e.do. ha scritto:
i nostri stipendi sono fra i più bassi in italia. io arrivo neppure a 1500 euro al mese e mia moglie al massimo sta a 1000.
la mia cara mogliettina, (coraggiosa), è stata abbandonata dai suoi genitori alla tenera età di 6 anni. quante rinunce, quanti sacrifici. (quante lacrime anche).
quanta vita della (vostra) terra.
quanto lavoro minorile per mantenersi dai 12 anni in su.
eppure non si è mai rassegnata.
forse ha lottato, semplicemente.
ho sentito qualcuno lamentarsi perchè da piccoli non avevano la coppa malù...
a lei mancavano cose peggiori.
ebbene non abbiamo la concezione dello spreco dei soldi. anzi siamo attenti come tutti alle spese domestiche.
però forse sappiamo rinunciare a quelle spese che anzichè farci risparmiare 50 (e dico 50) euro annuali ci fanno risparmiare 15000 euro.
sai quante brioches ti compri con 15000 euro. probabilmente il fabbisogno di una vita.
invece c'è chi vuole la macchina fiammante, o che vuole il viaggio di nozze in america...
fatti in giro in movida per scoprirlo...
noi il nostro viaggio l'abbiamo fatto a forte dei marmi ed è stato semplice e fantastico. macchina nostra e pensione 2 stelle. mica grand hotel sai.
io personalmente sono stato abituato al risparmio, anche se la mia famiglia ha buoni mezzi.
non spreco solitamente ma se un giorno mi va di comprare un cartier per mia moglie lo faccio.
ha bisogno di un premio. anche grosso: va in paga di tutto quello che le è mancato.
scusami tanto edo, ma visto che accusi gli altri di demagogia mi permetto di dirti che non condivido il tuo atteggiamento, anche se posso comprendere benissimo la psicologia che ha generato le tue convinzioni. Riassumendo la storia che hai messo sul banco, si deduce che tu ritieni che, se nasci kalimero (e la kali non si senta tirata in causa cio') e'normale che ti si prospetti una vita di sacrifici continui, perche' tanto "meglio stare zitti che oggi e ' sempre meglio della fame nera che ho fatto ieri". Insomma, visto che 20 anni fa nessuno aveva il frigorifero ora se e' rotto e fa acqua non dovrei di certo lamentarmi, perche' almeno ce l'ho

I tempi sono cambiati e anche la societa', ci sono cose oggi che penso sia giusto abbiano tutti, altre che sonoe ffettivamente dei capricci o sprechi/lussi inutili. Quindi tu mi dici che dovrei vivere senza dire nulla o senza lamentarti, continuando a tirare la cinghietta e facendo arricchire chi e' piu' furbo o con meno scrupoli di me, perche' ho visto il peggio della vita ed ho imparato cosa e' realemnte importante e cosa no.
Vorrei farti notare che da tempo anche il piu' duro degli zoccoli della vecchia "classe operaia" ha alzato la testa. Questi discorsi non li fa neppure mia zia che ha 80 anni. Fino a 3 anni faceva discorsi simili ai tuoi, citando sempre "La guerra' ed il "dopoguerra" , lagnandosi dei giovani viziati, che hanno tutto ecc. ecc. ecc... Ora e' incazzata nera pure lei: inviperita come poche e ha smesso di fare certo discorsetti perche' si e' resa conto che, a 80 anni, non riesce a comprarsi l'indispensabile per sopravvivere.
La verita' Edo e' che finche' hai cinghia da tirare parli, ma c'e' gente che la cinghia l'ha gia' tirata tutta e non sa piu' come fare.... e sono tanti....
Siamo in una europa unita dove tutti hanno subito i rincari quali grano, petrolio ecc ecc , ma solo da noi i prezzi sono saliti cosi' tanto e continuano a salire. Vaglielo a dire ad un tedesco che le amate kartoffen costano 1.60 e vedi cosa ti risponde!
Cerchiamo di aprire gli occhi...siamo sempre e solo i soliti italiani....
E' proprio la tua accettazione e quella della gente che la pensa come te che permette ai prezzi di continuare ad alzarsi.
Io non devo bere 1/2 litro di latte se il fabbisogno della mia famiglia e' un litro per far quadrare i conti, soprattutto se fino a ieri potevo permettermelo. Stiamo parlando di latte, non di filetto, non del suv e non della maglia firmata.
LATTE.
E credo che sia un diritto di tutti farsi una vacanzina una volta all'anno, magari pagata proprio con i soldi che raccimolavi facendo qualche sacrificio sulla spesa , risparmamiando durante l'anno, cosa che oggi non e' possibile piu' fare.