Re: Pentole per induzione - come e quali scegliere?

#32
mikx ha scritto:io credo che un antiaderente eterno non esista. ogni 1-2anni è sempre meglio sostituirle.

discorso diverso invece è per pentolame in acciaio. se prese buona durano per tutta la vita. il problema è quali prendere in rapporto qualità prezzo. 5000euro per quelle amc non si discute, troppi soldi.
Sono d'accordo su tutto. :)
Per quanto riguarda le Alluflon/Moneta, ci sono modelli adatti all'induzione (quelle che ho, per esempio), fondo non eccellente ma nemmeno pessimo, rivestimento garantito no PFIA/cadmio/piombo/nickel che a distanza di un annetto e con un minimo di cure sta durando...

Re: Pentole per induzione - come e quali scegliere?

#33
A parte il bollitore Barazzoni (buono, niente da ridire, era in ballottaggio con WMF che però in quel momento non era in offerta) il resto dell'acciaio è Pentole Agnelli linea Aluinox, che è quella che va bene per l'induzione.
Ogni pezzo costa dai 30 ai 70 euro scontati e sono indistruttibili, pesanti, solidi. Veramente impossibile avere qualcosa da ridire dal punto di vista qualitativo.

I pezzi antiaderenti non so quanto tempo mi dureranno, per ora dopo 3 anni non hanno neanche un graffietto e quindi non ho motivo di sostituirli. Vedremo in futuro se sarà stato meglio spendere 60-80 euro per un ottimo prodotto piuttosto che comprare magari 3 volte uno stesso prodotto di bassa qualità a 20 euro.
Di nessuno di questi articoli mi sono dato pena di controllare dove siano stati prodotti, come per tutte le altre cose non mi interessa assolutamente. Mi basta che il prodotto risponda ai miei (severi) criteri di valutazione.

Avevo preso in considerazione anche marchi molto blasonati, tipo AMC, ma francamente non mi interessa il loro sistema di cottura (ho pentola a pressione e forno a vapore, all'occorrenza uso quelli) e del design in cucina non mi importa un accidente.

Infine, a Roma c'è uno shop Pentole Agnelli che è inavvicinabile per i prezzi (neanche un euro di sconto sul prezzo di listino, quindi compro su Amazon) ma gestito da una coppia veramente molto ma molto competente.
Ero partito dall'idea di comprare una batterie di pentole e padelle e sono uscito con la loro idea, a carte viste giustissima) di comprare le 2-3 cose indispensabili di qualunque marca e magari a basso costo e poi integrare di volta in volta il pezzo mancante per le proprie abitudini di cucina. Mi dissero che alla fine avrei avuto molta meno roba di quella che avrei preso acquistando dei set e tutta utile.
Ebbene, dando loro retta sono partito con il bollitore Barazzoni, la pentola con interno in "pietra" Bialetti (per il sugo e varie altre preparazioni) e un paio di padellacce antiaderenti a basso costo. Queste ultime sono state smaltite a tempo di record (prima date a mia madre e poi buttate: poco pagare, poco volere), e ora tra pentole e padelle standard ho in tutto 7 pezzi, cui ne ho aggiunti per mero sfizio altri 2 poco prima di Natale. A questi si aggiungo quelli "speciali" in altri materiali (ferro, ghisa).
Insomma, non serve comprare tutto e subito. Meglio poco ma utile e buono. Almeno questo è il mio approccio.

Re: Pentole per induzione - come e quali scegliere?

#35
klw ha scritto:...
Di nessuno di questi articoli mi sono dato pena di controllare dove siano stati prodotti, come per tutte le altre cose non mi interessa assolutamente. Mi basta che il prodotto risponda ai miei (severi) criteri di valutazione.
concordo, il paese di produzione non vuol dire nulla...io l'avevo indicato in quanto richiesto. poi io punto solo prodotti di una certa qualità (in base a ciò che cerco), e se tra questi posso scegliere tra due prodotti equivalenti ma uno fatto in italia e l'altro no allora scelgo quello "made in italy". se però il prodotto cinese (tanto per dirne uno) fosse superiore a quello italiano beh, ciao ciao prodotto italiano :D
klw ha scritto: Avevo preso in considerazione anche marchi molto blasonati, tipo AMC, ma francamente non mi interessa il loro sistema di cottura (ho pentola a pressione e forno a vapore, all'occorrenza uso quelli) e del design in cucina non mi importa un accidente.
io manco conoscevo tale marca :D sono andato a vedermi qualcosa in questi giorni...non ho idea di quanto costi ma non mi ispira per nulla, e poi come estetica non c'è storia...una qualsiasi agnelli (anche tipo le tue alu-inox) è 1000 volte più bella delle amc, non c'è storia proprio :D
io però, ammetto, alcune le ho prese quasi solo per l'estetica :oops: : ho tre casseruole liguri della ottinetti (in alluminio con manici in ottone...uno spettacolo) e la più piccola di queste usata solo una volta per provare...la pentola per cuocere gli asparagi mai usata, così come la pescera nuova...però sono troppo belle e non ho resistito ugualmente :D
klw ha scritto:...
Insomma, non serve comprare tutto e subito. Meglio poco ma utile e buono. Almeno questo è il mio approccio.
sante parole! molto meglio comprare solo ciò che serve, così si ha poco materiale ma di qualità e tutto utile. ci sono persone che usano più certe pentole ed altre che ne usano di totalmente diverse...inutile avere un set completo che va bene un po' per tutti ma che non va alla perfezione per nessuno :)

