LONDRA (18 giugno) - «Il primo ministro italiano fa campagna contro i media stranieri». Lo scrive l'Economist nel numero in edicola domani, ricordando ad esempio il tentativo di non far pubblicare le foto scattate alla sua residenza in Sardegna, che «egli considera un'invasione della sua privacy», ma che la «la stampa estera vede come qualcosa che tradisce un'avversione per la libera stampa».
Ricordando poi le critiche alla stampa estera, l'Economist scrive che «alcuni ambasciatori italiani hanno fatto pressione sui media ostili a Berlusconi. L'ambasciatore italiano a Madrid ha scritto al quotidiano El Pais per lamentare “una sistematica campagna di demolizione dell'immagine dell'Italia”. Un giornalista straniero a Roma è stato recentemente convocato al ministero degli Esteri. Lo staff di Berlusconi ha tentato di convincere un ambasciatore straniero a mettere in riga i giornalisti del suo paese. Ma Berlusconi e i suoi sostenitori si rifiutano di discutere direttamente con chi è critico. I corrispondenti stranieri si lamentano che è spesso impossibile assicurarsi un'intervista con qualsiasi ministro».
«Alcuni giornalisti - prosegue l'Economist - credono che i loro telefoni siano intercettati. E la minaccia di azioni legali è costante. L'avvocato di Berlusconi sta lanciando un'azione legale contro El Pais perchè ha pubblicato le foto della Sardegna. Fino a Berlusconi i primi ministri italiani tendevano a non fare causa ai giornali. Berlusconi fa causa in abbondanza (compreso all'Economist)».
«Mentre si prepara a presiedere il vertice del G8 all'Aquila - conclude il settimanale - Berlusconi potrebbe voler considerare l'effetto che i suoi attacchi sulla stampa straniera hanno sulla sua immagine e quella del suo Paese».
Allora GHEDINI ha ripreso la sua attività di avvocato sopspesa a causa del Lodo alfano...

Le faticose giornate dell'on. avv. Ghedini
di Marco Travaglio Un anno fa l'on. avv. Niccolò Ghedini era un uomo distrutto: il cliente più lucroso del mondo, rendendosi immune dai processi col lodo Alfano, gli aveva sottratto il pane di bocca. Lui infatti s'era detto contrario al Lodo, confidando di «vincere i processi in aula» (nel senso di tribunale). Il noto cliente, conoscendosi, preferì vincerli in un'altra aula (nel senso di Parlamento). Ma ben presto l'On.Avv. si rivelò uomo di poca fede. L'illustre cliente, per non lasciarlo disoccupato, seguitò a combinarne di tutti i colori, garantendogli una mole di lavoro che fiaccherebbe un rinoceronte. Il divorzio da Veronica ha costretto il penalista a mobilitare le sue due sorelle, per dividere il lavoro. E poi l'inchiesta Saccà, con tutte quelle ragazze da sistemare perché sennò parlano. E poi quella svampita di Noemi da Casoria, che s'è messa addirittura a parlare. E poi la sentenza Mills, su cui il difensore del cliente non-più-imputato ha voluto comunque dire la sua. E poi le foto di Villa Certosa, gnocca e voli di Stato. E ora l'inchiesta a Bari su altri stock di gnocca a prezzi di realizzo, stavolta a Palazzo Grazioli. E poi le comparsate tv per gridare «mavalà» e le dichiarazioni alla stampa per difendere l'indifendibile, prima che il Cliente apra bocca e faccia altri danni. Giorni e notti a scartabellare, denunciare, esternare. Una vita d'inferno. Poi è chiaro che uno perde il filo e non sa più come si chiama. Come quando dice: «Non è casuale che l'avvocato del fotografo Zappadu sia eurodeputato Idv: una doppia veste - avvocato e parlamentare - che non si dovrebbe confondere...». O quando tenta di smentire la versione di Patrizia confermandola (e poi rettificando): «Ancorchè fossero vere le indicazioni della ragazza, e vere non sono, il premier sarebbe l'utilizzatore finale e quindi mai penalmente punibile». Ecco: senza rettifica, ora saremmo autorizzati a definire il premier «utilizzatore finale» di ragazze a tassametro. E a sospettare Ghedini artefice del complotto ai suoi danni. In ogni caso: grazie, avvocato.