

https://m.youtube.com/watch?v=RMNEMGpgnqE
Moderatore: Steve1973
dipendelot ha scritto:Più che hotel di design, ne sceglierei uno più a buon mercato e sopratutto in posizione centrale (se a Lisbona), perché tanto poi la maggior parte del tempo lo trascorrerai in giro.
Buona lettura!petra18 ha scritto:lot, gli appartamenti non costano così poco.![]()
sto spulciando un paio di siti![]()
( http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08 ... o/1961093/ )
buona giornata
preso
"per la prima volta, la personalità di uno dei più profondi “sismografi” (la definizione è di Ernst Niekisch, riferita a Ernst Jünger) del XX secolo viene sviscerata, in tutti i suoi aspetti e sfaccettature. Così, accanto al poeta che osserva trascorrere la Storia – quella con la maiuscola – al baluginio di una lampada in una soffitta al centro di una Lisbona d’inizio Novecento, ne troviamo un altro, o meglio, tanti altri. Scopriamo un Pessoa che si cimenta in slogan pubblicitari, un altro che s’intrattiene in rapporti amorosi (tutt’altro che platonici, peraltro), un Pessoa che scaglia le proprie maledizioni contro la democrazia e un altro ancora economista e sociologo. Ma le sorprese non finiscono qui: insieme a tutte queste personalità, abbiamo il «nazionalista mistico», profeta di un Quinto Impero di matrice eminentemente spirituale, uno studioso di esoterismo, traduttore delle opere di teosofia più in voga del tempo e che aiutò Aleister Crowley a fuggire dal Portogallo, inscenando un suicidio. E poi un Pessoa che sostiene un colpo di Stato e che s’indigna apertamente contro le brutalità del salazarismo. E ciò, si badi!, senza soluzione di continuità.
Queste e altre ancora sono le sorprese che ha rivelato il leggendario «baule», custodito nella Biblioteca Nazionale della capitale portoghese – e pensare che da noi, come si evince dai periodici scoop messi a punto da qualche quotidiano à la page, c’è ancora qualche ingenuotto che crede che il genio di Pessoa si limiti all’eteronimia, come se questi non avesse fatto altro…
Alla luce di questa nuova pubblicazione, insomma, non è più possibile ignorare quante personalità si celassero nella figura di un uomo che, assorto alla foce del Tago a sognare il suo impero interiore (al pari di quei re che, addormentati nel cuore delle montagne, attendono il momento di ritornare), seppe indossare tutte le maschere di un secolo che avrebbe percorso per tre decadi soltanto. Inattuale, come pochi altri. E antimoderno, fino all’ultimo dei suoi versi."