#31
mr.undefined ha scritto:
dada33 ha scritto:
MarlaSinger ha scritto:Felice manco io.. e non dipende da fuori.. dipende da dentro..
Però poi nelle cose di tutti i giorni.. ho sempre il sorriso stampato in faccia e sprizzo entusiasmo allegria positività da tutti i pori.. :wink:
ecco...mi ci ritrovo! Se dovessi dire con sincerità...sono felice? Beh per certi aspetti soprattutto guardandomi intorno e vedendo quanta gente meno fortunata di me esiste..si. Ma in realtà sono felice realmente? No....e questo a volte mi rammarica perchè mi sento in colpa nei confronti di tutti quelli che sono tanto meno fortunati di me...e ce ne sono tanti!
Ecco Marlaaaaa la mia contraddizione emerge... :?
Vedi non è contraddizione, forse è sensibilità, credo che la felicità in effetti c'entri con la sensibilità. C'è chi è felice perchè ha macchine, una bella casa etc. e chi certi giorni è infelice perchè avverte ingustizie e brutture intorno a sè. Sicuramente nel primo caso si vive meglio, in modo più "leggero"
ecco...forse il mio problema è proprio quello...sono felice perchè ho una macchina , una casa tutta mia, un buon lavoro trovato e guadagnato da sola con tanta fatica, perchè posso gestirmi il mio tempo come voglio? Ah si forse, ma...per me questa è anche fortuna o gran forza di volontà, ma felicità? Sono felice invece quando vedo che sono sana, che la mia famiglia sta bene, quando il mio nipotino mi abbraccia e mi dice che sono la zia più bella del mondo, quando qualcuno è premuroso e mi dice che mi vuole bene, quando una mia amica disabile piena di vita mi abbraccia e mi dice che mi vuole un mondo di bene. Per queste cose sì sono felice, stra felice e grata per quello che ho e che non dipende dalla mia volontà. Ma poi quando entro nella mia macchina da sola, torno a casa e non c'è nessuno che mi aspetta, penso ai miei che stanno lontani e che se hanno bisogno di me io non posso essere lì subito, vedo le difficoltà che ci sono per fare anche una semplice passeggiata con un disabile...per colpa della totale inciviltà di tanta gente, quando vedo tanta gente in crisi perchè non riesce a comprare da mangiare ai propri bimbi...beh lì emerge tutta la mia infelicità.

Ehi ma questo 3d però mette male.... :?

#33
Sono daccordo con molte delle vostre osservazioni.. anche con quella del senso di colpa..

Quando mi fratello anni fa fece un incidente e rischiò di brutto pensai chiaramente che ALLORA avevo un motivo vero per essere infelice e che in futuro avrei benedetto quando "le cose vanno bene"..

Quando la mia collega ha scoperto di avere una brutta malattia.. mi sono sentita di nuovo così..

Ma per me la felicità non è "quando le cose vanno bene"

E' un dialogo interiore.. è il colore che hanno i pensieri quando sei sola e rifletti, è il gap che c'è tra i desideri e la realtà, tra le aspettative e le delusioni.. forse faccio confusione con le definizioni.. è lo stesso concetto che ha definito cyberjack ma lo esprimo in modo diverso..

Sono grata per le "cose che vanno bene", ho molta considerazione e rispetto per chi ha i PROBLEMI VERI.. mi gestisco in silenzio la mia "non felicità" e non la sbandiero proprio per questo rispetto. Anzi se posso mi prodigo per aiutare e consolare chi ha bisogno..

Piano piano in questo thread sta venendo fuori un bel dibattito..
Forse stiamo iniziando a delineare diversi concetti di felicità..
Album casa in continuo aggiornamento:
[url]http://www.arredamento.it/forum/viewtopic.php?t=75354[/url]

Mi vendo il settimanale TOMASELLA
http://www.arredamento.it/forum/viewtopic.php?f=8&t=91741

#34
mmm io non riesco a vedere la felicità come un concetto oggettivo o misurabile, lo sento come uno stato d'animo, quello che cyber dice della serenità io lo applico anche alla felicità.
E quindi no, non sono nè felice nè serena. Nonostante ci siano tantissime cose oggettivamente belle nella mia vita.

#35
ho paura a dirlo, mi terrorizza pensarlo ma io sono felice :D
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#36
MarlaSinger ha scritto:Sono daccordo con molte delle vostre osservazioni.. anche con quella del senso di colpa..

Quando mi fratello anni fa fece un incidente e rischiò di brutto pensai chiaramente che ALLORA avevo un motivo vero per essere infelice e che in futuro avrei benedetto quando "le cose vanno bene"..

Quando la mia collega ha scoperto di avere una brutta malattia.. mi sono sentita di nuovo così..

