- 05 aprile 2005

Arredare trasparente senza ingombrare

Tra i motivi per cui gli arredi in vetro e cristallo sono una presenza costante nel mondo dell'arredamento ce n'è uno che ha più rilevanza di altri ed è legato al fatto che essi arredano trasparente, senza ingombrare, e dunque sono ideali per chi dispone di spazi piccoli, e che inoltre non si fanno notare troppo, grazie alla loro leggerezza visiva, e dunque si prestano facilmente a essere abbinati con altri mobili, quasi sempre con buoni risultati estetici. Trasparenza, lucentezza e pulizia delle forme: queste sono le caratteristiche principali del vetro e del cristallo, caratteristiche da sempre apprezzate da chi fa arredamento e da chi lo compra. Negli ultimi anni a questi due materiali tradizionali se ne sono affiancati altri della… famiglia "vedo-non vedo", come il metacrilato e alcuni nuovi prodotti plastici, tra cui il Techno Gel, ma stavolta vogliamo accentrare l'attenzione esclusivamente sul vetro e sul cristallo, tanto più che al Salone del Mobile di Milano di quest'anno hanno avuto nuove e interessanti interpretazioni da parte di designer e di aziende, interpretazioni che agli addetti ai lavori più attenti non sono affatto sfuggite, pur in uno scenario complessivo caratterizzato dalla dominante tendenza dei colori, già oggetto di un nostro recente approfondimento. Anzi, proprio la lievità del vetro e del cristallo può ancor più esaltare questa tendenza: un tavolino in vetro o cristallo, per esempio, lascia intatta la forza d'impatto di un divano rosso, blu, verde o rivestito con le fantasie a più colori degli anni Sessanta e Settanta.Prima però di esaminare le tipologie mobiliere in cui maggiore è l'utilizzazione del vetro e del cristallo, desideriamo parlare specificatamente di questi due materiali.

Conoscere meglio gli arredi in vetro

Anche se sono molte le sostanze che possono assumere lo stato vetroso (per esempio il glucosio), il nome vetro è riservato solo al prodotto a base di biossido di silicio (silice) e di silicati, ai quali sovente vengono associate altre sostanze, come l'anidride borica o fosforica. Il vetro si diversifica in varie tipologie, determinate sia dalle sostanze che lo costituiscono, oltre alla silice, sia dai trattamenti e dalle lavorazioni subìti dai componenti, per incrementare determinate proprietà del vetro stesso. Il vetro ha origini antichissime ma per molti secoli, a causa delle sue particolari caratteristiche costitutive, è stato utilizzato - in riferimento specifico agli oggetti domestici - esclusivamente per la realizzazione di bicchieri, recipienti, specchi, lampade e altri piccoli elementi decorativi e piccole cose di uso quotidiano. Soltanto la raggiunta possibilità di produrre lastre di vetro di grandi dimensioni ha reso possibile il suo impiego per costruire anche arredi in vetro e complementi d'arredo. E questo è avvenuto quasi contemporaneamente all'ottenimento di un altro risultato importante, consentito dalle tecnologie moderne: l'accrescimento della sua durezza e della sua resistenza. in foto: tavolino in vetro Dharma

Vetro temprato, stratificato, satinato, sabbiato

 Il vetro più utilizzato nell'arredamento è quello normale, che può anche presentarsi come vetro temprato o temperato (d'ora in poi useremo solo questo secondo aggettivo, meno esatto ma ormai universalmente impiegato), come vetro stratificato, come vetro smerigliato, come vetro satinato, come vetro sabbiato, per limitarci alle lavorazioni più note. Il vetro temperato viene ottenuto con un processo che, in sintesi, prima riscalda le due superfici della lastra fino a far loro raggiungere la temperatura di oltre 600 gradi e poi le raffredda rapidamente per mezzo di potenti flussi di aria. La particolarità di questo vetro è che, se la lastra si rompe, la stessa si divide in minutissimi pezzi dalla forma arrotondata, non taglienti. Il vetro stratificato, facilmente confuso con il cristallo industriale, di cui si dirà più avanti, è costituito da due o più lastre di vetro unite da un sottile strato di materiale termoplastico che aderisce fortemente al vetro ed è trasparente, a seguito di un trattamento a temperatura e a pressione elevate.

La smerigliatura

Questa tiplogia trova applicazione negli arredi in vetro, soprattutto per i piani dei tavoli e dei tavolini, per le mensole e per i ripiani delle librerie. Il vetro smerigliato si presenta con la superficie granulosa, cui si ricorre per limitare o annullare quasi del tutto l'effetto trasparenza proprio del vetro. La smerigliatura viene ottenuta per via chimica, impiegando acido fluoridrico, o ricorrendo allo stampaggio, che è un procedimento dai costi contenuti ma che sortisce anche risultati meno belli. Il vetro satinato viene sottoposto a una particolare lavorazione che gli rende la superficie opacizzata, con effetto brina (il vetro satinato è detto anche givrettato, dalla parola francese givre che significa appunto brina). Una lavorazione altrettanto particolare è quella che subisce il vetro per trasformarsi nel diffusissimo vetro sabbiato.

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