A che pro... In Veneto e FVG abbiamo avuto (vero) molti fallimenti nel legno essendo probabilmente uno dei distretti più importanti d'Europa per il mobile. Da subito i sindacati si strappavano le vesti per fare piani per "salvare" 100-200 addetti... ma da chè? nel giro di 2 anni 'ste ditte richiudevano consegnando gli operai a nuovi periodi di cassa integrazione, spesso visti come comodi parcheggi retribuiti e la gente anzichè reinventarsi oziava "sperando" in assurdi miracoli o forse di un traghetto pensionistico. Il miracolo poi è avvenuto ma non certo tenendo in piedi carrozzoni: nel distretto mentre questi "marchi" esaurivano le casse inps e dilapidavano il poco attivo del fallimento crescevano a rotta di collo grossi terzisti che lavoravano per ikea ed estero che ad oggi ancora crescono e chiedono manodopera anche dal sud italia. Questi tag "#Salvataggio" sui concordati sono buoni solo per i giornalisti.walterino ha scritto: Stanno cercando in tutti i modi di cercare di salvare il marchio!!!!!!!!
Che valore può avere un brand che fattura 10milioni di euro? E se lo togliamo e diamo questi 10milioni a quelli più sani che cosa cambia? Chi, fuori dal settore, conosce cosa fanno le ditte elencate in testa a questo forum? Gli unici veri brand sono Scav, Lube e poco altro e più per i vecchi spot della Cuccarini che per quelli di Cracco... Degli altri se prendi un laico al bar e chiedi cosa fa "la pinco pallino spa" non ti sa dire neanche se esiste.... il marchio a parte rarissimi casi in pratica non vale una sega.