dovrei iniziare a cambiare le pentole antiaderenti per l'induzione, avete qualche suggerimento?
A memoria mi sembra di ricordare che si è parlato di Agnelli e WMF ci sono dei motivi o delle controindicazioni?
Una mi piacerebbe da 24cm come fondo, così da sfruttare tutto il fuoco più grande dell'Electrolux.
Grazie
Re: Piano induzione: pro e contro
#212A me quelle marche piacciono perché hanno un buon rapporto costo/qualità. Altri non la pensano così.
In questi giorni se ne è parlato qui:
viewtopic.php?f=2&t=160540
In questi giorni se ne è parlato qui:
viewtopic.php?f=2&t=160540
Re: Piano induzione: pro e contro
#213Io ho preso alcune Agnelli della linea alu-inux, casseruole alte a un manico e quelle a due maniglie, devo dire che mi ci trovo benissimo, ottime performance, se devo muovere un appunto riguarda solo i manici delle casseruole a due maniglie, diventano parecchio caldi e spesso occorrono le presine, più che un difetto rispecchia piuttosto l'effettiva efficienza dell'anima in alluminio che riesce a scaldare ottimamente anche i fianchi delle pentole.
Ciao!
Ciao!
Re: Piano induzione: pro e contro
#214me lo ero perso il topic sulle pentole.
Mi sembra di capire che antiaderente è meglio evitarlo, anche se lo trovo discretamente comodo
Grazie Teo, il caldo sui manici è una cosa da valutare bene, perchè potrebbe essere rischiosa.
Alu-inox però non sono antiaderenti, corretto?
Mi sembra di capire che antiaderente è meglio evitarlo, anche se lo trovo discretamente comodo
Grazie Teo, il caldo sui manici è una cosa da valutare bene, perchè potrebbe essere rischiosa.
Alu-inox però non sono antiaderenti, corretto?
Re: Piano induzione: pro e contro
#215In una cucina ideale l'antiaderente non dovrebbe esistere.
Bollitore e qualche tegame o pentolino in acciaio, piastra piatta e rigata in ghisa, padella in ferro per ogni fritto, terracotta (o ghisa per noi con induzione) per i sughi e cotture lente. Per tutto il resto alluminio (e magari un paio di pezzi in rame). Il problema poi è la pulizia che per ciascun materiale richiede accortezze diverse.
Peccato che non si viva in un mondo ideale, non abbiamo il lavapiatti come nei ristoranti e quindi 2-4 pezzi con antiaderente sono molto comodi a tutti (2 padelle e due pentole di diversa misura).
Nei limiti in cui sono prodotti certificati (e per essere venduti in UE dovrebbero esserlo) vanno tutti bene e vanno tutti buttati al primo graffio, pena possibili conseguenze sulla salute (rilascio di sostanze cancerogene in cottura).
Poi sta a te decidere se comprare prodotti di fascia medio-alta e trattarli con la dovuta cura (stoviglie in silicone, pezzette per la pulizia non abrasive, stoccaggio attento con utilizzo di appositi divisori) o prodotti di primo prezzo che sei pronto a buttare e ricomprare al bisogno.
Personalmente uso Pentole Agnelli in alluminio antiaderente per induzione. Una padella da 36 cm spessore 3mm, due tegami da 24 e 32 cm da 5mm (inizialmente pensati per farci petti di pollo o hamburger oltre ad altre cose) e una pentola da 28cm sempre 5mm. Se tornassi indietro prenderei tutti spessori da 3mm perché tanto le cotture più lunghe e che richiedono più uniformità le faccio con altri materiali e mi limiterei al padellone da 36 e a uno più piccolo da 28.
Tutto il resto lo farei in ghisa (ora ho le griglie, per le pentole aspetto che questi antiaderenti siano da cambiare).
Bollitore e qualche tegame o pentolino in acciaio, piastra piatta e rigata in ghisa, padella in ferro per ogni fritto, terracotta (o ghisa per noi con induzione) per i sughi e cotture lente. Per tutto il resto alluminio (e magari un paio di pezzi in rame). Il problema poi è la pulizia che per ciascun materiale richiede accortezze diverse.
Peccato che non si viva in un mondo ideale, non abbiamo il lavapiatti come nei ristoranti e quindi 2-4 pezzi con antiaderente sono molto comodi a tutti (2 padelle e due pentole di diversa misura).
