#2268
da chojin
Bell'argomento.
1) In Italia, purtroppo, le mazzate sono ancora oggi considerate un metodo educativo, o meglio (ed è proprio questo il problema) di sfogo di un genitore esasperato su un figlio che non obbedisce e/o ti fa girare le scatole.
In molti altri Paesi non è così. Non è la prima volta che andiamo all'estero ostentanto calci e ceffoni con non chalance in pubblico, sotto gli sguardi imbarazzati o scandalizzati della gente. Poi ci lamentiamo quando ci arrestano "booohooo, lo sceriffo è stato cattivo, mi ha ammanettato". Lo sceriffo potrebbe anche rispondere che lo ha fatto a scopo educativo no?
2) Al di là dell'ostentazione pubblica e in trasferta di sberle o calci in "censured", se c'è qualcosa che sessioni coatte di SOS Tata mi hanno insegnato è che la violenza non è educativa e non bisognerebbe usarla. Punto. Soprattutto quando l'intento non è affatto EDUCATIVO, ma il ceffone arriva perchè si è esasperati, era la quarta volta che te lo dicevo, me le hai tirate fuori dalle mani, ecc... Scommetto che il capo ufficio, il collega, il vicino di casa, lo strònzo che ha posteggiato al tuo posto, ti fanno inc@zzare assai più di tuo figlio, ma loro non li meni.
3) Come dice Paprina i bambini, o gli adolescenti, sono esseri umani, individui. E per quanto a volte siano esasperanti (e per quanto il ruolo educativo comporti anche severità e durezza) si meritano il rispetto di non venire pestati e/o umiliati, specie in pubblico. Indipendentemente dai danni fisici che riportano.
Se tuo figlio di 2 anni cerca di buttarsi dalla finestra, o di incendiare le tende della cucina, lo sculaccione ci può anche stare: l'intento è di salvargli la vita. Se è molesto al ristorante no: piuttosto lo porti fuori perchè non disturbi gli altri.