Il problema dei rifiuti è risolto una volta per tutte? Non proprio. La realtà è po’ diversa. In sintesi: non è scomparsa la protesta, funziona poco il nuovo termovalorizzatore di Acerra, l’hinterland napoletano è ancora pieno di rifiuti, la salute dei cittadini è a rischio mentre la raccolta differenziata segna il passo (19%). Ciò che di sicuro è sparita è la parola emergenza. Al suo posto una militarizzazione strisciante e i recenti spot governativi, con la bella Elena Russo, che mostrano una Napoli senza rifiuti.Solo una ventina di giorni fa a Chiaiano c’è stata una manifestazione. «Le proteste ci sono, dice Paolo Rabitti, ex consulente della Procura di Napoli, uno che conosce molto bene la materia (ha scritto un libro: Ecoballe, edizioni Aliberti. «Solo che non interessano più ai media». Anche il ciclo dei rifiuti (produzione e smaltimento) continua più o meno nello stesso modo. La novità è la legislazione speciale voluta da Berlusconi:
tutti i siti (discariche, ex Cdr, termovalorizzatori) sono diventati zona militare. L’accesso è praticamente impossibile