Ma per me la felicità non è "quando le cose vanno bene"

E' un dialogo interiore.. è il colore che hanno i pensieri quando sei sola e rifletti, è il gap che c'è tra i desideri e la realtà, tra le aspettative e le delusioni.. forse faccio confusione con le definizioni.. è lo stesso concetto che ha definito cyberjack ma lo esprimo in modo diverso..

Sono grata per le "cose che vanno bene", ho molta considerazione e rispetto per chi ha i PROBLEMI VERI.. mi gestisco in silenzio la mia "non felicità" e non la sbandiero proprio per questo rispetto. Anzi se posso mi prodigo per aiutare e consolare chi ha bisogno..

Piano piano in questo thread sta venendo fuori un bel dibattito..
Forse stiamo iniziando a delineare diversi concetti di felicità..
ecco ti quoto di nuovo perchè leggendo il tuo post con i miei occhi mi sembra che tu abbia espresso quello che intendevo dire su di me.

#37
conniecat ha scritto:Posso dire di essere serena, per la maggior parte, ma felice no. Anzi non mi ricordo quando lo sono stata l'ultima volta :shock:
io invece lo ricordo perfettamente: il 22-11-03 alle ore 21:00 circa.
ecco!
Quella è stata l'ultima volta che sono stato davvero felice

#38
cyberjack ha scritto:
MarlaSinger ha scritto:Essere felice o meno per me è un mood interiore geneticamente determinato.. una "disposizione interna" ed è molto legato al livello di sensibilità che si possiede.. alle paranoie che ci si fa per le ingiustizie del mondo, alla sofferenza che si prova di fronte alle cose..
Sei davvero convinta di quello che hai scritto? Non riesco a vedere la felicità come direttamente collegata alla sensibilità, anche perchè creerebbe dei paradossi (Le persone molto sensibili sarebbero quindi destinate ad essere perennamente felici o infelici? :roll: E chi è meno sensibile allora è più felice/infelice?), nè tantomeno una sensazione così "intima" come la descrivi... è ovviamente vero che la felicità abbia le sue radici in una sensazione interiore, ma credo che essa dipenda da fattori esterni...
Mi sembra, quindi, che la felicità sia un'esternazione di di qualcosa di molto più profondo, questo sì intimo e introspettivo: la Serenità.

La serenità non è un sentimento o una sensazione, secondo me, ma un vero e proprio modus vivendi, una condizione dell’animo.
La Serenità è conditio sine qua non per l’ottenimento della felicità.
La serenità è assimilabile all’equilibrio interiore, quello che permette di mantenere la propria stabilità, il proprio baricentro fisso indipendentemente dalle forze che agiscono su di noi. La serenità è uno “stato”, in quanto non dipende da alcun fattore esterno: è l’abbandono della nevrosi, dell’ansia, della preoccupazione, è il consolidamento della fiducia nelle proprie potenzialità e dell’accettazione dei propri limiti ed è frutto di una profonda introspezione e conoscenza di se.
Quando la persona è Serena, allora i fattori esterni possono indurre in essa la felicità, momentanea e legata ad un avvenimento specifico, proprio perchè essendo ricettacoli “sereni”, non si è sottoposti a tutte quelle piccole cose che impediscono di essere felici (ansie, invidie, gelosie, noia, abbandono, ecc.)
Cyber, condivido molto di quello che scrivi, soprattutto riguardo alla serenità, che è condizione irrinunciabile (mi piace usare l'italiano) per la felicità. E non c'entra niente avere una bella casa, un ottimo stipendio, fare dieci vacanze all'anno. Conosco persone che vivono di niente, e per scelta, e che hanno una serenità invidiabile. Però una maggiore sensibilità, si può portare ad una minore felicità, proprio laddove manca un grande equilibrio interiore. Perchè in questi casi il sensibile si fa carico di tutti i mali del mondo, ma non reagisce con vigore, con un moto di ribellione, bensì con un atteggiamento, direi, crepuscolare. Io non riesco ad essere felice perchè le cose che mi riguardano molto da vicino vanno benae, al contrario riesco ad essere profondamente infelice per la deriva del genere umano, per le ingiustizie e le mostruosità che vedo...insomma capisco il ragionamento di dada

#39
Saul1978 ha scritto:
conniecat ha scritto:Posso dire di essere serena, per la maggior parte, ma felice no. Anzi non mi ricordo quando lo sono stata l'ultima volta :shock:
io invece lo ricordo perfettamente: il 22-11-03 alle ore 21:00 circa.
ecco!
Quella è stata l'ultima volta che sono stato davvero felice
Saul, mi auguro che comunque tu sia una persona serena, perchè non avere picchi di felicità per 7 anni! Gulp :shock: !
Scherzo sai...(sappiamo pochissime cose di noi, delle nostre vite vere, quindi ognuno di noi può avere vissuto esperienze bruttissime o bellissime); ricordo che il mio professore di filosofia ci spiegava la felicità come una sorta di montagne russe: nella nostra vita c'e' una ipotetica linea diritta continua, interrotta - nelle varie fasi dell'essitenza - da picchi di felicità che sono al pari dei picchi di tristezza. Se vivessimo sempre la felicità come sentimento preponderante nelle nostre vite, non ne sapremmo più apprezzare il valore, stessa cosa dicasi per la tristezza. E' come mangiare ogni giorni il nostro dolce preferito: le prime due o tre volte ci lecchiamo i baffi e ne assaporiamo ogni briciola, ma poi ci viene a noia.
Io non mi sento felice adesso, in questo preciso istante. Mi sento abbastanza serena.
"ci vediamo quando ci vediamo"

