cominciamo a capire.....
La tua situazione è quella che, spesso, si trovano ad affrontare i committenti che si rivolgono ad un progettista......
E' ovvio che se vai da un geom esperto in topografia non potrai aspettarti nulla di eccelso nella progettazione; se vai da un arch specializzato in grattacieli o torri, ben difficilmente potrà seguirti nel settore degli interni; se vai da un ing specializzato in ponti credo che ti possa sottoporre un obbrobrio quanto a scelta di lampade.......
Sicchè, probabilmente, non avrai beccato quello giusto ( e dal progetto si intuisce!), esperto in interni.
Sarà bravissimo nella sicurezza, nei recuperi, perfino in urbanistica, ma quanto ad interni - da quel che si vede- lascia parecchio a desiderare.
La tua cucina non è fatta su misura e qui si apre una grande disquisizione per cosa si intenda "su misura", ma è stata composta inserendo elementi strettamente di serie in modo da coprire la misura a te necessaria.
Quei pochi cm di scarto verranno coperti da tamponamenti, oppure - ma è più difficile e molto più costoso- dalla riduzione di un elemento di serie.
P.es. devi coprire una misura da 55 e si inserisce un mobile da 60 che, in fabbrica, è stato ridotto a 55.
Questo, purtroppo, si intende come "fatto su misura". I committenti invece, generalmente, tendono a capire "fatto espressamente per me, su disegno del progettista".
Per il tecnico esperto in interni, invece, significa disegnare le ante, le casse, i rivestimenti, scegliere le cerniere, in modo da ottenere una cucina che sul mercato non esiste, fatta dal falegname; altrimenti si intende componibilità del sistema, adattabilità di elementi di serie.
E il tuo disegno, fatto solo per te, prevede elementi strettamente di serie, sicchè il tuo progettista non ha fatto altro che accostare elementi così, un po' alla rinfusa.
Non si giustificherebbe, altrimenti, il frigo in posizione da togliere la luce naturale della portafinestra.
Non si giustificherebbe la lavastoviglie distante dal lavello (avrebbe potuto invertire lvs-base con angolo).
Sicchè, liquidalo per il lavoro svolto, ma senza alcun compenso per il disegno inqualificabile che ti ha sottoposto.
il lavoro gli è stato commissionato ai primi di marzo! SOLO dopo 2 mesi di disegni, di ipotesi siamo arrivati a quello definitivo
A volte succede che la comunicazione committente/progettista non sia la migliore o perchè il committente non è in grado di spiegarsi o non sa quel che vuole oppure perchè il progettista cammina per conto suo, senza ascoltare.
In ambedue i casi è necessario un rifasamento della relazione al fine di riuscire ad ottenere quello che si desidera e si è disposti a pagare.
Quanto al superamento del budget, è necessario dire che non sempre il committente si rende conto che quel che fortissimamente vuole ha dei costi per lui insostenibili.
Mi spiego: se un committente mi dice che ha preventivato un importo massimo di 60.000 euro per la ristrutturazione pesante di 100 mq, non andrò a scegliere miscelatori della Dornbracht o stucchi veneziani alle pareti o lampade di FontanaArte e divani B&B.
Mi limiterò allo stretto necessario per fare in modo che lui sia contento nella casa che ha voluto.
Ma se lui mi dice che in quei 60.000 euri vuole anche un locale per il wellness con sauna, bagno turco, vasca, lettino massaggi, domotica a tutto spiano.... beh! sta a me dirgli che mai e poi mai si riuscirà a realizzare tutto quello che ha in mente con la somma che ha messo a disposizione.
Quindi, giusto per non criticarlo nuovamente, forse tu hai chiesto cose che esulavano dall'importo preventivato e lui per accontentarti ha progettato esattamente quel che tu hai richiesto.
In ogni caso, resta l'amaro in bocca!!!!!!
Quanto al fatto di scegliere la sua impresa anzichè un'altra... beh! si sono scritte pagine e pagine anche qui sul forum.
Ci sono diversi motivi per i quali un progettista "spinge" per l'impresa che conosce, a cominciare dalla fiducia che egli ripone negli artigiani.