difra64 ha scritto:si può avere dei figli e morire di parto
si può avere dei figli e morire sul luogo di lavoro
si può avere dei figli e morire attraversando la strada sulle strisce pedonali
si può avere dei figli e morire di cancro o infarto o altro lasciandoli orfani a pochi anni di età
la vita è incerta
ls vita è una scommessa
pensiamo di poterla gestire ma non è così
michael ha corso i suoi rischi, certo e sua moglie insieme a lui
in fin dei conti mentre faceva un lavoro pericolosissimo è sempre rimasto illeso nonostante qualche incidente
ed adesso che si stava divertendo con i figli è successo qualcosa che lo ha portato ad essere grave sul letto di quell'ospedale
la vita è vita anche e con la morte
anzi lo è perchè c'è la morte e mettere al mondo dei figli è la spinta istintiva insopprimibile di ogni essere vivente a farla continuare, questa vita (poi entrano altre considerazioni ma sono razionali più che istintive a mio parere per non farlo)
io penso invece che MS sia stato una persona molto molto attenta e razionale anche nel correre dei grandissimi rischi perchè conosceva bene le proprie capacità
questo che è avvenuto è una fatalità
Ma è più che noto che il suo modo di approcciarsi all F1 fosse "razionale": un maniaco del controllo, attento ad ogni particolare.
E abbiamo ripetuto più volte che questo caduta, quest'incidente è avvenuto in un "non fuoripista", è solo colpa del destino.
Io criticavo il fatto che, dopo aver vinto più di tutti, nella storia dell'automobilismo, non pago ha continuato a sfidare la vita, in attività rischiose, senza fermarsi a pensare che aveva una famiglia, che, forse, meritava di goderselo un po', di poter vivere senza l'ansia di vederlo rischiare.
È vero che io figli non ne ho, ma tutti, anche i più insospettabili, dicono che "cambiano la vita", che è si amano più di se stessi, che si mettono prima di tutto, che non li si vorrebbe mai far soffrire.
Ecco dico che lui non l'ha dimostrato, non in quella maledetta discesa, ma nel non esser pago di tutti i record raggiunti e della fortuna ad essere uscito illeso da uno sport del genere.
La mia era una semplice riflessione sul suo modo di affrontare la paternità.
Certo quella è la sua natura, ma magari poteva, per amore dei figli, metterla in secondo piano.
Ripeto: questo è il mio pensiero, che deriva dal mio vissuto.
Che poi la vita sia una roulette russa non ci piove: se riflettessimo troppo, rimarremmo immobili e non vivremmo.
Mi sembra, però , intelligente, cercare di limitare i rischi, almeno quelli grossi.
Poi c'è sempre il destino, dietro l'angolo e lui ha l'ultima parola sulle nostre scelte.
Ma porgergli il coltello dalla parte del manico, mi sembra da pazzi ed irriconoscenti verso la vita stessa.