#106
antopattin ha scritto:ah, no è che un po' mi era parso ma sono io che mi immedesimo troppo anche se la discussione si svolge per iscritto e giustamente non si colgono i toni :D
cmq l'esempio non è calzante vero un po' anche perché la ricaduta di certi comportamenti si ha su se stessi. diciamo più generalmente quando ci trascuriamo o ci strapazziamo nel superlavoro.
poi dico che sul rispetto bisogna lavorare molto e soprattutto non smettere di lavorarci mai, però non mi ricordo più quali problmei aveva messo in evidenza bambola. devo rileggerli.
:shock:

ciao! :D
il rispetto non deve mancare ,come ha già scritto Chiaretta,anche per un estraneo figurarsi per i tuoi cari....se mio marito si permettesse di dirmi che sono ignorante come i miei genitori probabilmente (sarò drastica)gli sbatterei la porta in faccia :wink:
The sisterhood of The Calf 37,5
it takes two to play tango (cit.dammispazio)
Non esiste salvaguardia contro il senso naturale dell'attrazione (Algernon Charles Swinburne)

Sfacciatissima compromessa

#107
capperugiola ha scritto:
antopattin ha scritto:ah, no è che un po' mi era parso ma sono io che mi immedesimo troppo anche se la discussione si svolge per iscritto e giustamente non si colgono i toni :D
cmq l'esempio non è calzante vero un po' anche perché la ricaduta di certi comportamenti si ha su se stessi. diciamo più generalmente quando ci trascuriamo o ci strapazziamo nel superlavoro.
poi dico che sul rispetto bisogna lavorare molto e soprattutto non smettere di lavorarci mai, però non mi ricordo più quali problmei aveva messo in evidenza bambola. devo rileggerli.
:shock:

ciao! :D
il rispetto non deve mancare ,come ha già scritto Chiaretta,anche per un estraneo figurarsi per i tuoi cari....se mio marito si permettesse di dirmi che sono ignorante come i miei genitori probabilmente (sarò drastica)gli sbatterei la porta in faccia :wink:
quoto! Il rispetto è fondamentale SEMPRE soprattutto in un rapporto di coppia e poi non vedo proprio come uno possa anche dare dell'ignorante ai genitori della moglie o marito...fosse solo per rispetto dell'età :roll:

#108
cyberjack ha scritto:
antopattin ha scritto: per una persona insicura e innamoratissima come me era ogni volta un dolore
Scusami se te lo dico così, ma da un punto di vista della profilazione psicologica, queste due parole NON possono stare nella stessa frase ;)

Cyberrrr già profilazione psicologica mi manda in crisi. Ma perché insicura e innamorata non posso stare nella stessa frase? Io sono insicura ma sono innamorata del mio compagno :? :?

Per quanto riguarda il rispetto credo che sia fondamentale in un rapporto. E' vero, come dice Chiaretta, che abbiamo sentito una sola campana ma le frasi rivolte a lei e ai genitori di lei mi sembrano sprezzanti ed assolutamente fuori luogo. Posso essere ignorate (nel senso di non conoscere) alcune cose, ebbene spiegami, fammi capire non darmi della stupida e basta perché così non si va da nessuna parte.
B1
Sweet home

#109
conniecat ha scritto: Cyberrrr già profilazione psicologica mi manda in crisi. Ma perché insicura e innamorata non posso stare nella stessa frase? Io sono insicura ma sono innamorata del mio compagno :? :?
Giura che non ti offendi, eh.... non sto parlando di te personalmente, ma di profili psicologici che sono delle generalizzazioni ;)

