l'essere figlia unica non mi causato traumi mentali, ha i suoi svantaggi, ma anche vantaggi... anzi se vedo i pessimi rapporti tra fratelli tra i miei parenti più stretti, a volte mi dico "e menomale che sono figlia unica!"

Uè!chiaretta ha scritto:Ros, molto interessante l'articolo!
Luna, mi hai commosso col vecchio post di abigaille![]()
Chissa' come se sentirebbe lei a rileggerlo ora![]()
E col terzo figlio, come te la cavi?Federinik ha scritto:
Cmq ho convinto io più genitori a fare almeno un secondo figlio di un televisore rotto, se avete problemi col marito vi do il mio cell.
Fede non c'era bisogno che ti scusassi,davvero (ma grazie per averlo fatto)Federinik ha scritto:Anche se non ho capito bene come il mio intervento potesse alimentare sensi di colpa - a me pareva una considerazione come le altre - chiedo scusa a rosedev.
Ovviamente mi dispiace anche per tutti quei figli unici soddisfatti di se stessi che si sono improvvisamente richiamare fra le fila degli svalvolati e disadattati, così pure per i loro fieri genitori (inutile dirvi che i miei sono pure liberissimi e felicissimi di me e convinti di aver allevato la figlia perfetta, non vorrei fomentare ulteriore sconforto). La frase riportata di Lanterna io l'ho letta con autoironica e la avevo trovata divertente, l'ho citata senza malizia.
Io non mi riferivo ai luoghi comuni sui poveri sfratellati citati nell'articolo, pure io non ne conosco di particolarmente viziati o prepotenti. Ma resto della mia opinione, le famiglie numerose costituiscono un ambiente più equilibrato, benché una prole numerosa non possa ovviamente sanare dei genitori squilibrati o aiutare un singolo dalla personalità particolare.
Senza giudicare o entrare nel merito di scelte diverse -rispetto pure la scelta dei miei, ci mancherebbe - io resto della mia opinione, e mi dispiace che stimabile figli unici come 13 o fiere mamme se ne risentano.
Mmh, direi che leggere la frase che ho sottolineato qualche decennio fa mi avrebbe procurato una risata isterica pressoché incontrollabile, adesso mi fa sorridere e basta...ma il lavoro che ho dovuto fare per arrivarciFederinik ha scritto:Anche se non ho capito bene come il mio intervento potesse alimentare sensi di colpa - a me pareva una considerazione come le altre - chiedo scusa a rosedev.
Ovviamente mi dispiace anche per tutti quei figli unici soddisfatti di se stessi che si sono improvvisamente richiamare fra le fila degli svalvolati e disadattati, così pure per i loro fieri genitori (inutile dirvi che i miei sono pure liberissimi e felicissimi di me e convinti di aver allevato la figlia perfetta, non vorrei fomentare ulteriore sconforto). La frase riportata di Lanterna io l'ho letta con autoironica e la avevo trovata divertente, l'ho citata senza malizia.
Io non mi riferivo ai luoghi comuni sui poveri sfratellati citati nell'articolo, pure io non ne conosco di particolarmente viziati o prepotenti. Ma resto della mia opinione, le famiglie numerose costituiscono un ambiente più equilibrato, benché una prole numerosa non possa ovviamente sanare dei genitori squilibrati o aiutare un singolo dalla personalità particolare.
Senza giudicare o entrare nel merito di scelte diverse -rispetto pure la scelta dei miei, ci mancherebbe - io resto della mia opinione, e mi dispiace che stimabile figli unici come 13 o fiere mamme se ne risentano.
Oh ecco13 febbraio ha scritto:per quel che mi riguarda, non mi sono affatto risentita, ho avuto voglia di esprimere il mio punto di vista di figlia unica a Jasmina.
nulla di più. la frase di Lanterna l'ho letta oggi, non mi ha offesa come figlia unica. quanto all'essere madre, ho espresso poco tempo fa la mia opinione: sono cose talmente importanti che ascolto, ma alla fine la decisione spetta solo a me.![]()
i luoghi comuni dell'articolo: è un articolo, risponde ad esigenze di sintesi, non è un trattato né il Verbo, ma spesso nei luoghi comuni c'è del vero.
quanto a queste parole
La questione è che io vorrei che fra 30 anni tu avessi qualcuno, in questo mondo, da incontrare. Da incontrare di passaggio in un aeroporto, ognuno in viaggio per chissàdove, o in un bar; in una stazione o in un appartamento pieno di bambini.
Qualcuno da vedere una volta all'anno o tutte le domeniche.
Qualcuno che conosca quel nucleo. Il nucleo da cui si è partiti.
Qualcuno che conosca quelle mattine di Natale, quelle domeniche pigre, quelle minestre della sera.
Qualcuno che venga, come te, da quelle ciabatte, quei pigiami, quelle litigate per lavare i denti.
Qualcuno che ti ricorda chi sei e da dove vieni.