Nei limiti in cui sono prodotti certificati (e per essere venduti in UE dovrebbero esserlo) vanno tutti bene e vanno tutti buttati al primo graffio, pena possibili conseguenze sulla salute (rilascio di sostanze cancerogene in cottura).
Poi sta a te decidere se comprare prodotti di fascia medio-alta e trattarli con la dovuta cura (stoviglie in silicone, pezzette per la pulizia non abrasive, stoccaggio attento con utilizzo di appositi divisori) o prodotti di primo prezzo che sei pronto a buttare e ricomprare al bisogno.
Personalmente uso Pentole Agnelli in alluminio antiaderente per induzione. Una padella da 36 cm spessore 3mm, due tegami da 24 e 32 cm da 5mm (inizialmente pensati per farci petti di pollo o hamburger oltre ad altre cose) e una pentola da 28cm sempre 5mm. Se tornassi indietro prenderei tutti spessori da 3mm perché tanto le cotture più lunghe e che richiedono più uniformità le faccio con altri materiali e mi limiterei al padellone da 36 e a uno più piccolo da 28.
Tutto il resto lo farei in ghisa (ora ho le griglie, per le pentole aspetto che questi antiaderenti siano da cambiare).
Re: Piano induzione: pro e contro
#216L'alluminio non dovrebbe essere a contatto diretto con gli alimenti. Questa è una delle ragioni per cui sono nati i rivestimenti antiaderenti.klw ha scritto:Per tutto il resto alluminio (e magari un paio di pezzi in rame).
Re: Piano induzione: pro e contro
#217Non proprio. Le pentole in alluminio puro (o adatto all'induzione) sono estremamente sicure e utilizzate in tutti i ristoranti.
E' abbastanza raro che possano rilasciare percentuali di alluminio tali da essere pericolose per la salute e comunque basta prendere delle accortezze. L'alluminio reagisce male al sale e agli acidi, quindi il bollitore è preferibile in acciaio e per i sughi è preferibile la terracotta (o ghisa per l'induzione). Le altre cotture sono decisamente più veloci e quindi non presentano rischi.
Neanche conservare i cibi nell'alluminio (in frigorifero) è pericoloso ma personalmente sono attrezzato con ciotole in acciaio o in vetro, non uso né alluminio né plastica.
E' abbastanza raro che possano rilasciare percentuali di alluminio tali da essere pericolose per la salute e comunque basta prendere delle accortezze. L'alluminio reagisce male al sale e agli acidi, quindi il bollitore è preferibile in acciaio e per i sughi è preferibile la terracotta (o ghisa per l'induzione). Le altre cotture sono decisamente più veloci e quindi non presentano rischi.
Neanche conservare i cibi nell'alluminio (in frigorifero) è pericoloso ma personalmente sono attrezzato con ciotole in acciaio o in vetro, non uso né alluminio né plastica.
Re: Piano induzione: pro e contro
#218E anche questa credo sia una leggenda metropolitana.Telstar ha scritto:L'alluminio non dovrebbe essere a contatto diretto con gli alimenti. Questa è una delle ragioni per cui sono nati i rivestimenti antiaderenti.klw ha scritto:Per tutto il resto alluminio (e magari un paio di pezzi in rame).

Le padelle/pentole professionali sono tutte in alluminio, il problema del contatto diretto riguarda lo "stoccaggio prolungato" di alimenti acidi o ad elevato tenore salino che possono reagire con il metallo (preparo il sugo nella padella di alluminio, lo faccio raffreddare e magari lo conservo in frigo).
I rivestimenti antiaderenti a mio parere sono nati soprattutto per la comodità durante la preparazione (e relativa pulizia) di cibi che tendono ad attaccarsi (la frittata nell'acciaio proprio non riesco a prepararla, mentre per pollo e hamburger come alternativa alle antiaderenti ho sia la griglia di ghisa che le padelle in acciaio con un sottile strato d'olio sul fondo).
Per quanto riguarda le dimensioni di tegami e padelle, non dimentichiamo di considerare il diametro del fondo che nei piani ad induzione costitutisce un limite non indifferente: nel mio caso (4 fuochi Electrolux) il diametro massimo utile delle padelle/tegami è 28 cm se voglio evitare di avere un fondo troppo piccolo rispetto al diametro dei bordi; tuttavia non utilizzo padelle di quelle dimensioni (massimo 26 cm) ma solo tegami perché non ho spazio lateralmente per il manico (e posteriormente per quanto riguarda i due fuochi posteriori appunto), soprattutto se gli altri fuochi sono occupati da altri tegami (in quel caso resta poco spazio anche per i tegami stessi).
