Re: La crisi nel settore cucine

#196
Vorrei contribuire con la mia esperienza in questi ultimi due mesi ho acquistato una cucina emmezzo :D
ossia una cucina per un appartamento che abbiamo affittato e una penisola snack per integrare la nostra cucina avendo cambiato casa.
Sono andata subito dal mio negozio di fiducia,dove ho acquistato quasi tutto l'arredamento,purtroppo l'arredatrice mi ha subito detto che la mia richiesta per una cucina economica non avrebbe potuto soddisfarla.
Quindi sono andata all'ikea in una sera ho ordinato la cucina compresa di trasporto e montaggio,dopo 15 giorni me l'hanno consegnata e montata ,niente da ridire su nulla,organizzazione ottima,la cucina va bene senza infamia e senza lode.....
Mentre per la mia penisola ho chiesto un preventivo al solito mobilificio che a dire il vero tratta marchi medio/alti,specificando che non volevo il top volevo un prodotto medio ma buono il primo preventivo è stato per un laccato con cestoni .Dopo averlo atteso per un buon mesetto il preventivo per noi era troppo alto quindi ho proposto di cambiare il materiale e composizione scegliendo il laminato piuttosto che il laccato e pensando ad una composizione semplice con più ante che cestoni .... nel secondo preventivo il prezzo è sceso di pochissimo e sinceramente mi sono sentita presa in giro, possibile che cambiando questi elementi importanti il prezzo sia sceso di poche centinaia di euro?
Piuttosto scoraggiata ho pensato di dover ricorrere anche per me all'ikea (che adoro ma che sinceramente non ha le caratteristiche che cerco per la mia cucina) invece sono entrata in un negozio che mi ha attirato per la bella e varia esposizione e perchè é vicino a casa 8) sono stati gentili chiari ,hanno subito capito quello che volevo, hanno fatto subito il preventivo , proponendomi due varianti di prezzo, (avendo già io il disegno_grazie annsca_ )mi hanno dato dei suggerimenti ,il giorno stesso in due orette ho firmato il contratto....ora la sto aspettando :D
tornando in tema quello che mi è piaciuto è stata la possibilità di scegliere tra fasce diverse di materiali e di conseguenza di prezzi,la velocità e chiarezza.....

Altra considerazione essendo io commerciante/artigiana trovo che calare le braghe usando il modo di dire di un altra utente, sia la cosa più sbagliata che si possa fare in questo periodo.Oltretutto chi offre e si offre a prezzi bassi rovina il mercato e sminuisce la professionalità della categoria.
The sisterhood of The Calf 37,5
it takes two to play tango (cit.dammispazio)
Non esiste salvaguardia contro il senso naturale dell'attrazione (Algernon Charles Swinburne)

Sfacciatissima compromessa

Re: La crisi nel settore cucine

#197
capperugiola ha scritto: Altra considerazione essendo io commerciante/artigiana trovo che calare le braghe usando il modo di dire di un altra utente, sia la cosa più sbagliata che si possa fare in questo periodo.Oltretutto chi offre e si offre a prezzi bassi rovina il mercato e sminuisce la professionalità della categoria.

A prezzi TROPPO bassi, non bassi in se, però in questo caso la colpa è anche dell'acquirente che dovrebbe capire che prezzi esageratamente bassi vuol dire che c'è qualche cosa che non va.

Ho seguito con interesse quanto detto precedentemente, però secondo me il problema principale è l'eccessiva polverizzazione delle reti vendita, il che fa si che molti punti vendita siano estremamente piccoli, spesso a conduzione famigliare e quindi siano ovviamente più sensibili alla e alle crisi, con esposizioni più limitate e soprattutto poca diversificazione del prodotto.
Il tutto condito dal fatto da avere poche risorse da investire in pubblicità, quest'ultima spesso esclusiva di svedesi e catene più o meno serie.
Ovvio che poi il consumatore medio, quale potevo essere io, conosca come riferimento i prodotti trattati da questi ultimi e i loro prezzi, il famoso divano a 500€ per intenderci.
Il che fa si che una grossa fetta del mercato medio-basso, se non la totalità, il negozio "tradizionale" la perda in partenza. Perchè il consumatore non è in grado di percepire l'eventuale migliore qualità del prodotto esposto e i migliori servizi offerti.

