cyberjack ha scritto:stellina ha scritto:Faccio un piccolo OT, me ne scuso preventivamente, ma sinceramente mi sono un po' stancata di leggere che la chiesa è il principio di tutti i mali.
non capisco cosa c'entri la chiesa in questo discorso, dato che si parlava di pedofilia tout cour... ma forse sono proprio i cattolici che la associano immediatamente alla chiesa...
Ho premesso infatti che ero ot.
Io sono felicemente Sbattezzato, prima di tutto per una questione etica e morale: come la chiesa può concedere l'annullamento dei matrimoni celebrati in chiesa, può farlo anche con qualsiasi altro "sacramento". Non è che siccome sei sposato in chiesa non hai più vie di uscite! Se ottieni l'annullamente dalla sacra rota è come se il sacramento non fosse mai stato pronunciato. Idem per il battesimo.
Inoltre, i motivi sono MOLTI e PRATICI:
•per mandare un chiaro segnale a tutti i livelli della gerarchia ecclesiastica;
io spero ne prenda atto di tutti questi giovani e non che fanno il vostro ragionamento, in modo che prendano davvero porvvedimenti di un percorso più improntato sulla realtà odierna.
•per una questione di democrazia: troppo spesso il clero cattolico, convinto di rivolgersi a tutta la popolazione della propria parrocchia, “invade” la vita altrui (pensiamo alle benedizioni natalizie o, più banalmente, al rumore prodotto dalle campane).
Questa è tremenda, scusami
Se non vuoi la benedizione (pasquale) sei libero di non accogliere il sacerdote in casa tua.
Si crea così una sorta di “condizionamento ambientale” e si diffonde la convinzione che bisogna battezzare, cresimare, confessarsi e sposarsi in chiesa per non essere discriminati all’interno della propria comunità. Abbattere questo muro, rivendicando con orgoglio la propria identità di ateo o agnostico, è una battaglia essenziale per vivere in una società veramente libera e laica.
•per la voglia di far crescere il numero degli sbattezzati, contrapponendolo alla rivendicazione cattolica di rappresentare il 96% della popolazione italiana;
•perché si fa parte di gruppi “maltrattati” dalla Chiesa cattolica: gay, donne, conviventi, ricercatori…
Sicuramente sono d'accordo che verso certi gruppi la chiesa si ponga in modo quantomeno inadeguato: ma lavorandoci "da dentro" forse si fa qualcosa in più che tirandosene fuori e lavandosene le mani.
•per rivendicare la propria identità nei passaggi importanti della propria vita. Non essere più cattolici comporta l’esclusione dai sacramenti, l’esclusione dall’incarico di padrino per battesimo e cresima, la necessità di una licenza per l’ammissione al matrimonio (misto), la privazione delle esequie ecclesiastiche in mancanza di segni di ripensamento da parte dell’interessato. Significa quindi non dover sottostare alle richieste del proprio futuro coniuge di voler soddisfare la parentela con un rito in chiesa, non vedersi rifilare un’estrema unzione (magari mentre si è immobilizzati), e avere la relativa sicurezza che i propri eredi non effettueranno una cerimonia funebre in contrasto con i propri orientamenti.
Ma se il coniuge conosce il tuo orientamento voglio proprio sperare che lo rispetti a prescindere, non in base al tuo sbattezzamento. Sarebbe bene che tutti quelli che la pensano come voi fossero davvero coerenti come dici e non finissero a sposarsi in chiesa perchè è più coreografico.
•per non essere considerati, dalla stessa legge italiana, «sudditi» delle gerarchie ecclesiastiche. Il Catechismo della Chiesa cattolica rammenta (nn. 1267 e 1269) che il battesimo «incorpora alla Chiesa» e «il battezzato non appartiene più a se stesso […] perciò è chiamato […] a essere «obbediente» e «sottomesso» ai capi della Chiesa». Qualora non lo siano, le autorità ecclesiastiche sono giuridicamente autorizzate a “richiamare” pubblicamente il battezzato. Nel 1958 il vescovo di Prato definì «pubblici peccatori e concubini» una coppia di battezzati sposatasi civilmente. La coppia subì gravi danni economici, intentò una causa al vescovo e la perse: essendo ancora formalmente cattolici, continuavano infatti a essere sottoposti all’autorità ecclesiastica. Ogni prelato può dunque tranquillamente permettersi esternazioni denigratorie nei confronti dei battezzati: perché rischiare?
Parliamo appunto del 1958. Qualcosa è cambiato, fidati.
•per un vantaggio economico: se si è battezzati e capita di dover lavorare, anche saltuariamente, in Paesi come la Germania o l’Austria, si finisce per essere tassati per la propria appartenenza alla Chiesa cattolica, e in modo assai salato (anche 60 euro al mese su uno stipendio di 2.000 euro…).
Perchè la Chiesa cattolica guadagna un TOT per ogni persona "iscritta" nelle loro parrocchie, quindi togli fondi alla chiesa e eviti che mangi sulle tue spalle
eccetera
ecceta
eccetera....