La griglia di ghisa è ottimale perché ha il fondo piatto ma surriscalda tanto la superficie in vetroceramica e mentre la utilizzo (generalmente 10 su 14 come potenza, per poi abbassare a 8 a fine cottura) ho sempre le ventole del piano alla massima velocità che ronzano nel cestone sottotop; non so se per l'elettronica dei piani ad induzione a lungo termine la ghisa sia il massimo..
Ultimissima cosa: non ho mai speso più di 22 euro per la mia "attrezzatura" antiaderente ma evito comunque di lavarla in lavastoviglie, di utilizzare utensili metallici (solo in legno o silicone) e mi sono autoprodotta spessori in feltro per poterla impilare senza rovinarla.

Ultima modifica di bubamara98 il 08/01/20 10:52, modificato 5 volte in totale.
Re: Piano induzione: pro e contro
#219Ci siamo sovrapposti con le risposte.klw ha scritto:Non proprio. Le pentole in alluminio puro (o adatto all'induzione) sono estremamente sicure e utilizzate in tutti i ristoranti.
E' abbastanza raro che possano rilasciare percentuali di alluminio tali da essere pericolose per la salute e comunque basta prendere delle accortezze. L'alluminio reagisce male al sale e agli acidi, quindi il bollitore è preferibile in acciaio e per i sughi è preferibile la terracotta (o ghisa per l'induzione). Le altre cotture sono decisamente più veloci e quindi non presentano rischi.
Neanche conservare i cibi nell'alluminio (in frigorifero) è pericoloso ma personalmente sono attrezzato con ciotole in acciaio o in vetro, non uso né alluminio né plastica.

Re: Piano induzione: pro e contro
#220in teoria dovrebbero avere una qualche protezione in caso di surriscaldamento, quindi fin quando continua a funzionare non ci dovrebbero essere problemi...questo in teoria eh, non so poi nella praticabubamara98 ha scritto:...
La griglia di ghisa è ottimale perché ha il fondo piatto ma surriscalda tanto la superficie in vetroceramica e mentre la utilizzo (generalmente 10 su 14 come potenza, per poi abbassare a 8 a fine cottura) ho sempre le ventole del piano alla massima velocità che ronzano nel cestone sottotop; non so se per l'elettronica dei piani ad induzione a lungo termine la ghisa sia il massimo..
...

in ogni caso l'elettronica può patire se si superano i 110/120 gradi circa (anche se lo stagno comunque fonde a oltre 200 se non ricordo male), penso l'abbiano messa distante il più possibile dalle fonti di maggior calore e che sia tutto raffreddato almeno decentemente.
per il resto concordo con te e klw: alluminio non crea problemi in cucina se usato con cognizione (evitando ad esempio di stoccare elementi acidi e sale a lungo termine ed evitando di raschiarlo pesantemente con utensili in acciaio).
le antiaderenti sono più facili da usare e lavare (le si ficca in lavastoviglie), me se usato bene l'alluminio non attacca quasi mai...certo richiede la giusta quantità di grassi ed un controllo più attento in fase di cottura.
nella ristorazione usano praticamente solo alluminio anche perchè costa poco, è leggero, molto duraturo e va bene un po' per tutte le preparazioni (io lo uso anche per coniglio e spezzatino, tra le altre cose...che richiedono cotture già medio-lunghe...il coniglio nella casseruola ligure viene qualcosa di epico

in ogni caso, per quanto non le sopporti, un paio di padelle antiaderenti in cucina fanno sempre comodo per quando si è di fretta...per le pentole invece per me resta un no

Re: Piano induzione: pro e contro
#221l'antiaderente anche io non la metto in lavastoviglie e uso solo cucchiai in legno.
In ghisa ho una griglia presa con i punti esselunga, oltre a un trattamento costante da fare, ogni volta che la metto ho paura di spaccare il piano a induzione per il peso.
Secondo la mia compagna dopo l'uso ha anche lasciato degli aloni sul piano, però è una sua visione.