Re: Pentole per induzione - come e quali scegliere?

#36
klw ha scritto:A parte il bollitore Barazzoni (buono, niente da ridire, era in ballottaggio con WMF che però in quel momento non era in offerta) il resto dell'acciaio è Pentole Agnelli linea Aluinox, che è quella che va bene per l'induzione.
Ogni pezzo costa dai 30 ai 70 euro scontati e sono indistruttibili, pesanti, solidi. Veramente impossibile avere qualcosa da ridire dal punto di vista qualitativo.

I pezzi antiaderenti non so quanto tempo mi dureranno, per ora dopo 3 anni non hanno neanche un graffietto e quindi non ho motivo di sostituirli. Vedremo in futuro se sarà stato meglio spendere 60-80 euro per un ottimo prodotto piuttosto che comprare magari 3 volte uno stesso prodotto di bassa qualità a 20 euro.
Di nessuno di questi articoli mi sono dato pena di controllare dove siano stati prodotti, come per tutte le altre cose non mi interessa assolutamente. Mi basta che il prodotto risponda ai miei (severi) criteri di valutazione.

Avevo preso in considerazione anche marchi molto blasonati, tipo AMC, ma francamente non mi interessa il loro sistema di cottura (ho pentola a pressione e forno a vapore, all'occorrenza uso quelli) e del design in cucina non mi importa un accidente.

Infine, a Roma c'è uno shop Pentole Agnelli che è inavvicinabile per i prezzi (neanche un euro di sconto sul prezzo di listino, quindi compro su Amazon) ma gestito da una coppia veramente molto ma molto competente.
Ero partito dall'idea di comprare una batterie di pentole e padelle e sono uscito con la loro idea, a carte viste giustissima) di comprare le 2-3 cose indispensabili di qualunque marca e magari a basso costo e poi integrare di volta in volta il pezzo mancante per le proprie abitudini di cucina. Mi dissero che alla fine avrei avuto molta meno roba di quella che avrei preso acquistando dei set e tutta utile.
Ebbene, dando loro retta sono partito con il bollitore Barazzoni, la pentola con interno in "pietra" Bialetti (per il sugo e varie altre preparazioni) e un paio di padellacce antiaderenti a basso costo. Queste ultime sono state smaltite a tempo di record (prima date a mia madre e poi buttate: poco pagare, poco volere), e ora tra pentole e padelle standard ho in tutto 7 pezzi, cui ne ho aggiunti per mero sfizio altri 2 poco prima di Natale. A questi si aggiungo quelli "speciali" in altri materiali (ferro, ghisa).
Insomma, non serve comprare tutto e subito. Meglio poco ma utile e buono. Almeno questo è il mio approccio.

Condivido il tuo approccio. E così ho fatto. :D
Non pagando nessun pezzo più di 25 euro (del graffio o della botta mi interessa poco e per quanto riguarda i coperchi vanno bene quelli che trovo, tendenzialmente non spendo 20-25 euro in un coperchio solo perché fa parte del set..).

Condivido anche le considerazioni di Telstar.
La serie che avevo acquistato (non costa molto meno della Aluinox, per lo meno certe misure e per lo meno online, ma pare tutt'altra cosa anche a giudicare dalle recensioni altrui) è questa: https://www.amazon.it/Pentole-Agnelli-A ... eature_div

Re: Pentole per induzione - come e quali scegliere?

#37
twistdh ha scritto:
klw ha scritto:...
Insomma, non serve comprare tutto e subito. Meglio poco ma utile e buono. Almeno questo è il mio approccio.
sante parole! molto meglio comprare solo ciò che serve, così si ha poco materiale ma di qualità e tutto utile. ci sono persone che usano più certe pentole ed altre che ne usano di totalmente diverse...inutile avere un set completo che va bene un po' per tutti ma che non va alla perfezione per nessuno :)
Poco sopra hai scritto che hai acquistato tre pezzi solo per l'estetica, senza alcuna intenzione di utilizzarli! Sabta coerenza! :D
Comunque... il paese di produzione in alcuni casiconta eccome, soprattutto se esiste un rischio di contaminazione da metalli pesanti o sostanze cancerogene (è il caso delle antiaderenti.. piuttosto che dei gastroprotettori.. :mrgreen: )

Re: Pentole per induzione - come e quali scegliere?

