- 26 maggio 2015

Abuso e abusivismo edilizio

L'abuso edilizio è un reato penale che si verifica con la realizzazione di costruzioni edilizie senza che siano stati richiesti gli opportuni permessi o senza aver dichiarato l'inizio dell'attività. L'abuso edile avviene qualora si costruisca su suolo non edificabile, oppure su suolo edificabile senza aver ottenuto l'approvazione. Un altro esempio di illecito edilizio consiste nel cambiare la destinazione d'uso, nell'ampliare la superficie o il volume, o qualsiasi altra modifica apportata ad un edificio preesistente senza avere la relativa autorizzazione amministrativa. Se questo reato diventa molto diffuso ed in grado di assumere un notevole impatto dal punto di vista sociale e politico viene definito abusivismo edilizio. In Italia questa pratica ha avuto inizio con la crisi degli anni Settanta, in quanto, a causa della forte instabilità economica, ci fu la corsa al mattone. In questo periodo, infatti, si assiste alla costruzione di numerose abitazioni, senza tener presente quanto stabilito dalla legge. In questo modo è iniziata la devastazione di molte zone della penisola italiana.

Danni provocati dall'abusivismo edilizio

L'abusivismo edilizio può creare numerose ripercussioni dal punto di vista territoriale, sociale, penale e soprattutto della sicurezza. Molto spesso, infatti, le case sono costruite su suoli non in grado di garantire la giusta sicurezza statica all'edificio costruito. Basti considerare le numerose costruzioni fatte abusivamente su aree sovrastanti falde acquifere superficiali oppure su zone altamente franose o ad alto rischio sismico. Non poche sono le case che hanno avuto gravi danni proprio perché edificate dove non consentito. Si assiste ad un enorme colata di cemento illegale che rovina l'aspetto paesaggistico e soprattutto crea problemi di dissesto idrogeologico. Tra le conseguenze più disastrose dell'abusivismo edilizio si deve tener conto delle tante case e persone inghiottite dalla terra proveniente da frane e dall'acqua di fiumi esondati. Le case, infatti, sono costruite soprattutto lungo le coste e nelle aree più fragili del territorio.

Sanzioni abusivismo edilizio

L'abusivismo edilizio è un reato e per questo motivo è soggetto a sanzioni. È un reato permanente, quindi può essere punibile in qualsiasi momento, l'Amministrazione, ordina la demolizione del fabbricato ed applica una sanzione di carattere pecuniario, le autorità inoltre non sono obbligate a motivare le ragioni che portano alla sanzione a distanza di tempo dall'abuso stesso. Il titolo IV del Testo Unico sull'Edilizia, D.P.R. del 6 giugno 2001, n.380, stabilisce dall'articolo 27 all'articolo 51 le sanzioni a cui vengono sottoposti i soggetti che commettono questo tipo di reato. Le costruzioni senza permesso o situate in posti non autorizzati vengono punite con l'ordinanza di demolizione. L'autore dell'abuso deve quindi provvedere alla demolizione del fabbricato entro 90 giorni, altrimenti l'immobile diventa patrimonio del Comune. A questo punto il sindaco ne ordina la demolizione che viene eseguita dal Comune stesso, anche se le spese rimangono a carico del responsabile del reato. Se, inoltre, gli immobili sono sottoposti a vincolo, l'autore dell'abuso deve, a sue spese, provvedere al ripristino dell'opera originaria e pagare una sanzione che può oscillare da 516 a 5.164 euro.

Abusivismo edilizio: ulteriori sanzioni

Oltre alla demolizione, sono previste altre sanzioni penali per chi commette questo tipo di reato. Ad esempio, se solo parte dell'immobile è difforme a quanto stabilito dalla legge, occorre demolirla. Ma se questo può arrecare danni alla parte dell'immobile costruita regolarmente, si applicano delle sanzioni pecuniarie. Quest'ultime, se si tratta di un edificio residenziale, sono uguali al doppio del costo di realizzazione di quanto costruito in modo irregolare. Se si tratta di immobili non adibiti ad uso residenziale, invece, la sanzione da pagare è pari al doppio del valore venale che viene determinato dall'Agenzia del Territorio. Il responsabile dell'abuso se esegue costruzioni che contrastano totalmente quanto stabilito dalla legge e continua i lavori nonostante l'ordine di sospensione, può essere arrestato fino a due anni e obbligato a pagare una sanzione che oscilla tra i 5.164 a 51.645 euro. Tra le sanzioni penali si annoverano anche multe fino a 10.329 euro in caso di inosservanza di quanto stabilito dal Testo Unico e dalla normativa locale, oppure vi è l'arresto e una multa fino a 51.645 euro in caso di costruzione su terreni liberi e privi di infrastrutture.

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