fede65 ha scritto:Premessa: sono una persona "fifona", ho paura degli ospedali, dei medici, delle malattie .... leggo e cerco di informarmi proprio per cercare di mantenere il controllo.
Un amico di mio figlio è ammalato di leucemia, attualmente è in ospedale e mio figlio cerca mille scuse per non andare a trovarlo, è sempre in contatto con lui ma non riesce a trovare il coraggio di andare all'ospedale.
"Ho paura mamma, sto male ....gli sto vicino, lo sento tutti i giorni"
Mi sono offerta di acompagnarlo, ho cercato di spiegargli quanto è importante per il ragazzo vedere, anche se solo da una finistrella, gli amici, quanto può essere importante anche ai fini della cura non sentirsi solo, sentire realmente vicini gli amici di sempre.
Ho però paura di spingerlo "oltre" le sue forze
Mi auguro di no ma qualcuna di voi ha vissuto qualcosa di analogo?
non ho letto cosa hanno risposto gli altri
ma io ti dico..spingilo..insisti..accompagnalo...
ti dico cosi' perche' ho visto un amico in coma per mesi...
i miei genitori (molto amici della famiglia del ragazzo) mi hanno accompagnato pur sapendo che faccio tanto la dura ma in realta' non lo sono e tendo anche a tenermi tutto dentro
ma mi hanno messa davanti a quel vetro senza dire nulla
sapevano che io non volevo andare...
non ho dormito per una settimana, stavo male io...
dopo quella settimana ero io che ogni giorno andavo in ospedale e mi sedevo davanti a quel vetro
e piangevo pensando che un ragazzo di 18 anni non doveva essere li
e c'ero quando dopo mesi che lo davano per spacciato lui ha mosso un piede
c'ero quando ha avuto le convulsioni dal dolore
quando ha aperto gli occhi e non si ricordava nulla
e ci sono stata quando e' venuto dalla "mia parte del vetro"
e' l'esperienza piu' dura che mi sia mai capitata...
non ci sono mai state troppe parole con la mia famiglia se non di mio padre che mi ha detto
"lo so che non volevi venire, ma e' la vita e tu la devi saper affrontare"