#42
po ha scritto:
Saul1978 ha scritto:
conniecat ha scritto:Posso dire di essere serena, per la maggior parte, ma felice no. Anzi non mi ricordo quando lo sono stata l'ultima volta :shock:
io invece lo ricordo perfettamente: il 22-11-03 alle ore 21:00 circa.
ecco!
Quella è stata l'ultima volta che sono stato davvero felice
Saul, mi auguro che comunque tu sia una persona serena, perchè non avere picchi di felicità per 7 anni! Gulp :shock: !
Scherzo sai...(sappiamo pochissime cose di noi, delle nostre vite vere, quindi ognuno di noi può avere vissuto esperienze bruttissime o bellissime); ricordo che il mio professore di filosofia ci spiegava la felicità come una sorta di montagne russe: nella nostra vita c'e' una ipotetica linea diritta continua, interrotta - nelle varie fasi dell'essitenza - da picchi di felicità che sono al pari dei picchi di tristezza. Se vivessimo sempre la felicità come sentimento preponderante nelle nostre vite, non ne sapremmo più apprezzare il valore, stessa cosa dicasi per la tristezza. E' come mangiare ogni giorni il nostro dolce preferito: le prime due o tre volte ci lecchiamo i baffi e ne assaporiamo ogni briciola, ma poi ci viene a noia.
Io non mi sento felice adesso, in questo preciso istante. Mi sento abbastanza serena.

cavolino Po! la metafora/similitudine... quello che è insomma... della felicità con le montagne russe è proprio l idea che ho io!
mio fratello mi ha detto poche cose giuste e sensate, però fin da quando ero piccola e mi sfogavo con lui mi diceva:
"Arietina (cioè mi chiamava con il mio vero nome) la vita è fatta di cose belle e di cose brutte"
ecco a me li per li mi scattava la risate... perchè pensavo ma è possibile che nn trovi altre parole... un consiglio...un qualcosa di diverso??!!!! tutte le volte la stessa storia...

invece da quando ho imparato a cavarmela da sola, a riflettere su me stessa... ho capito quanto siano vere le sue parole e quanto significato abbiano...
la vita è cosi, alti e bassi, se fossero sempre alti sarebbe fin troppo noiosa e come dici tu si perderebbe il gusto di assaporarla, perchè avrebbe sempre lo stesso sapore... invece le cose "brutte" esistono per apprezzare ancora di piu ciò che di bello ci circonda!

se io penso: ho un marito, ho persone che mi voglione bene e a cui voglio bene,ho la salute, ho una casa, un lavoro... beh per tutte queste cose io mi sento fortunata...nn felice!

sono felice quando accade qualcosa di bello, qualcosa che mi sorprende, che puo essere l acquisto di un oggetto come il vedere la mia famiglia, il partire in vacanza, come sentire che la mia famiglia sta bene...
http://album.alfemminile.com/album/see_ ... -nido.html

#43
anche secondo è ben diverso sentirsi fortunati (per quel che si ha, materiale e spirituale) e sentirsi felici (condizione emotiva). La prima sensazione è una constatazione che viene da ragionamento, la seconda è un sentimento che viene da dentro, spontaneamente.

#44
Caspita ragazzi posso dire che le vostre risposte mi hanno messo tristezza :( vedo che la maggior parte non è felice.

Vi auguro di riuscire a migliorare la situazione!! perchè la vita è bella essere vissuta con il sorriso sia sulle labbra, sia nel cuore che nell'anima, con serenità interiore e con tanta tanta FELICITA'!!!!! :D

Intanto mando a tutti un grosso abbraccio ed un sorriso che non fanno mai male (((()))) :D :D :D

#45
Saul1978 ha scritto:
conniecat ha scritto:Posso dire di essere serena, per la maggior parte, ma felice no. Anzi non mi ricordo quando lo sono stata l'ultima volta :shock:
io invece lo ricordo perfettamente: il 22-11-03 alle ore 21:00 circa.
ecco!
Quella è stata l'ultima volta che sono stato davvero felice
e te credo!!!! te possino.... :lol: :lol: :lol:

:wink:
L'eleganza è la sola bellezza che non sfiorisce mai.
(Coco Chanel)