Avviene perchè l'insicurezza è un sintomo di personalità relativa (o autoimmagine) infantile. Esattamente come un bambino ha costante bisogno di protezione e rassicurazioni, così la personalità insicura è una personalità di stampo infantile ed ha costante bisogno della presenza dell'altro individuo per placare la sua necessità di rassicurazione.
Un bambino piccolo non può amare i suoi genitori nello stesso modo in cui si amano due adulti, in quanto è completamente dipendente da loro: ne è dipendente per nutrirsi, ne è dipendente per difenderlo dall'esterno, ne è dipendente dal punto di vista affettivo (ossia prende e pretende il loro affetto) eccetera.
Il bambino non "da", ma "chiede". La natura del bambino fa si che esso non possa dare, in quanto non essendo sufficiente a se stesso la sua prima priorità è ricevere: cibo appunto, protezione, coccole, eccetera.
In quest’ottica, la persona “insicura” non può dare protezione e affetto incondizionato ad altri, in quanto egli ha bisogno di riceverne. E una relazione tra due individui in cui uno chiede affetto, protezione, amore, coccole e rassicurazioni mentre l’altro le da senza riceverle in egual misura non è un rapporto d’amore tra due persone adulte, ma rispecchia più un amore genitore-figlio, in cui uno dei due si “occupa” dell’altro, e l’altro “riceve” (protezione, affetto, rassicurazioni) senza dare indietro in egual misura.
Anche quando l’”insicuro” ama, in realtà non è una forma di amore “sincero”, in quanto è finalizzato all’ottenimento della propria rassicurazione e protezione, quindi è un amore condizionato dalla gelosia (quando la mamma fa i complimenti o gioca con altri bambini, suo figlio la tira scema che deve giocare solo con lui), dal senso di possesso (perchè se la mamma mi molla e se ne va da un altro bambino, essendo io incapace di sopravvivere da solo di fatto muoio di fame) e dalla necessità di ottenere protezione (perchè quando mi sbuccio il ginocchio ho bisogno di qualcuno che mi curi, mi calmi e che mi dica che andrà tutto bene in quanto non posso ancora farlo da solo), di fatto si trasforma in un legame indissolubile che tra madre e figlio è una cosa stupenda, ma tra due adulti diventa più simile ad un attaccamento morboso, ossia all’effetto “Appiccicata come una cozza”...
in questo modo, più che un amore “sincero” per l’altra persona, che significa dare tutto senza aspettarsi nulla in cambio, si tratta di un rapporto utilitaristico volto alla propria sopravvivenza (in quanto insicuro ho paura che succeda qualcosa e quindi ho bisogno di un’altra persona su cui fare affidamento) con moltissime conseguenze nefaste sia per il singolo individuo che per la coppia.
Il discorso meriterebbe 10 libri, quindi averlo riassunto in poche righe desterà sicuramente reazioni di sdegno ;)
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#110
cyberjack ha scritto:
conniecat ha scritto: Cyberrrr già profilazione psicologica mi manda in crisi. Ma perché insicura e innamorata non posso stare nella stessa frase? Io sono insicura ma sono innamorata del mio compagno :? :?
Giura che non ti offendi, eh.... non sto parlando di te personalmente, ma di profili psicologici che sono delle generalizzazioni ;)
Alla faccia del Cyberpsicologo :shock: . Grazie :wink:
B1
Sweet home

#111
A me il discorso di antopattin non pare tanto strampalato, ha un senso.
Non credo che parli del rispetto "superficiale" che riserviamo di norma a chi ci sta intorno - non ti picchio, non ti insulto, utilizzo dei modi garbati, ecc... - quanto al rispetto per l'essenza piu' profonda di noi come persone.

Anche io credo che spesso manchiamo di rispetto a noi stessi e a chi ci sta intorno quando strumentalizziamo, quando ci "usiamo" per un qualche scopo che va oltre la nostra essenza umana.
Il fatto di rispettarci o di mancare di rispetto dipende da quanto pilotiamo i nostri atti... cioe' se io mi concedo una borsetta* perche' mi piace, potrei anche farne a meno ma decido di comprarmela, mi rispetto; se cedo a uno shopping compulsivo, sono vittima del consumismo e sto mancando di rispetto alla mia essenza umana rendendomi uno strumento di consumo.
Se assaporo un dolcetto amorevolmente cucinato, mi rispetto; se mi ingolfo di cioccolato, trangugiandolo senza nemmeno sentire di che cosa sa, per colmare il mio vuoto, manco di rispetto al mio corpo e pure ai miei sentimenti, cercando di tacitare un vuoto che dovrebbe altrimenti gridare e svegliarmi.

