Come già è stato detto (bene) la
Melampo a me sembra l'ideale per la stanza e per sistemarle in zona testiera letto. Lo 'stacco' cromatico della versione in zama bianca è gradevole, e la cifra 'tecnica' che rendeva la lampada hi-tech all'epoca (Adrien Gardére, 2005) era il rovesciamento del paralume, ottenendo un'emissione da lettura, per l'illuminazione generale e da piantana, rivolta contro il soffitto, utile per situazioni differenti e al contempo mantenendo l'aspetto di tradizionale lampada-paralume.
Su Gardére (si è occupato della parte didattico/espositiva), in Francia si visiterà il suo Museo della Romanità, previsto a Narbonne per il 2016, in collaborazione con Foster+Partners:
Per il soffitto farei un pensierino per un plafone meno 'schiacciato' sul soffitto ed oserei, volendo, anche con una sospensione, soprattutto per distribuire meglio la luce nell'armadio.
Intanto la
Air ex-Toso, oggi in catalogo Leucos, sarebbe valida da soffitto solo nella versione grande, più luminosa, Dierre docet, che l'ha adottata per la sua camera.
Mentre sia
Soffione di De Lucchi - declinata in entrambi le tipologie - o anche la
Gregg di Foscarini, molto utilizzata per le camere, anche plafone, le trovo valide per l'illuminazione di una stanza letto.
Osare è
Cosmic Leaf, di Artemide, se invece non servisse molta luce (ma, dubito).
Divagazione.
Un'applique hi-tech, molto bella e valida per la camera, che occupa un profilo di pochissimi cm sulla parete dove si applica perpendicolarmente nemmeno ad incasso, che inopinatamente Metalspot (l'azienda lombarda è in ambasce 'economiche') ha espunto dal suo catalogo, era questa:
Concetto della 'tasca' luminosa catturato da Artemide per la
Platea (Martelli/Puppa, 2010), solo che l'applique qui si appiattisce sulla parete, in modo meno creativo: