Redazione - 08 giugno 201508 giugno 2015
L'iter della successione ereditaria: l'identificazione dell'asse ereditario, degli eredi e delle loro quote di legittima. La denuncia di successione e il calcolo del costo complessivo della procedura.
Redazione - 08 giugno 201508 giugno 2015
La successione ereditaria è una procedura che si apre alla data del decesso del dante causa, ed è un passaggio obbligatorio affinché i suoi eredi (testamentari o legittimi) possano subentrare negli obblighi e nei diritti dello stesso. L'iter procedurale si compone delle seguenti fasi: la lettura del testamento, oppure, in sua mancanza: la determinazione dell'asse ereditario e delle quote di legittima, la delazione dell'eredità, ovvero la comunicazione agli eredi della composizione e dell'ammontare delle quote di legittima di loro spettanza, l'accettazione dell'eredità, piena o con beneficio d'inventario, da parte dei legittimati, che può avvenire in forma espressa o tacita, il deposito della denuncia di successione. Quest'ultimo è un atto che deve essere presentato, entro 12 mesi dalla data del decesso, da parte di tutti gli eredi, anche se, nella pratica, vi può provvedere uno solo di essi a nome di tutti. Ciò è obbligatorio se nell'attivo ereditario sono presenti immobili o diritti reali di godimento, ovvero se è costituito da denaro e beni mobili con valore complessivo superiore a 25.823 €.
La denuncia di successione va predisposta su un modello reperibile sul sito dell'Agenzia delle Entrate. Elenchiamo le informazioni necessarie per la compilazione della denuncia: i dati anagrafici degli eredi e del dante causa, comprese le indicazioni inerenti la residenza e il domicilio fiscale; il grado di parentela di ciascun erede col de cuius; tutti i dati relativi agli immobili che fanno parte dell'attivo ereditario, compresi gli estremi catastali; l'ammontare di eventuali rimborsi IRPEF richiesti, dei debiti e dei crediti del dante causa, e la sintesi degli atti di disposizione del patrimonio dello stesso, con riferimento a un periodo di 6 mesi antecedenti l'apertura della successione; le informazioni su titoli e quote societarie (azionarie e non) compresi nell'asse ereditario; l'ammontare di denaro e beni mobili che vengono ripartiti tra i legittimati, unitamente agli estremi dei conti correnti di questi ultimi. La denuncia di successione va depositata, o inviata, all'ufficio dell'Agenzia delle Entrate competente in base all'ultima residenza anagrafica del dante causa o, se questa non è nota, all'Ufficio Territoriale n.ro 6 di Roma.
Il modello della denuncia di successione è composto da più quadri. Nel frontespizio devono essere indicati: i dati anagrafici e di residenza del dante causa, assieme alla data di apertura della successione, che coincide con quella del decesso; l'elenco e il valore dei beni, dei debiti e dei crediti che fanno parte dell'asse ereditario, compreso l'importo delle cessioni o delle donazioni effettuate dal defunto negli ultimi 6 mesi di vita. A seguire, va ricostruito l'albero genealogico del de cuius in relazione a parenti, congiunti e affini che subentrano nell'asse ereditario. Nel Quadro A, si indicano i dati degli eredi e dei legatari, mentre il Quadro B va compilato con tutti i dati dell'attivo ereditario, ovvero quelli: degli immobili, dei diritti reali di godimento, delle partecipazioni societarie, azionarie e non, dei titoli, e dei beni ceduti o donati dal defunto nei 6 mesi antecedenti il suo decesso. Nel Quadro D vanno indicate le passività facenti parte dell'asse ereditario. La Risoluzione Ministeriale n.ro 11/E del 2013 ha stabilito che non è più obbligatorio allegare le visure catastali degli immobili trasferiti in eredità.
Se con la successione viene trasferita anche la proprietà di immobili, prima del deposito della denuncia è necessario versare i tributi previsti per questa procedura. Il costo della successione è dato, principalmente, dalle imposte ipocatastali (3% in tutto) e dall'imposta di successione, calcolata sul valore netto dell'eredità, ovvero quello che si ottiene sottraendo dall'attivo ereditario le passività che gravano sul lascito. Il valore degli immobili è quello catastale, determinato moltiplicando la rendita non rivalutata per i coefficienti previsti dalla legge. Sull'attivo viene conteggiata l'imposta di successione, con le seguenti aliquote e franchigie: 4%, con una franchigia di 1milione di euro per ciascun beneficiario, se gli eredi sono il coniuge e i parenti in linea retta; 6% per fratelli e sorelle, con una franchigia di 100mila euro per ciascun erede, e senza alcuna franchigia se i legittimati sono i parenti sino al quarto grado, gli affini in linea retta e quelli in linea collaterale fino al terzo grado (si tratta degli eredi che hanno un ascendete in comune con il de cuius, ma non ne discendono direttamente); 8%, senza franchigia, per gli altri soggetti.