E cosi con chi ci sta intorno.
Quante volte, pur mantenendomi assolutamente polite, anzi anche gradevole nei modi, strumentalizzo un compagno, un amico anche un animale domestico come fornitore affettivo? Azi l'animale domestico e' sempre fornitore affettivo, sorvoliamolo. Come un bebe usa un biberon. Per non parlare di quando uso il compagno come coperta di linus, come sfogo alla frustrazione, come specchio... beh in quel caso gli manco di rispetto perche' non mi relaziono a lui come persona bensi come a uno strumento qualunque della mia quotidianita'.
Anche se a una vista superficiale non gli sto mancando di rispetto nel senso colloquiale dell'espressione; anzi!

E anche per il discorso di Cyber, beh, sono d'accordo in parte; e' sicuramente vero che le personalita' bambino (che non ama) e adulto (che ama se stesso) non sono in grado di relazionarsi in modo maturo, ma solo personalita' genitoriale (che ha gia' sviluppato le altre due ed e' in grado di amare anche qualcun altro) lo e'. E' anche vero pero' che queste perosnalita' convivono, e a turno prendono il sopravvento.
Quindi ci sono momenti in cui sono adulta e so badare a me stessa, momenti di debolezza in cui sono bambina e mi aggrappo al Mr (mancandolgi di rispetto nel senso di cui sopra) e momenti in cui invece sono in grado di amare davvero. Ma l'amore non e' un moto del cuore, e' stabilita' psicologica, e' scegliere di essere pilastro per qualcun altro, e' scambio equilibrato... beh, io mica ce l'ho sempre la stabilita' psicologica! :wink: :lol: Magari fossi sempre G o A. Purtroppo B e' sempre in agguato.
Nell'altalenarsi fra B, A e G** uno cerca il suo equilibrio, quando e' B e' insicuro, ma mica vuol dire che non puo' essere, su una medi adi lungo periodo, innamorato.





* si lo so ultimamente faccio sempre lo stesso esempio
** avete notato come richiama l'esempio di cui sopra? Eh, nulla esiste per caso.
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Baby is coming shopping e approvvigionamenti per il nuovo arrivo...
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#113
Federinik ha scritto:cioe' se io mi concedo una borsetta* perche' mi piace, potrei anche farne a meno ma decido di comprarmela, mi rispetto; se cedo a uno shopping compulsivo, sono vittima del consumismo e sto mancando di rispetto alla mia essenza umana rendendomi uno strumento di consumo.
Se assaporo un dolcetto amorevolmente cucinato, mi rispetto; se mi ingolfo di cioccolato, trangugiandolo senza nemmeno sentire di che cosa sa, per colmare il mio vuoto, manco di rispetto al mio corpo e pure ai miei sentimenti, cercando di tacitare un vuoto che dovrebbe altrimenti gridare e svegliarmi.
Attenzione, stai commettendo un errore ;) In entrambi gli esempi sopra citati metti a confronto una situazione "normale" con una "patologica" (Nevrotica). è ovvio che un comportamento auto-lesionista o nevrotico o patologico non sarà mai un comportamento rispettoso... ma infatto esso rappresenta una DEVIAZIONE dalla normalità, e non puoi prenderlo ad esempio ;)
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#114
Federinik ha scritto:Per non parlare di quando uso il compagno come coperta di linus, come sfogo alla frustrazione, come specchio... beh in quel caso gli manco di rispetto perche' non mi relaziono a lui come persona bensi come a uno strumento qualunque della mia quotidianita'.
Anche se a una vista superficiale non gli sto mancando di rispetto nel senso colloquiale dell'espressione; anzi!
anche in questo caso penso che tu stia estremizzando un po'... nel senso che fa parte dell'amore consapevole l'essere "sfruttati" come dispensatori di affetto, nella misura in cui entrambi sono sfruttatori e sfruttati in egual misura. è parte dell'amore stesso, fa parte del gioco e pertanto non può essere considerata una mancanza di rispetto ;)
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#115
Eh ma io credo che questi comportamenti siano oramai frequentissimi!
Cosi frequenti che spesso li attuiamo in modo inconsapevole. E anche se sono nevrosi, come tu dici, sono oramai la normalita'.

Comportamenti deviati, ma accettati, e pure subdoli... rimaniamo sullo shopping compulsivo: certo che se spendo 3 stipendi in un giorno fra vestiti e scarpe, il problema e' macroscopico e facile da individuare. E' una nevrosi oramai studiata anche in letteratura ufficiale.