Re: La crisi nel settore cucine

#198
Non sono tanto d'accordo. Nei momenti di crisi i negozi più piccoli reggono perchè verosimilmente hanno costi di gestione bassa e margini più bassi di megastrutture con decine di venditori e operai. Se il negozio è piccolo ma al passo con i tempi funziona se non scende troppo in basso perchè in quel caso la lotta con la GDO è impari. Il problema è comunque che a parole tutti ti dicono che per pochi spiccioli comprano dove c'è professionalità, servizi, cortesia etc etc
Nella realtà dei fatti, la maggior parte ti cambia anche per 100€
L'Ottocento - Stosa - Minimal Cucine
Ripariamo cucine a gas...a domicilio :D

Re: La crisi nel settore cucine

#199
Capitan Harlock ha scritto:
Ho seguito con interesse quanto detto precedentemente, però secondo me il problema principale è l'eccessiva polverizzazione delle reti vendita, il che fa si che molti punti vendita siano estremamente piccoli, spesso a conduzione famigliare e quindi siano ovviamente più sensibili alla e alle crisi, con esposizioni più limitate e soprattutto poca diversificazione del prodotto.
Il tutto condito dal fatto da avere poche risorse da investire in pubblicità, quest'ultima spesso esclusiva di svedesi e catene più o meno serie.
Ovvio che poi il consumatore medio, quale potevo essere io, conosca come riferimento i prodotti trattati da questi ultimi e i loro prezzi, il famoso divano a 500€ per intenderci.
Il che fa si che una grossa fetta del mercato medio-basso, se non la totalità, il negozio "tradizionale" la perda in partenza. Perchè il consumatore non è in grado di percepire l'eventuale migliore qualità del prodotto esposto e i migliori servizi offerti.

è si qua devo dare ragione a Peppezi... spessissimo i negozi a conduzione famigliare sono dei veri "highlander" in quanto pur anche vecchi, scassati e brutti non hanno spese di affitto e sono composte da signora venditrice, marito e figlio montatori/aiutanti: quando si sono venduti 2 cucine al mese hanno sbarcato il lunario... non saranno la nuova Apple del mondo del mobile ma è noto che questi negozi difficilmente chiudono e se chiudono ancor più difficilmente lo fanno con il "botto".... se poi per caso hanno anche il figlio in gamba be allora hanno anche un avvenire.
Pax tibi Marce

Re: La crisi nel settore cucine

#200
È che dopo una vita a farti bombardare il cervello un po' certe chiamiamole "idee di cifra necessaria" per avere qualcosa di decente (chessó, per es divano buono = mille euro) è anche dura scrostarsele di dosso.
Quanto può investire in comunicazione un'azienda che fattura venti, trenta, cinquanta milioni di euro? Non certo tantissimo, e lo scontro coi Moloch della gdo diventa impari. Chiaro che se uno non si appassiona all'argomento certe cifre gli appaiono immotivate, a fronte degli artigiani della qualità che con quella cifra ti dan l'idea di darti quel che vuoi.
Parlavo a un mio amico di Nicoline (una delle realtà scoperte grazie a Peppezi) e al mio commento "oh ma sai che bella roba già con tremila euro?" = a momenti muore sul posto

Proprio Tu poi Peppezi un po' di tempo fa parlavi di "scatta l'empatia"... credo sia cmnq la discriminante numero due: oh a me son simpatiche le aziende che ho scelto, e i miei mobilieri mi piacciono proprio... Alla fine abbiamo scelto così molto anche per questo, non credo siamo gli unici dai

Re: La crisi nel settore cucine

#201
E fare delle belle liste nozze con porcellane servizi ed oggettistica varia non sarebbe un idea in tempo di crisi :?: Mia nipote l'ha fatta da un mobiliere ed ha messo anche delle lampade flos un tavolino e tante altre cose. E' un modo di fare entrare gente nel negozio, futuri sposi e loro amici ,che sono anche in età di acquisto di mobili
La sola fabbrica che non ha impatto ambientale è l'albero

