norme dei regolamenti non possono più imporre tale divieto, per cui ove sia presente una tale disposizione, essa è da ritenersi automaticamente caducata.D'altro canto, il regolamento condominiale può lecitamente continuare ad imporre particolari obblighi in capo a chi detemga animali domestici in condominio. Per esempio, potrebbe essere imposto ai proprietari di cani di farli circolare nei locali comuni solo se muniti di guinzaglio e museruola. Per le infrazioni al regolamento di condominio la riforma prevede che si possa stabilire una multa fino all'importo di euro 200 per ogni singola violazione, e fino all'importo di euro 800 in caso di recidiva.

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