#38
bubamara98 ha scritto:...
Poco sopra hai scritto che hai acquistato tre pezzi solo per l'estetica, senza alcuna intenzione di utilizzarli! Sabta coerenza! :D
ma infatti non ho scritto che io faccio giusto :D ho scritto solo che è giusto quel ragionamento 8)
comunque di base io compro solo quello che mi serve seguendo quanto detto sopra...però a volte per certe cose cedo :mrgreen:
avendo già 2 casseruole liguri di due misure diverse ti vedi mettere in saldo quella più piccina che scala perfettamente con le altre due misure e che fai, la lasci in negozio? assolutamente no! :D :D :D

poi la pescera e quella per gli asparagi le aveva il mio arredatore in negozio come elementi di scena per una cucina...dovendo farle fuori gli ho chiesto cosa se ne sarebbe fatto...ha detto "nulla devo farle fuori, se vuoi te le do"...cosa potevo dirgli? ahahah non è solo colpa mia...sono gli altri che mi tentano :D
bubamara98 ha scritto:...
Comunque... il paese di produzione in alcuni casiconta eccome, soprattutto se esiste un rischio di contaminazione da metalli pesanti o sostanze cancerogene (è il caso delle antiaderenti.. piuttosto che dei gastroprotettori.. :mrgreen: )
beh ovviamente considero solo cose certificate per uso alimentare e senza agenti contaminanti...l'unica cosa non "garantita" che ho preso è stato il wok (comprato a bangkok a caro prezzo...meno di 5 euro) che non ha alcuna marca o indicazione di materiali e cose varie ovviamente...ma ne volevo uno originale e quindi chissene.

Re: Pentole per induzione - come e quali scegliere?

#39
I prodotti che si vendono nella UE devono essere obbligatoriamente certificati, specie quelli a uso alimentare/medicinale, quindi il Paese di produzione non conta nulla.
Conta invece la veridicità della certificazione, e di banditi ne abbiamo tanti anche in Italia, e la qualità del prodotto che ovviamente prescinde dal luogo di produzione ma dipende esclusivamente dalle richieste del produttore e dai successivi controlli.

Ma poi c'è qualcuno che ancora crede che avere un certo marchio di (presunta) qualità voglia anche dire che il prodotto sia buono? Quanti vini IGP, DOC, DOCG trovate a bassissimo costo e di qualità quantomeno dubbia? Quanti prodotti presunti biologici lo sono veramente? Al più rispettaranno il disciplinare previsto dalla UE, da qui ad averli veramente bio ce ne passa... ma tanto tanto.
E ancora, produrre una padella senza PFOA non vuol dire che la padella sia del tutto sicura ma solo che non ha quel prodotto che dopo 20 anni di uso si è scoperto essere cancerogeno. La roba che l'ha sostituito magari sarà solo un poco meno pericolosa ma non sicura, tanto è vero che tutti dicono di buttar via una padella antiaderente al primo graffio che rimuove lo strato superficiale e di non farle mai superare una certa temperatura in cottura. Quanti poi hanno il "coraggio" di buttare una padella anche solo da 20 euro al primo graffio?

Re: Pentole per induzione - come e quali scegliere?

#40
klw ha scritto:Ma poi c'è qualcuno che ancora crede che avere un certo marchio di (presunta) qualità voglia anche dire che il prodotto sia buono?
La certificazione è necessaria ma non sufficiente :)
Però non confondere quella di origine (che non dice nulla sulla qualità) con quelle di assenza di prodotti nocivi che sono molto più importanti… che poi le falsificano anche…
Per cui come prima cosa conta la serietà del produttore, e il cerchio si chiude.

Re: Pentole per induzione - come e quali scegliere?

#41
Telstar ha scritto:
klw ha scritto:Ma poi c'è qualcuno che ancora crede che avere un certo marchio di (presunta) qualità voglia anche dire che il prodotto sia buono?
La certificazione è necessaria ma non sufficiente :)
Però non confondere quella di origine (che non dice nulla sulla qualità) con quelle di assenza di prodotti nocivi che sono molto più importanti… che poi le falsificano anche…
Per cui come prima cosa conta la serietà del produttore, e il cerchio si chiude.
Di nuovo d'accordo con Telstar.
Il fatto che non ci siano sostanze certamente nocive non è un optional "perché probabilmente nello strato antiaderente ce ne saranno altre che tra 20 anni si dimostreranno altrettanto nocive": basta dare un'occhiata alle antiaderenti primo prezzo (che non costano poi tanto meno di quelle appena un po' meglio ma dotate di certificazioni) e ci si rende conto che tante quelle certificazioni non le hanno proprio.
E no, mi dispiace, non è irrilevante il paese in cui si produce una padella piuttosto che un farmaco: una contaminazione da metalli pesanti o da cancerogeni chimici in una sostanza prodotta in Italia o in UE è un evento che si verifica con probabilità ridottissime, mentre è altamente probabile che si verifichi in paesi in cui è contaminata anche l'acqua "potabile".
Il fatto che vengano ritirati dal commercio lotti contaminati/difettosi può essere letto in due modi: o come conferma che "le certificazioni contano quel che contano perché tanto ci sono le frodi" oppure come conferma del fatto che i controlli ci sono e funzionano rilevando le contaminazioni (che il più delle volte sono accidentali e nin dolose).
A me per lo meno piace vederla così :D