Ma capita molto piu' di frequente che la situazione - e la carta di credito - sfuggano di mano di frequente con piccoli acquisti... magari una cosa alla volta... il fenomeno resta cosi innocuo e circosritto che nemmeno ci faccio caso, nemmeno sto a chiedermi cosa compro - un oggetto o l'illusione di essere piu' gnocca? sono dipendente da questa illusione? mi sta dominando? ho scelto di comprare quella cosa o i messaggi del marketting mi hanno definitivamente rimbambita? - e tutto scivola nell'inconsapevolezza.
Il fatto che il danno al bilancio familiare non ci sia (ovvero riesco sempre a pagare muti e spese) non vuol dire che il comportamento sia sano.

Piccole nevrosi quotidiane.
Piccole mancanze di rispetto. A cui nessuno fa piu' caso.
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#116
cyberjack ha scritto:
Federinik ha scritto:Per non parlare di quando uso il compagno come coperta di linus, come sfogo alla frustrazione, come specchio... beh in quel caso gli manco di rispetto perche' non mi relaziono a lui come persona bensi come a uno strumento qualunque della mia quotidianita'.
Anche se a una vista superficiale non gli sto mancando di rispetto nel senso colloquiale dell'espressione; anzi!
anche in questo caso penso che tu stia estremizzando un po'... nel senso che fa parte dell'amore consapevole l'essere "sfruttati" come dispensatori di affetto, nella misura in cui entrambi sono sfruttatori e sfruttati in egual misura. è parte dell'amore stesso, fa parte del gioco e pertanto non può essere considerata una mancanza di rispetto ;)
di sicuro. Ma come dicevamo, fa tutto parte del livello a cui questo arriva... alla percentuale di tempo in cui sono bambina (una personalita' pure necessaria! E' la sola personalita' che sa essere umile e che sa giocare), alla capacita' che mi rimane di abbandonare la personalita' B quando serve.
Altrimenti, c'e' mancanza di rispetto.
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#117
Federinik ha scritto:Il fatto che il danno al bilancio familiare non ci sia (ovvero riesco sempre a pagare muti e spese) non vuol dire che il comportamento sia sano.

Piccole nevrosi quotidiane.
Piccole mancanze di rispetto. A cui nessuno fa piu' caso.
Stiamo andando un po' OT, ma penso che se non sussiste un danno, non sussista un comportamento dannoso ;) Non credo nella "rettitudine" ad ogni costo, piuttosto nel vivere "in mezzo", ossia senza lasciarsi prendere da un eseremo o dall'altro... Se la spesa viene fatta sull'onda emotiva o su suggerimento della pubblicità e questo non ha ripercussioni sul bilancio familiare, non vedo perchè privarsene... al massimo uno torna a casa e scopre di non essere più figa di prima, la volta successiva non ripete quell'acquisto, punto e basta. non lo vedo come una mancanza di rispetto nei confronti di se o degli altri familiari, anzi... forse solo un po' di confusione, ma finchè non diventa un comportamento seriale e impossibile da smettere, allora non ravviso mancanza di rispetto ;)
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#118
allora sembrerò un'aliena io ma se il parametro per valutare il rispetto è quello dell'"offesa" non una volta mi è capitato di mancare di rispetto al mio fidanzato: gliene ho dette di ogni quando mi faceva strainca..are e continuo a farlo, senza mai tirare in ballo i suoi se non del tutto scherzosamente e fuori litigio quando gli faccio: "ahhh, ho capito da chi hai preso".


per me non si arriva alla vera mancanza di rispetto solo con le parole, le parole vanno e vengono, anche quando sono pesanti come macigni sono momenti che esprimono uno stato d'animo transitorio. sono le azioni, i gesti, i fatti di cui restano conseguenze, quelle che ci dicono se veniamo rispettati o meno. e tra le azioni, i gesti, i fatti, spesso sono quelli che si compiono di nascosto i più a rischio di irrispettosità.
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#120
arianh ha scritto:non ho letto tutto, ma credo che spesso le parole possano offendere e mancare di rispetto molto di più di un gesto...
per diretta esperienza (purtroppo)........concordo con Arianh