Re: La crisi nel settore cucine

#202
Mi intrometto in questa lunghissima e, scusate, un po' difficile da seguire conversazione per riportare a Cla un po' delle mie considerazioni sull'argomento (Non pretendo di essere verbo!)
Purtroppo i tempi sono MOLTO difficili anche per chi come me ha un lavoro certo e stipendio decente.
Tuttavia quache vecchia regola del commercio secondo me può ancora servire:
1. cortesia.
Sembra strano ma ci sono ancora negozi che, nonostante la crisi imperante, ti guardano con il naso all'insù se capiscono che vuoi risparmiare
2. comunicazione/educazione del cliente
parlare un linguaggio che l'acquirente -mediamente ignorante- possa capire (ancora ricordo con affetto una signora di un noto mobilificio delle mie parti che fece capire la differenza tra una buona anta di un armadio e una commerciale)
3. immagine.
rinnovare le vetrine spesso, magari con sconti promozionali che invoglino la gente a superare la porta, infarcire la mostra con oggettistica di design, mostrare prezzi chiari della merce esposta (n modo che il potenziale acquirente si renda conto che anche un budget modesto può farti acquistare una cosa bella in alcuni casi)
4. passaparola (sembra strano ma funziona ancora nel terzo millennio) coniugato a
5. PROFESSIONALITA', che è una grazia impalpabile che alla lunga vincerà quando le cose andranno meglio...........
6. internet.
un bel sito internet, puo' aiutare
7. meno tasse per tutti , ma questo è OFFTopic e lo lasciamo da parte
( PS- il premier dice che l'anno prossimo siamo fuori dalla crisi :mrgreen: )

Re: La crisi nel settore cucine

#203
Fabietty ha scritto: Proprio Tu poi Peppezi un po' di tempo fa parlavi di "scatta l'empatia"... credo sia cmnq la discriminante numero due: oh a me son simpatiche le aziende che ho scelto, e i miei mobilieri mi piacciono proprio... Alla fine abbiamo scelto così molto anche per questo, non credo siamo gli unici dai
No, siete tanti, ma non a sufficienza purtroppo. Sarà anche l'amarezza di qualche vendita recente sfuggita per pochi spiccioli, nonostante avessi centrato i progetti giusti che avevano persino entusiasmato i clienti, ma di fronte a 2-300€ allargano le braccia e vanno via senza neanche ringraziare. Tanto l'idea giusta l'hanno trovata e al concorrente non serve altro che calare le braghe, vendere con margini da chiusura certa salvo poi scoprire che manca questo e quell'altro. Ormai di storie come queste ce ne sono a decine, mi chiedo se alla fine la professionalità paga o no, attualmente la risposta è no.

@Solà
Strada già battuta, non funziona per due motivi.
1) Le liste nozze praticamente non si fanno quasi più
2) Devi avere spazi dedicati per questo genere di business, molto attrezzati e seguito da persone del mestiere, il che equivale a costi su costi che annullano i potenziali guadagni.
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Re: La crisi nel settore cucine

#205
ghido ha scritto:Non so da voi, ma qui ( provincia di Mantova) non si sposa più nessuno!
Le cerimonie con pranzo e relativi inviti e regali sono diventate una rarità.
Beati voi :mrgreen:
Qua da noi quest'anno per colpa dei matrimoni e delle liste nozze mi è toccato ridimensionare pesantemente le ferie

@peppe: e sta cosa che per trecento euro vanno dal concorrente, trovi si sia esasperata, in questi ultimi tempi? Intendo dire: qualche anno fa erano meno pidocchi?

Re: La crisi nel settore cucine

#206
Buongiorno a tutti e complimenti, o meglio "grazie" per l'apertura di questo thread e per i contributi professionali/le esperienze personali che avete voluto e potuto fornire.
In alcune esperienze mi riconosco e alcuni contributi mi hanno trovata più o meno d'accordo, facendomi spesso riflettere. Non mi permetto di esprimere giudizi, ma di raccontarvi la mia modesta "storia" di acquirente.