Tornando ad agnelli vedo che hanno l'antiaderente con alluminio,
https://www.pentoleagnelli.it/index.php ... -alluminio
ma non capisco quali sono a induzione.
lo sono invece quelle della al black.
Quando parlano di 3 o 5mm a che cosa si riferiscono?
Il fondo per l'induzione è sempre di 10mm.
Mi pare di aver capito di evitare le casseruolo ma di prendere solo le padelle.
In ghisa ho una griglia presa con i punti esselunga, oltre a un trattamento costante da fare, ogni volta che la metto ho paura di spaccare il piano a induzione per il peso.
Secondo la mia compagna dopo l'uso ha anche lasciato degli aloni sul piano, però è una sua visione.
Tornando ad agnelli vedo che hanno l'antiaderente con alluminio,
https://www.pentoleagnelli.it/index.php ... -alluminio
ma non capisco quali sono a induzione.
lo sono invece quelle della al black.
Quando parlano di 3 o 5mm a che cosa si riferiscono?
Il fondo per l'induzione è sempre di 10mm.
Mi pare di aver capito di evitare le casseruolo ma di prendere solo le padelle.
Re: Piano induzione: pro e contro
#222Tutto vero quello che dici.klw ha scritto:Non proprio. Le pentole in alluminio puro (o adatto all'induzione) sono estremamente sicure e utilizzate in tutti i ristoranti.
E' abbastanza raro che possano rilasciare percentuali di alluminio tali da essere pericolose per la salute e comunque basta prendere delle accortezze. L'alluminio reagisce male al sale e agli acidi, quindi il bollitore è preferibile in acciaio e per i sughi è preferibile la terracotta (o ghisa per l'induzione). Le altre cotture sono decisamente più veloci e quindi non presentano rischi.
Neanche conservare i cibi nell'alluminio (in frigorifero) è pericoloso ma personalmente sono attrezzato con ciotole in acciaio o in vetro, non uso né alluminio né plastica.
Sì, il motivo è quello: vanno evitate preparazioni acide, idem per la conservazione.
Anche io uso solo vetro e ceramica.
Re: Piano induzione: pro e contro
#223Le linee antiaderenti per induzione di Pentole Agnelli sono le Al Black. C'è la gamma da 3mm di spessore e quella da 5mm. Non si parla di fondo ma proprio dello spessore dell'alluminio dei prodotti.
Quelle da 3mm si riscaldano prima, pesano meno e sono adatte per le preparazioni veloci. Quelle da 5mm si riscaldano più lentamente ma distribuiscono il calore in modo più uniforme e sono quindi adatte a preparazioni più lente.
Come dicevo, personalmente dopo 3 anni di esperienza mi sono convinto che quelle da 5mm non servono perché preferibile usare prodotti in ghisa. Non avendo o volendo la ghisa allora sono un'opzione.
Quelle da 3mm si riscaldano prima, pesano meno e sono adatte per le preparazioni veloci. Quelle da 5mm si riscaldano più lentamente ma distribuiscono il calore in modo più uniforme e sono quindi adatte a preparazioni più lente.
Come dicevo, personalmente dopo 3 anni di esperienza mi sono convinto che quelle da 5mm non servono perché preferibile usare prodotti in ghisa. Non avendo o volendo la ghisa allora sono un'opzione.
Re: Piano induzione: pro e contro
#224mentre l'alluminio senza antiederente come alternativa all'antiaderente appunto, solo che necessità di più manutenzione?
Re: Piano induzione: pro e contro
#225Non esattamente. Le accortezze per me sono maggiori in quelle antiaderenti perché al primo graffio dovresti buttarle e una svista o un incidente capita a tutti prima o poi.
L'alluminio non antiaderente invece non richiede alcuna accortezza particolare. Eviti di usare stoviglie in acciaio (o almeno sarai delicato) e non sarai molto aggressivo nella pulizia. Se devi cucinare ed evitare che si attacchi qualcosa al fondo dai una bella ingrassata col burro, per esempio.
L'alluminio non antiaderente invece non richiede alcuna accortezza particolare. Eviti di usare stoviglie in acciaio (o almeno sarai delicato) e non sarai molto aggressivo nella pulizia. Se devi cucinare ed evitare che si attacchi qualcosa al fondo dai una bella ingrassata col burro, per esempio.