Certificazione Ape, Attestato di Prestazione Energetica

- 15 dicembre 2017

Ape certificazione energetica

L’A.P.E. (acronimo che sta per Attestato di Prestazione Energetica, fino al 2013 conosciuto come A.C.E.) è il documento che viene redatto per descrivere e indicare le caratteristiche energetiche di un edificio, di un abitazione, di un appartamento o di una qualsiasi proprietà immobiliare. Il suo scopo è valutare le prestazioni dell’immobile in questione a seconda delle sue capacità di isolamento e consumo del calore. In riferimento a ciò, può anche suggerire e prescrivere delle indicazioni per migliorarne le prestazioni. In questo modo al momento dell’acquisto è possibile stabilire la convenienza dell’immobile da un punto di vista energetico e preventivare i costi derivanti dal consumo di gas e riscaldamento nell’arco dell’anno. Per categorizzare in maniera semplice e intuitiva le tipologie di consumo, dal 1° ottobre 2015 gli immobili vengono suddivisi secondo dieci classi di performance: A4, A3, A2, A1, B, C, D, E, F, G. Le classi della Certificazione Ape procedono in maniera decrescente dalla classe è, che è la più performante e conveniente.

Quando è obbligatoria l’Ape

La redazione della Certificazione Ape è obbligatoria, sempre e comunque, nel caso di vendita e affitto e deve essere inoltre segnalata negli annunci immobiliari di qualsiasi tipo di immobile dotato di un impianto di riscaldamento. In particolare, è necessaria in caso di trasferimento di proprietà (anche a titolo gratuito) o locazione, in caso di costruzione di nuovo edificio al termine dei lavori e prima della richiesta dell’agibilità, in caso di ristrutturazione importante al momento della richiesta dell’agibilità, in caso di edifici esistenti di uso pubblico, aperti ad esso e con superficie maggiore di 250 metri quadri e in caso di edifici esistenti all’interno dei quali la gestione degli impianti termici venga affidata a terzi. La sua durata media è di 10 anni e l’unità di misura utilizzata è quella del kWh/mq anno. Al contrario, l’APE non è necessario in caso di vendita o affitto se ci troviamo di fronte a fabbricati isolati con superficie inferiore a 50 metri quadri, ruderi, edifici artigianali, industriali o agricoli privi di riscaldamento o climatizzazione, box, cantine, parcheggi multipiano, depositi, rimesse, luoghi di culto e fabbricati in costruzione per i quali non si disponga ancora dell’agibilità nel momento della compravendita.

Ape, quanto costa

Il costo della Certificazione Ape non è soggetto a tariffazione minima (situazione comune per altri servizi professionali) e oscilla in media fra i 150€ e i 250€ per appartamento a seconda delle caratteristiche dell’immobile e della sua metratura. Se ci riferiamo invece a immobili diversi dagli appartamenti, come case a schiera, ville, negozi o uffici il costo tenderà a lievitare. Inoltre, i prezzi possono variare di città in città: mediamente, l’Ape costa di più nei capoluoghi settentrionali rispetto a quelli meridionali, con una variazione anche del 30%-40% sul prezzo. Trattandosi di un servizio indispensabile il cui prezzo viene di volta in volta deciso dal tecnico specialista incaricato, il rischio può essere a volte quello ci andare incontro a spiacevoli truffe. Ci sono dunque alcuni consigli da seguire per ottenere quanto richiesto ad un costo onesto. Innanzitutto è sempre meglio chiedere più di un preventivo valutando l’affidabilità del certificatore e controllando che il preventivo a diversi organi abilitati, in modo da poter fare un confronto fra essi. Successivamente bisogna prestare attenzione che i vari preventivi contengano Iva, costi di spedizione e qualsiasi altra spesa aggiuntiva debitamente segnalata. In più, trattandosi di una faccenda importante e delicata, è bene diffidare dei prezzi troppo bassi e di chi non si preoccupi di effettuare un sopralluogo preliminare. Allo stesso modo, state bene all’erta se dal preventivo dovessero risultare spese eccessivamente gonfiate rispetto al servizio richiesto.

Ape, chi può farlo

Esistono dei precisi requisiti professionali e criteri di accreditamento da soddisfare per affinché l’Ape venga redatto da esperti capaci e qualificati. Con queste questioni non si scherza. La legge individua due figure che possono occuparsi di redigere l’Ape: le società di servizi energetici (Esco), e i tecnici abilitati (sia che operino in veste di dipendenti di enti e organismi pubblici e privati, sia che lavorino da liberi professionisti). A loro volta, i tecnici abilitati devono soddisfare almeno uno dei criteri definiti dalla leggein relazione al loro titolo di studi e successiva abilitazione. Gli architetti, oltre a essere iscritti all’albo del proprio professionale e abilitati all’esercizio, devono essere in possesso di precisi titoli di laurea afferenti alle discipline di edilizia e architettura o ingegneria edile. In caso posseggano questi titoli, ma non siano abilitati alla professione nei campi riguardanti la progettazione di edifici e gli impianti asserviti ad essi, dovranno seguire un corso di formazione abilitante per poter redigere una certificazione Ape.

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