Il mio ragazzo ed io abbiamo girato un pò di rivenditori e, dopo una prima scrematura (in cui abbiamo depennato i fuori budget e i "maleducati"), abbiamo scelto il negozio (ma sarebbe meglio dire il NEGOZIANTE) che si è "interessato" alle nostre esigenze, ai nostri gusti e, non ultimo, al valore del nostro denaro.
Alla fine il prezzo è stato una discriminamete? Certamente, ma vi assicuro che non è stato lo sconto (in particolare, il preventivo della cucina era circa uguale a quello degli altri negozi), ma la ricerca di una soluzione estetica, funzionale ed economica che ci convincesse, la consulenza fatta di consigli e suggerimenti che a volte esulavano dalla vendita tout court, l'empatia che si è creata tra noi e il consulente (davvero in gamba) che ci ha pazientemente seguito, a fare la differenza. Noi dovevamo ordinare gli arredi per tutta la casa: alla fine abbiamo speso più o meno la stessa cifra che avevamo raggiunto con altri, ma la soddisfazione di vedere le nostre richieste esaudite, non sminuite, e anzi "sublimate" da alcuni consigli tecnici che ci hanno pienamente convinto ed emozionato...e hanno fatto nascere sui nostri volti un sorriso che andava da un orecchio all'altro!! :D

In sintesi, il prezzo è sicuramente importante, soprattutto in tempi di crisi e per clienti (come noi) dal budget medio, ma la differenza è costituita da tanti fattori, come la professionalità, la cortesia e la pazienza del negoziante/addetto, nonchè il rapporto di fiducia e complicità che si viene ad instaurare.

Per la cronaca, non avremmo mai preso in considerazione Ikea et similia, in particolare per l'acquisto della cucina, che consideriamo importante e speriamo possa durare un bel pò di anni. Forse diverso (almeno per me) è il discorso sulle altre stanze o sui complementi per i quali, a mio avviso, conta meno la consulenza e più il gusto personale.
Don't worry, be happy!
________________________________________________________

(¨•.¸.¤*´*ღ . 26 Aprile 2013 . ღ*´*¤.¸.•¨)

Re: La crisi nel settore cucine

#207
Fabietty ha scritto:
@peppe: e sta cosa che per trecento euro vanno dal concorrente, trovi si sia esasperata, in questi ultimi tempi? Intendo dire: qualche anno fa erano meno pidocchi?
Nella mia piccola esperienza personale, si. Ora non saprei gli altri, ma l'unica soddisfazione che ho al momento è vedere tutti questi furbetti vedersi togliere le aziende (riba mandate in dietro, insoluti, etc etc) che una ad una bussano alla mia porta (la classica vittoria di Pirro). Ma potrei un giorno trovarmi nella stessa barca a forza di vedermi strappare le vendite da prostitute del mobile.
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Re: La crisi nel settore cucine

#208
Come fate a sapere che la differenza sia ad es. di 300 euro? Se ve lo dice il cliente è poco attendibile perchè magari vi dice che l'altro gliela fa a 300 euro meno solo perchè nella trattativa vuole scendere ancora di 300 euro. Ma la differenza reale tra i prezzi di una composizione tra 2 punti vendita non è facile conoscere. Se poi il rappresentante fa la spia compie un 'azione riprovevole e danneggia solo l'azienda .
Se fossi un'azienda di mobili me ne fregherei del prezzo di vendita che fa un mobiliere ma sarei inflessibile sulla mancata assistenza al cliente. Del resto è ovvio che chi ha un negozio in centro città ha più spese di uno che ha un negozio fuori.Se voglio aiutare il negoziante in centro città gli fornirò una composizione a prezzi molto più bassi perchè l'esposizione in città mi fa pubblicità, ma per nulla al mondo devo sindacare sui prezzi ai quali ognuno vende
Ultima modifica di Solaria il 21/09/12 11:59, modificato 1 volta in totale.
La sola fabbrica che non ha impatto ambientale è l'albero

Re: La crisi nel settore cucine

#209
Solaria ha scritto:Come fate a sapere che la differenza sia ad es. di 300 euro? Se ve lo dice il cliente è poco attendibile perchè magari vi dice che l'altro gliela fa a 300 euro meno solo perchè nella trattativa vuole scendere ancora di 300 euro. Ma la differenza reale tra i prezzi di una composizione tra 2 punti vendita non è facile conoscere. Se poi il rappresentante fa la spia compie un 'azione riprovevole e danneggia solo l'azienda .
Sappi che nel nostro mestiere l'unico vero segreto ancora non svelato è come si fa a sapere certe cose prima che accadano e come mai poi quelle cose accadono sul serio. E giuro di non avere i precog dentro la piscina :mrgreen:
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