io ho sempre pensato che studiare delle lingue morte (perchè quelle come vengono insegnate sono proprio morte e defunte) aiuti ad aprire la mente e dia una struttura culturale capace di affrontare qualunque cosa vivaedith ha scritto: Comunque che queste materie non ci siano più è giusto, oramai fa tutto il pc, ma non concepisco il perchè nei licei si usi ancora studiare il greco e il latino, che poi sono le materie più cruciali, quelle in cui puntualmente si viene rimandati, ma dico io a che cavolo servono ......per andare a cantare le messe ??????(in effetti qualche traccia di latino la troviamo solo in chiesa)
capisco che possa essere istruttivo studiare le origini delle lingue , ma sinceramente le lascerei solo come materie universitarie.

ricordo poi il primo giorno di università con il prof di diritto romano che esordisce dicendo: solo quelli del classico possono frequentare giurisprudenza
vabbè, dentro di me gli do un po' da snob e classista (pur avendo io fatto il classico) ma quando poi, gettando l'occhio sugli appunti del mio simpaticissimo vicino vedo che la lex iulia et papia era diventata l'alex, giulia e papa... be' un po' ho compreso il perchè

molto spesso i corsi universitari (certi di sicuro come giurisprudenza e lettere, ad sempio, ma penso anche a medicina) danno per scontate certe conoscenze di base che vedono il latino (perlomeno quello) come un dato di fatto acquisito e non discutibile (oppure è necessario crearsele da sè)