Lietta ha scritto:Bene, sono contenta che ne stia nascendo una bella discussione.
Dunque, un sacco di argomenti ...
Concordo sull'analisi di Peppezi sul tipo di clientela Ikea. Io mi colloco direi nel primo 33%, sono perfettamente consapevole che le la qualità sia bassa ma siccome non ritengo necessario che sia superiore (per il mio stile di vita, per l'importanza che attribuisco allo spazio cucina, per la mia forma mentis che mi spinge a investire (e non spendere, perchè la cucina è una spesa, non un investimento, visto il suo tasso di svalutazione nel tempo) in altro.
Ad esempio mi piacciono i mobili antichi, sono cresciuta in una famiglia di appassionati di arte ed antiquariato, dalla quale ho ereditato molto. Ecco, un mobile antico che abbia un certo pregio è certamente un investimento.
L'aspetto bello dell'antiquariato è che è così concettualmente diverso dal mobile moderno, che può essere tranquillamente accostato, usando un certo criterio, ad oggetti di poco valore. Si tratta solo di trovare il giusto equilibrio.
Piano piano l'oggetto di poco valore verrà soppiantato da cose di maggior pregio, così come capita a molti nei vari passaggi dalla cucina cheap a quella supercostosa.
Io ho solo deciso di indirizzare i miei sforzi su altro rispetto alla cucina, alla quale, lo ripeto, per mia scelta ho deciso di dare una importanza molto secondaria.
Ciò che per me ha invece tanta, tanta importanza, più di qualunque altra cosa: la qualità e l'estetica degli spazi. La cornice degli arredi ha molta più importanza degli arredi stessi. A che pro prendere una cucina molto bella esteticamente e metterla in uno spazio anonimo e privo di carattere? Io capisco che le case costano, e non sempre ci si può permettere di andare ad abitare in palazzi d'epoca o in mega ville hollywoodiane, ma da mio punto di vista la cura estetica dello spazio ( e non parlo dei colori delle pareti, nè delle orrende, insipide e posticce pareti di cartongesso con illuminazione ad incasso, parlo dell'architteura degli interni) è in grado di valorizzare il suo contenuto al punto che per avere una buona resa complessiva non occorre spendere cifre da capogiro per la cucina. E anche questo è un investimento, perchè le cucine si svalutano, gli immobili ben curati non possono che acquistare valore.
A me Il moderno spinto non piace, mi pare tutto uguale, tutto asettico. Amo i calssici del design del '900, amo l'art decò, ho una venerazione per tutto ciò che è arredamento degli anni dai '30 ai '50.
E mi piace arredare con la luce, ecco, potrei spendere capitali in luci d'arredo.
Ma la cucina, no, mi spiace,nella mia casa non merita di essere protagonista.
La stanza cui ho dedicato maggior spazio in percentuale è lo studio/biblioteca (50 mq su 250 complessivi).
Sono scelte. Ho speso un patrimonio per far restaurare un antico modello di veliero, un brigantino (non vedo l'ora di poterlo collocare

), chissà quani di voi mi darebbero della pazza per questo
Ma la di là di questo, e senza minimamente voler contraddire le vostre opinioni di esperti del settore, vorrei far comprendere che esiste tutto un mondo di persone che considerano la cucina non meritevole di spesa, pur avendo a cuore tutto il resto della casa. non c'è incoerenza in questo, nè nulla di cui vergognarsi.
Ed è la ragione per cui discuto in questo thread, per dire che tutto questo mondo di persone non è ... indegno

e che punti di vista differenti non possono che arricchire e aprire le prospettive.
Riguardo al fatto che voi cucinieri siate abituati a clienti esigenti, mi pare ovvio, sono quelli che alla cucina ci tengono. Io che più di tanto non ci tengo, infatti a voi tendo a non rivolgermi. Ci ho provato, ma sono scappata a gambe levate
