Un modo interessante, veloce e adatto a tutte le tasche per arredare una stanza è quello di decorare una o più pareti con dei quadri. La tentazione, però, è quella di riempire lo spazio senza un ordine logico, ottenendo alla fine la fastidiosa sensazione di un ambiente senza stile, in cui i quadri invece di venir esaltati dalla loro posizione e dall'interazione reciproca scompaiono nel caos compositivo. Per arredare con i quadri non è sufficiente recuperare qua e là i pezzi preferiti e appenderli alle pareti; è indispensabile uno studio compositivo precedente, in modo da ipotizzare il risultato finale e valutarne armoniosità ed eleganza, nonché coerenza con l'obiettivo prefissato. Naturalmente non si tratta di un'attività difficile, ma divertente e creativa, purché si seguano alcuni consigli sia teorici che pratici su come appendere quadri: esistono schemi a cui ispirarsi e strumenti di lavoro indispensabili da procurarsi prima di iniziare. Una volta apprese le regole, poi, si può sempre infrangerne qualcuna per seguire il proprio estro, perché no? È il momento dunque di raccogliere dipinti, fotografie incorniciate e stampe decorative e iniziare ad disporre i quadri, accostandoli con fantasia su una parete, in modo che non sia più un'anonima parete bianca ma un personalissimo racconto per immagini.
Per decidere come appendere quadri ci si può ispirare a diversi schemi compositivi, poiché, come abbiamo visto, è meglio decidere un ordine a priori. Per ottenere una composizione piacevole e armoniosa, si possono disporre i quadri per blocchi e allineamenti orizzontali e/o verticali; si può scegliere di raggruppare i quadri scelti per tema e soggetto, per dimensione, per cornici coordinate, oppure mescolarli secondo il proprio gusto e la propria creatività. Se i quadri hanno una forma omogenea fra di loro, si può optare per una disposizione perfettamente geometrica, quadrata (file e colonne con lo stesso numero di elementi) o rettangolare (file o colonne con lo stesso numero di elementi). In caso di quadri dissimili, si può restituire omogeneità disponendoli in modo lineare, ovvero su una linea immaginaria che può essere orizzontale o verticale. Se gli elementi sono davvero molto diversi tra loro, si può scegliere una disposizione a blocchi, che segua comunque uno schema ordinato, ad esempio a croce, oppure piccoli blocchi compatti (che seguano ad esempio l'andamento di una scala o un mobile), o ancora giocando sull'alternanza di pieni e vuoti (sopra la testata del letto, ad esempio, si può scegliere di disporli su un solo lato).
In che punto della parete appendere quadri? L'altezza ideale è quella degli occhi: un quadro collocato troppo in alto o troppo in basso perde molto della sua fruibilità e piacevolezza estetica, a meno che non si voglia riempire interamente la parete di elementi fino al soffitto. La regola generale desunta da quella seguita nei musei è molto utile per individuare la 'fascia giusta' di parete in cui collocare i quadri, anche se richiede l'utilizzo di un minimo di nozioni matematiche. Basta individuare quella che viene chiamata 'linea mediana' della parete, una linea immaginaria orizzontale che si trova a cinque ottavi della parete stessa (ad esempio con soffitti alti 3,30 metri, sarà a circa 2 metri di altezza). La linea mediana rappresenta idealmente il punto di riferimento per collocare un quadro: esso dovrà essere attraversato da questa linea, ma non esattamente a metà della sua altezza (3/8 della sua altezza sopra e 5/8 della sua altezza sotto tale linea). Questi calcoli sono molto utili soprattutto se si hanno più quadri di dimensioni diverse da collocare orizzontalmente. Se si ha un solo quadro da posizionare, invece, basta rifarsi all'altezza media dell'individuo e del suo sguardo, ovvero circa 1,5-1,6 metri.
L'istinto iniziale nel disporre e appendere quadri è partire dal più grande, o da quello che si preferisce. Meglio invece, prima di appenderli, disporli a terra e provare diversi accostamenti: è importante fare diverse prove, perché è impossibile capire il risultato finito se non si verificano prima le posizioni scelte e il loro effetto ottico. Una volta raggiunto un risultato soddisfacente, si può salire su una sedia o una scala per valutare dall'alto la composizione disposta sul pavimento. Nella scelta della disposizione dei quadri, è importante anche lasciare lo stesso spazio tra una cornice e l'altra: questo è fondamentale per ottenere una composizione geometrica, anche se la disposizione complessiva non è perfettamente geometrica. Infine, bisogna tenere conto anche della posizione della parete che si vuole decorare: i quadri infatti non vanno esposti alla luce diretta del sole, perché potrebbero sbiadire; è da preferire una luce artificiale ben posizionata. L'illuminazione migliore è quella dall'alto, non laterale, perché evita che si creino sul vetro rifletti fastidiosi. I quadri inoltre non vanno mai collocati vicino a fonti di calore quali termosifoni e caminetti, poiché il calore ne accelera l'invecchiamento, così come l'umidità del bagno, stanza in cui è meglio non appenderli. Ma quali sono gli attrezzi da avere a portata di mano per fare un lavoro perfetto?
Una volta prese le decisioni più creative sulla disposizione, non resta che appendere quadri nel modo corretto. Non si tratta di un semplice dettaglio, infatti un quadro storto potrebbe rovinare tutta la composizione, nonché dare una sensazione di disordine che catturerebbe immediatamente l'occhio entrando nella stanza. Prima di iniziare, è bene procurarsi tutti gli attrezzi da avere a portata di mano: un metro e una matita per segnare il punto esatto in cui collocare il sostegno; chiodi, che vanno scelti in base al peso del quadro (fino ai due chili è sufficiente un chiodo sottile di circa un centimetro e mezzo di lunghezza), un martello standard. Per quadri particolarmente pesanti, oltre i due chili, è invece preferibile avvalersi di viti e tasselli, grazie ai quali si ottiene una presa nel muro molto più stabile e resistente, evitando che il quadro cada causando danni e incidenti. In questo caso è necessario un trapano con cui praticare i fori nel muro: le misure vanno prese attentamente. Anche se non indispensabile, considerate anche l'utilizzo di una livella per controllare che il quadro appeso sia perfettamente 'in bolla', ovvero parallelo orizzontalmente al pavimento.
Il primo passaggio per appendere quadri è quello di segnare con metro e matita il punto corretto in cui posizionare il sostegno del quadro, che sia un chiodo o un tassello per la vite, dopo aver verificato di che tipo di gancio è fornito il quadro e quanto pesa. Si tratta forse del passaggio più delicato e che richiede più attenzione, perché una volta forato il muro rimarrebbe rovinato nel caso dovessimo riposizionare il chiodo - soprattutto se stiamo allestendo una composizione complessa, con numerosi elementi. A questo punto basta inserire il chiodo con martellate regolari e non eccessivamente forti, lasciandolo sporgere dalla parete per circa un terzo della sua lunghezza, in modo che sia ben ancorato ma fornisca sufficiente sostegno al gancio del quadro; prima di appenderlo, verificare che il chiodo non sia lasco ma ben saldo nel muro. Se invece è necessario utilizzare un sostegno più importante, procedete a forare il muro con il trapano nel punto esatto con la punta del numero corrispondente al tassello scelto (valutate se iniziare con punte più sottili e poi allargare il foro, in base al vostro grado di esperienza). Dopo aver pulito il foro dalla polvere, basta inserire il tassello e avvitare la vite. Dopo aver appeso i quadri, eventualmente controllate che siano perfetti con una livella.