Questo è un fratello.
io ne ho di persone così, anche se non sono fratelli o sorelle di sangue.
e sarebbe fin troppo facile ricordare che non sempre fra fratelli e sorelle di sangue ci sono queste memorie comuni ( Papera mi perdonerà se la cito, ma ne parlava giusto lei in questi giorni).
no garanzie, ognuno di noi ci prova a suo modo, no certezze.
nulla di personale, spero di aver chiarito (bastava dire che non mi sono risentita!), ancora mille auguri a te ed Ilaria.
Certo io questo lo capisco, però se posso...la malattia di mio padre e il suo congedo io non li ho visti più facili perché vissuti con la presenza dei fratelli, anzi,lunaspina ha scritto:Personalmente credo che il vantaggio di avere un fratello/sorella non si limiti all'avere qualcuno con cui giocare, che ti insegni a condividere persone e cose, che ti "salvi" da eventuali comportamenti non costruttivi dei genitori, eccetera. Il vantaggio più grande che io vedo si ha da adulti, quando si devono affrontare difficoltà, ostacoli, la perdita di persone care...
Spino è figlio unico, e da solo ha dovuto farsi carico di ogni - pesante - guaio familiare, senza un aiuto, senza una parola di incoraggiamento, senza nessuno che affrontasse insieme a lui quelle difficoltà. E io so benissimo quanto gli è costato, in termini affettivi... emotivi...![]()
Lui per primo mi ha sempre detto "un figlio solo mai".
da scolpire nella pietrailadoc ha scritto:Io ho 2 fratelli, la mia famiglia ideale dovrebbe prevedere un altro bimbo oltre ai 2 che ho già, ma non so se avrò mai il coraggio di farlo...
Detto questo non vedo perché il mio ideale di famiglia dovrebbe essere quello dell'universo mondo
Io invece si, se non ci fosse stato mio fratello non so proprio come avrei fatto a gestire tutto (la malattia, il dopo, la mamma)Lalli04 ha scritto:
Certo io questo lo capisco, però se posso...la malattia di mio padre e il suo congedo io non li ho visti più facili perché vissuti con la presenza dei fratelli, anzi:
Temo che alla fine di tanti discorsi quello che esce fuori siano solo considerazioni soggettive, frutto delle esperienze e del carattere di ciascuno.Lalli04 ha scritto:Certo io questo lo capisco, però se posso...la malattia di mio padre e il suo congedo io non li ho visti più facili perché vissuti con la presenza dei fratelli, anzi,lunaspina ha scritto:Personalmente credo che il vantaggio di avere un fratello/sorella non si limiti all'avere qualcuno con cui giocare, che ti insegni a condividere persone e cose, che ti "salvi" da eventuali comportamenti non costruttivi dei genitori, eccetera. Il vantaggio più grande che io vedo si ha da adulti, quando si devono affrontare difficoltà, ostacoli, la perdita di persone care...
Spino è figlio unico, e da solo ha dovuto farsi carico di ogni - pesante - guaio familiare, senza un aiuto, senza una parola di incoraggiamento, senza nessuno che affrontasse insieme a lui quelle difficoltà. E io so benissimo quanto gli è costato, in termini affettivi... emotivi...![]()
Lui per primo mi ha sempre detto "un figlio solo mai".
per me vedere la sofferenza in persone a cui volevo bene e verso cui avevo un istinto di protezione è stato molto più pesante, sapevo che provavano il mio stesso sconforto e ci stavo doppiamente male, ci sono state telefonate che è stato terribile fare...
è vero che ci sarebbe comunque stato il dolore di mia madre ma forse quello non lo vivevo come uguale al mio riuscivo, in qualche modo, a distanziarmie comunque io ho cercato più facilmente il conforto di persone che non erano vicinissime a mio padre e mi hanno aiutato molto,
può sembrare bizzarro ma è così, ovviamente è solo la mia esperienza![]()
Su questo non ci sono dubbi.13 febbraio ha scritto:quanto a queste parole
La questione è che io vorrei che fra 30 anni tu avessi qualcuno, in questo mondo, da incontrare. Da incontrare di passaggio in un aeroporto, ognuno in viaggio per chissàdove, o in un bar; in una stazione o in un appartamento pieno di bambini.
Qualcuno da vedere una volta all'anno o tutte le domeniche.
Qualcuno che conosca quel nucleo. Il nucleo da cui si è partiti.
Qualcuno che conosca quelle mattine di Natale, quelle domeniche pigre, quelle minestre della sera.
Qualcuno che venga, come te, da quelle ciabatte, quei pigiami, quelle litigate per lavare i denti.
Qualcuno che ti ricorda chi sei e da dove vieni.
Questo è un fratello.
io ne ho di persone così, anche se non sono fratelli o sorelle di sangue.
e sarebbe fin troppo facile ricordare che non sempre fra fratelli e sorelle di sangue ci sono queste memorie comuni ( Papera mi perdonerà se la cito, ma ne parlava giusto lei in questi giorni).
no garanzie, ognuno di noi ci prova a suo modo, no certezze.