Non penso sia un giornalista
infatti, sono impiegata amministrativa presso un'azienda che produce componenti per macchine agricole/movimento terra
Vedi my, il tecnico che sconsiglia l'elettronica è un classico dato dal fatto che le assistenze sono sempre piu' gestite da tecnici non piu' giovanissimi
il motivo è molto più semplice di quel che pensi. I tecnici conoscono il costo dei ricambi, quindi sanno quanto sia gonfiatissimo il prezzo di schede elettroniche dal valore commerciale di 20-30 € l'una (esagerando al massimo) e rivendute ad un prezzo anche decuplicato. Per contro, i ricambi elettromeccanici hanno prezzi abbastanza contenuti (sebbene abbastanza ricaricati) e molto omogenei anche tra marche diverse e fasce di prezzo alquanto differenziate. E non c'è da meravigliarsi se una stessa ditta produce uno stesso identico componente per diversi marchi anche non imparentati e molto differenziati per fascia di prezzo.
Detto questo, il tecnico sa bene che il consumismo induce a buttare via un forno quasi nuovo e pagato 400 € se la scheda di ricambio costa 200 € manodopera esclusa, ecco perchè sconsiglia l'elettronica. Sarebbe una perdita tanto per lui che per il cliente, e tutto un guadagno per produttori di elettrodomestici e gestori di discariche
Si parla anche di "obsolescenza programmata" come pratica commerciale molto aiutata dall'elettronica, ma forse questa è forse un'esagerazione, fatto sta che la scheda da 200 € sul forno da 400 € è triste realtà. Vale la pena di correre simili rischi se non si è interessati all'elettronica?
Se poi mi parli di costi di produzione, fai attenzione a non trascurare una legge del mercato che dimostra l'assoluta convenienza nell'unificare i pezzi "semplici" quando non incorrono esigenze di differenziazione puramente tecniche. Paradossalmente costa meno "regalare" pezzi di qualità su prodotti molto economici rispetto alla totale differenziazione, se questi pezzi sono componenti semplici e quindi intrinsecamente economici. Già per il discorso di approvvigionamento/gestione magazzino/gestione ricambi, sarebbe autolesionismo allo stato puro il commissionare 50 modelli di resistenze diverse, 50 termostati diversi, 50 cerniere diverse ecc, tutti rigorosamente differenziati per qualità (quindi costo) in base al target dei 50 diversi modelli di destinazione. Al produttore costa meno commissionare per es. due o tre modelli di resistenze (differenziati per questioni di forma o dati tecnici ma non per qualità) e coprire con questi pochi pezzi l'intera gamma (anche di brand diversi).
Se state leggendo vuol dire che siete su internet, quindi cercate qualche catalogo o negozio online di ricambi e scoprirete come pochi modelli di componenti elettromeccanici riescano a coprire la produzione di 20-30 anni di un intero marchio, non sono affatto kilometriche le liste ricambi. Se conoscete un tecnico o un negoziante di ricambi potete anche chiedere direttamente a lui, come ho fatto io. Non avrebbe motivo di raccontarmi frottole se il suo interesse, questa volta, coincide con il mio. L'interesse di un venditore è invece l'opposto... il cliente non tornerà da lui molto presto se avrà comprato un forno anche non costoso ma economico da riparare.