In realtà non sarebbe una rivoluzione. Nelle piastre professionali è una funzione già di serie. Anche nelle piastre portatili da pochi € è presente l'impostazione della temperatura, perché il sensore è montato a diretto contatto col vetro, sotto il vetro. Nei piani da incasso sono presenti degli strati isolanti fra la bobina e il vetro, che impediscono di montare il sensore a diretto contatto con il vetro, senza complicarne leggermente la costruzione ed aumentandone ulteriormente il costo. Dev'essere per questo che non viene implementata. Si tratta comunque di una lettura approssimativa, perché misurando la temperatura da sotto il vetro, si può solo stimare quale possa essere la temperatura reale dentro la pentola.elise ha scritto:Nei piani cottura (di qualsiasi tipo) l'innovazione VERA ci sarà quando sarà possibile impostare davvero una temperatura e non una potenza per ciascuna zona: ci hanno provato già in passato ma con scarsi risultati... aspettiamo la volta buona.
Per 32A in monofase bastano cavi di linea da 3mmq di sezione, per le lunghezze di linea tipiche in un appartamento/villetta. Di solito i cavi dentro i muri che vanno alle prese sono da 4mmq, quindi il problema del dimensionamento non c'è.Federal Republic ha scritto: La linea dovrà avere una portata Iz almeno pari a 32 A (relazione In minore o uguale a Iz), quindi utilizzando i normali conduttori unipolari di tipo N07V-K posati entro tubo sotto traccia è necessaria una sezione minima pari a 6 mm^2, corrispondente ad una portata di 41 A in assenza di declassamento.
Di solito in un impianto esistente nessuno vuole spaccare i muri per tirare nuovi cavi, quindi alla fine si stacca una presa e ci si collega lì. L'importante è collegarsi con dei morsetti e che a quella linea sia collegato un magnetotermico adeguato.
Solo negli impianti molto vecchi può essere necessario sostituire i cavi che vanno alla presa, se uno vuole fare un lavoro a norma. In ogni caso non è un pericolo mettere un magnetotermico da 16A e limitare il piano a 3 KW, se il cavo regge i 16A (3,7KW)
Perchè com'è stato detto, in Italia quasi tutti hanno 3KW ed i modelli a potenza ridotta sono fatti per offrire un prodotto a prezzo più basso. I modelli a 4 zone con 3KW hanno un hardware più limitato e costano infatti considerevolmente meno dei modelli da 7,2KW. Chi te lo fa fare di montare dei gruppi inverter per 7,2KW in totale quando non ne userai mai più di 3KW?Federal Republic ha scritto: Chiediti perchè alcuni produttori hanno sviluppato, appositamente per il mercato italiano, piani cottura a 4 zone con potenza nominale ridotta a non più di 3,6 kW , nonostante avessero già a catalogo alcuni modelli apparentemente identici ma con potenza nominale di circa 7,2 kW e limitatore attivabile all'occorrenza.
I piani affiancabili di tipo Domino a 2 zone da 3,6KW costano un sacco e contengono semplicemente la metà di un piano a 4 zone da 7,2KW (due inverter da 3,6KW l'uno). Non risolverebbe affatto il problema Ciascuno dovrebbe avere una linea da 16A. L'unica differenza è che in teoria si potrebbero collegare con una Schuko.
Perché no? Con 6KW di contatore ed il piano limitato a 4,5KW si può. Calcola che con 6KW puoi assorbire quasi 7KW per 1 ora al giorno, quindi si potrebbe impostare una potenza anche più alta, sempre che insieme con ci siano altri consumi in casa troppo alti. Con le 2 piastre più grosse al massimo (non al booster) più una piastra a media potenza si toccano circa 5,5KW, quindi di margine ce n'è ancora. Ma tranne che per fare bollire l'acqua, le piastre al massimo servono solo per poche decine di secondi con l'induzione.Telstar ha scritto:Ripeto, quella potenza è insufficiente ad usare due fuochi contemporaneamente.