Premetto che contraccezione naturale, per me, anche se nn e' il termine giusto, e' il vecchio, caro preservativo.
L'etica cattolica lo considera al pari di quella ormonale, come giustamente ha sottolineato Federal, anche se lui si riferiva al salto della quaglia.
Io ripeto: Ognuno e'libero di mettere al mondo tutti i figli che crede di poter sostenere. Di padri assenti c'è ne sono anche in coppie che nn sono separate/divorziate.

Biz tu nn hai assolutamente scritto quello, ne tantomeno l'ho interpretato io. Dicevo solamente che se nn ami quella persona, se la vita di coppia diventa invivibile, aprire la porta e andarsene e' la cosa più giusta da fare, per nn far soffrire la prole. Credo che anche questo sia una bozza di responsabilità genitoriale: Evitare la sofferenza ad un figlio di vivere in una famiglia dove liti e parole prevalgono.
Per tutto il resto ci dovrebbe essere la legge.
Noi nn sappiamo se il padre nn ha msi conosciuto l'ultima figlia perché nn la voleva o se per ripicca della moglie. Dalle mie parti si dice che le campane devono suonare a due.

Sul fatto che i figli nn si fanno in due ho i miei forti dubbi. Se nn vuoi un altro figlio allora metti da parte la religione. Se l'altra parte nn vuole utilizzare il preservativo/pillola/ altro che sia allora hai l'obbligo di far valere la tua scelta. Se nn lo fai allora sei responsabile come l'altra parte. Quindi come vedi, per la mia ottica, i figli vengono sempre fatti in due.
Se ti riferivi al fatto di responsabilità, cioè ad esempio fare determinate scelta per la crescita, lo sviluppo, il mantenimento della prole, con questo termine allora ti do ragione. Se ne sentono fin troppo di padri/madri che nn hanno nessun tipo di responsabilità e decenza.

Il salto della quaglia, nn e' un metodo, per me di contraccezione ammesso, anche se ci sono coppie che lo usano come unico mezzo
"Vivi come se dovessi morire domani.
Impara come se dovessi vivere per sempre."
- GANDHI -