sono un nuovo utente che vi legge da un po', non so se l'argomento sia più indicato in questa sezione o in radio truciolo, prego quindi i moderatori a spostarlo eventualmente dove è più indicato, grazie.
parto con una richiesta insolita: prima dell'estate ho comprato una cucina nella sede di maistri versando circa 3000 euro di caparra con l'accordo di sentirci dopo l'estate per le misure definitive e questa mattina su "l'arena" (quotidiano locale) mi trovo l'articolo che quoto di seguito, avete qualche consiglio a riguardo?
grazie mille a chi mi vorrà rispondere e spero, in futuro, di intervenire in circostanze migliori.
ciao
MOBILI. L´azienda di cucine di Corrubbio di Negarine ha chiesto la liquidazione. Lunedì assemblea dei 64 dipendenti
Maistri deve fermare l´attività «Trattative con gli investitori»
I vertici: «Crisi di mercato e di liquidità, abbiamo fatto tutti gli sforzi, non sono bastati». I sindacati: «Fare in fretta perché si perdono gli ordinativi»
venerdì 07 settembre 2012 ECONOMIA, pagina 39
Il centro produttivo della Maistri spa a Corrubbio di Negarine La Maistri spa lunedì non riaprirà le porte dello stabilimento di Corrubbio di Negarine. Si ferma quindi la produzione delle storiche cucine made in Verona. Un anno e mezzo di sforzi per ripartire da sola, dopo il tentativo naufragato di alleanza con Minotti-Giacomelli (il primo ceduto al Fondo Opera, il secondo fallito), è stato bloccato dal peso eccessivo dell´indebitamento con le banche e i fornitori. Da qui la decisione di chiedere la liquidazione volontaria, atto formulato venerdì scorso, per cercare di trovare un accordo con i creditori e allo stesso tempo sondare eventuali interessi, che sembrano esserci, da parte di alcuni imprenditori veronesi di rilevare attività e marchio. «Anche perché gli ordini ci sono», spiega Mario Ortombina, segretario generale Filca-Cisl Verona, «manca quel minimo ma indispensabile ossigeno di liquidità necessaria all´acquisto delle materie prime». I 64 dipendenti da maggio non ricevono lo stipendio. «Lunedì», continua Ortombina, «ci trovermo davanti all´azienda e poi ci sposteremo nella sala civica Lonardi nel municipio di San Pietro Incariano per un´assemblea dove vedremo quello che si può fare, ma in questo momento è l´azienda che deve decidere. Solo una cosa: se subentra qualcun altro, come ci auguriamo, bisogna che si faccia in fretta perché altrimenti si perdono gli ordinativi».
La comunicazione dei vertici aziendali, fatta pervenire ieri a L´Arena, suona come una vera e propria dichiarazione di resa, dichiarazione dai toni amari: «Nonostante gli intensi e numerosi sforzi profusi nella revisione della gamma prodotti, nella riorganizzazione della distribuzione commerciale e nella ristrutturazione della produzione, che pur hanno consentito di conseguire risultati migliori rispetto a quelli registrati dal settore della cucina componibile», recita la nota dell´azienda, «la drastica contrazione del mercato non ha consentito di realizzare adeguati volumi di vendita e di reperire nuovi mezzi finanziari necessari a garantire la prosecuzione dell´attività ed evitare la liquidazione».
Alla decisione di giugno dei soci (i fratelli Maistri) di fare un ulteriore aumento di capitale non ha fatto seguito il via libera delle banche. Da qui l´insolvibilità e l´impossibilità di continuare l´attività. «In questa situazione gli sforzi, pur importanti», continua la nota, «compiuti dai soci anche con l´apporto del patrimonio personale, non sono riusciti a conseguire, ad oggi, valide soluzioni allo stato di crisi aziendale a cui si è giunti a causa della grave flessione del mercato. La società», conclude la nota, «è tutt´ora impegnata in alcune trattative al fine di ricercare degli investitori interessati a rilevare gli asset aziendali per la loro migliore valorizzazione e nella prospettiva della salvaguardia dei livelli occupazionali».
Maistri spa ha chiuso il 2011 con una perdita di oltre 3,2 milioni e 17,8 milioni di debiti a fronte di un fatturato che supera di poco gli 8,1 milioni.