Andiamo in una CippaLippa Arreda, ben pubblicizzato, ottimo showroom.
Diciamo subito al tizio che ci accoglie che siamo ai primi preventivi, che si attestano intorno agli 8.000 euro, che non abbiamo fretta e che siamo ancora in fase di valutazione.
Chiediamo quindi di farci un preventivo, ci dice una cifra di massima (8.500 per una Veneta Cucine di 3,40 lineari) e alla nostra richiesta di un preventivo più dettagliato ci domanda: “Ma il preventivo è finalizzato all’acquisto?”

Avrei voluto rispondergli: “Certo che no, non abbiamo niente da fare e volevamo solo farle perdere tempo!” …che domande!
Bene, ci fa il disegno, a mano, sottolineando più volte che a mano è tutta un’altra cosa rispetto a farlo con un software, che a mano ci vuole tempo, ecc… e tutto sommato il disegno non era neanche male.
Finisce e dice “adesso vi chiedo 10 minuti che vi preparo il preventivo”.
Si ripresenta con la responsabile (o presunta tale) con un preventivo di 12.500 euro!



Vedendo la nostra evidente disapprovazione dice “Ma c’è lo sconto!” (Ah beh, allora! ndr)
Prima il 20% di sconto, poi il 5%, poi il 4%... ma che $%zzo di sconti sono?
Chiaramente tutto molto enfatizzato e solenne, e tutte le volte cancellando vistosamente il vecchio prezzo e scrivendo il nuovo.
Arriviamo intorno ai 9.000…
Ma no, non basta! Un’altra riga sui 9.000 dicendo: “Se la fermate adesso ve la lasciamo a 8.500 euro!”
Noi in evidente imbarazzo rispondiamo che ci vogliamo pensare, e il tipo dice: “È il prezzo che vi avevo detto all’inizio! Lo sapevate!”
Noi sempre più in imbarazzo e lui “Vi ho chiesto se il preventivo era finalizzato all’acquisto! E ho anche fatto il disegno!!!”
Noi ci alziamo, ringraziamo e ripetiamo che vorremmo pensarci e confrontarlo con altri.
Beh, sapete cosa ci ha risposto?
Ha detto: “Ragazzi, la prossima volta che entrate qui sarà per comprare la cucina, se no non vi disturbate a tornare”.
Ottimo approccio, non credete?!