Re: Pentole per induzione - come e quali scegliere?

#42
Siamo abbastanza d'accordo sia pure con sfumature diverse (una medicina che fosse prodotta nella centrale di Fukushima non sarebbe perfetta in quanto giapponese, tuttavia la vendita in Europa sarebbe autorizzata solo dopo aver superato i test previsti da noi).
Attenti solo a un concetto. Rispondere a un requisito (non usare un certo prodotto, rispondere a un certo disciplinare) non implica produrre qualcosa di sano o di non nocivo.
Non solo perché non abbiamo tutta la conoscenza e che quindi alcune cose le scopriremo tra qualche anno, ma anche e soprattutto perché pur di risparmiare e guadagnare (o anche solo per poter restare in un mercato molto competitivo) un'azienda farà quasi sempre di tutto per muoversi al limite delle normative.

Se parliamo di agricoltura, settore con cui ho più confidenza, è facile avere un'azienda bio perfettamente certificata che di veramente bio ha poco o nulla.
Mangiamo pasta fatta con grani provenienti dall'estero magari ricchi di glisofato (in Canada è ammesso e da lì possiamo importare) e olii extravergine italiani ma che in realtà sono fatti di olive nordafricane, arrivate in Spagna (dove con una prima trasformazione ottengono il marchio UE) e importate in Italia sotto forma di gel puzzolente. Arrivato da noi viene trattato, tagliato e profumato per rientrare nei limiti previsti per diventare olio extravergine prodotto e lavorato in Italia ma venduto a 3 euro al litro ai supermercati, beninteso in offerta speciale! Un caro amico produttore di olio di qualità mi dice che il suo costo al litro è di quasi 7 euro, senza trasporto e ricarichi successivi.

Se mi dite che in Italia abbiamo un certo numero di controlli e normative un po' più severe di altri ci sto, ma sappiamo tutti fin troppo bene come il famoso "made in Italy" non voglia dire nulla se non si conosce a fondo la catena di produzione di ciò che compriamo.
Di solito fare a gara per chi paga meno un qualcosa vuol dire comprare roba sicuramente artefatta o di scarsissima qualità se non addirittura pericolosa. Non è una regola ferrea, non è del tutto vero neanche il contrario (cioè che pagando di più si abbia certamente qualcosa di molto valido) ma è almeno più verosimile.

Tornando a noi, non vedo particolare controindicazioni a comprare prodotti in acciaio, ferro o ghisa a poco prezzo (accettando magari una qualità non eccelsa) mentre starei molto più attendo agli oggetti antiaderenti. Quelli rischiano di essere economici ma pericolosi.

Re: Pentole per induzione - come e quali scegliere?

#43
klw ha scritto:Se parliamo di agricoltura, settore con cui ho più confidenza, è facile avere un'azienda bio perfettamente certificata che di veramente bio ha poco o nulla.
Hai preso forse l'esempio peggiore in assoluto :)
Il bio è un groviglio tale che qualcosa veramente biologica non esiste, a meno che non ti coltivi il tuo orticello.

Re: Pentole per induzione - come e quali scegliere?

#44
Secondo me continuiamo a parlare del sesso degli angeli. :D
Possiamo accendere la definizione di "non nocivo allo stato delle conoscenze attuali"? :D
Proprio per questo motivo (poiché ritengo che anche andando su fasce di prezzo più elevate la qualità del materiale antiaderente non migliori proporzionalmente), al di sopra del livello di sicurezza che può essere attualmente garantito scelgo il minimo sindacale. :)

Re: Pentole per induzione - come e quali scegliere?

#45
Ni :mrgreen:
A livello di certificazioni sì, senza dubbio.
A livello di serietà nella produzione evitando di aggirare le regole pur restandoci dentro no.
Dati i ristretti margini delle aziende "primo prezzo" è più facile che siano loro a giocare con le regole mettendo i consumatori a rischio piuttosto che i produttori "seri" che si posizionano su fasce di mercato più elevate. Mera considerazione logica e statistica.