Redazione - 05 gennaio 200605 gennaio 2006
Guarda qui dove acquistare in Italia i migliori pezzi di arredo etnico provenienti da Africa, Cina e India. Alcuni consigli e accorgimenti.
Redazione - 05 gennaio 200605 gennaio 2006
Racchiudono i segreti di terre lontane, sono il frutto di lavorazioni artigianali, sono originali e capaci di ricreare atmosfere calde e solari in qualsiasi ambiente, dal classico all'ultramoderno. L'arredo etnico ha origine da una contaminazione di stili e culture. Se anni fa il mercato dell'etnico si rivolgeva soprattutto ad un pubblico medio-alto di intenditori appassionati di viaggi, col tempo ha conquistato un numero sempre maggiore di consumatori, che amano arredare interi locali "in stile" o dare un tocco esotico ad un ambiente ricorrendo ad un pezzo d'importazione, grazie anche ai costi abbastanza contenuti di tali arredi. Il carattere distintivo dello stile etnico risiede nel suo aspetto primordiale, che nulla toglie però alla cura delle lavorazioni, soprattutto nei mobili provenienti dalla Cina e dall'India. La casa minimalista ha ceduto il passo ad un nuovo concetto di habitat, la cosiddetta fusion, che ama accostare oggetti e stili differenti, all'insegna di una libertà pluralista. Ognuno può scegliere seguendo il proprio istinto e la propria personalità, mescolando con gusto i segnali di differenti culture, dalle regole dell'abitare sano dettate dal Feng Shui ai colori caldi e speziati delle stoffe indiane, alle lucide lacche cinesi, agli oggetti tribali africani. Il microcosmo domestico abbatte confini culturali e geografici, per ripercorrere le tappe di un viaggio, per esprimere il nostro spirito nomade e la nostra curiosità, per indagare i segreti di materiali e lavorazioni di genti lontane.
Nel suo showroom di Imola, Croce del Sud distribuisce pezzi d'arredo etnico provenienti da tutto il mondo: complementi cinesi in legni pregiati, ceramica giapponese, seta tailandese, argento messicano, oli essenziali e prodotti da bagno francesi, artigianato africano, mobili indonesiani e mobili d'antiquariato cinese. E ancora accessori d'arredo, quali tavoli e panche in legni pregiati come la canfora e l'olmo, per poter personalizzare ancor più intensamente le ambientazioni domestiche. Tra le proposte una serie di oggetti africani, che racchiudono il mistero, la forza e i profumi di un continente unico e senza mezze misure. La morbidezza delle linee nelle sculture dal Senegal realizzate in solidissimo teak, l'aspetto ruvido e spigoloso dei diffusori di delicati aromi, i colori caldi dei bogolan di Malé tinti con l'argilla, per immaginare o ricordare un mondo che rispecchia la parte più istintiva nascosta in noi. La storia del mobile cinese è segnata da un graduale sviluppo, dato che fino al 500, le attività quotidiane erano svolte inginocchiati o seduti a gambe incrociate su piattaforme basse dette kang che, ricoperte da materassi e cuscini, fungevano anche da giacigli per la notte. Lungo i bordi dei kang venivano collocati poi tavolini, bauli e mobili bassi con ripiani o cassetti.
La maggior parte dei pezzi cinesi inclusi nel catalogo di Gierredue Arredamenti risalgono al periodo particolarmente fiorente della dinastia Qing, che nella seconda metà del 1600 condusse la Cina verso nuove dinamiche culturali, favorendo nel Paese la crescente richiesta di case ed arredi adeguati al nuovo status socio-culturale della popolazione. A differenza dell'elite dominante, i cui gusti avevano regnato per secoli sul design cinese, questi nuovi consumatori si svincolarono dalle regole imperiali riguardanti il mobilio, iniziando ad apprezzare prodotti raffinati ed eleganti. I pezzi di arredo etnico distribuiti da Gierredue sono estrosi e puntano su una gamma cromatica che spazia dal rosso, al nero, al borgogna al porpora, con motivi che ritraggono scene di vita e paesaggi locali, come testimonia il baule proveniente dall'Est della Cina e realizzato in catalpa, un tipo di legno utilizzato dagli ebanisti del periodo classico soltanto per le parti nascoste dei mobili, ma poi diffusosi nei mobili d'uso quotidiano e in quelli da laccare. Ha scelto come logo una bussola con un ago puntato verso Est Roberto Cornacchia, che sotto il marchio Orientami importa e distribuisce in Italia pezzi d'arte, d'antiquariato e di artigianato artistico da Cina, Tibet, Giappone, India e Africa Occidentale. Mobili ed oggetti inconsueti ed originali, come l'armadio nuziale verde in legno di jumu (olmo), proveniente da Shangdong, in Cina settentrionale, e risalente agli inizi del XX secolo, oppure la riproduzione di un'antica panca musicale a forma di lira, importata da Pechino, o ancora il baule cinese in legno di zhang (canfora), degli anni '30-'50, disponibile in varie misure.