
Il film è bello, irriverente, e fa ben ridere senza essere volgare

Una commedia del tutto laica, fortemente allegorica, di critica al mondo dello spettacolo ed al suo businnes, che racconta le tante grane di un regista male in arnese costretto suo malgrado a dirigere la sacra rappresentazione del venerdì santo in un paesello toscano, con "artisti" del posto.
Il trailer non comunica secondo me la profondità prospettica della storia e neppure la bella vena ironica.
Ci sono: la Capotondi che fa -benino- la stronsetta, Guzzanti che fa -benissimo- Quelo che si crede Gassman, Silvio Orlando che fa Silvio Orlando, un Giuseppe Battiston da premio e la Sandrelli bolsa di botulino.
Non il capolavoro del secolo, senza dubbio una bella serata al cinema
