Redazione - 02 ottobre 201702 ottobre 2017
Cohousing Sangiorgio è situato alle porte di Ferrara e si distingue dagli altri progetti di cohousing realizzati in Italia per l’alto grado di sostenibilità ambientale.
Redazione - 02 ottobre 201702 ottobre 2017
Il cohousing è una soluzione abitativa nata in Scandinavia negli anni Sessanta e basata sul concetto di condivisione: diverse famiglie partecipano personalmente e fin dal primo momento alla progettazione dell’edificio nel quale andranno ad abitare; edificio che comprende non solo i vari appartamenti, ma anche spazi e servizi comuni, gestiti collettivamente e realizzati in base alle esigenze di esigenze di ciascuno. Il cohousing è diffuso soprattutto nel Nord Europa, in Olanda, Inghilterra, ma anche negli Stati Uniti, in Canada, Australia e Giappone. Da qualche tempo è approdato in Italia e le relative esperienze si stanno moltiplicando con una certa velocità. Anche le famiglie italiane sono quindi sempre più attratte dalla possibilità di conciliare l’autonomia di un’abitazione privata con i vantaggi derivanti da aree e risorse che appartengono a tutti. I benefici sono sia sociali che ambientali: ci si aiuta reciprocamente, si costruiscono rapporti di buon vicinato, ci si organizza meglio e si riducono i costi delle attività quotidiane. L’insediamento tipo conta 20-40 unità abitative per famiglie e single; stiamo parlando di persone che si sono scelte reciprocamente, il che rappresenta un’ulteriore sicurezza. Passando dalla teoria alla pratica, puntiamo i riflettori su Cohousing Sangiorgio, complesso residenziale situato alle porte di Ferrara e costruito grazie all’Associazione Cohousing Solidaria. Attualmente i nuclei familiari sono 7, ma considerato il livello di gradimento finora registrato è molto probabile che il numero aumenti nel giro di poco tempo.
Fra i progetti di cohousing realizzati in Italia, Cohousing Sangiorgio spicca per l’alto grado di sostenibilità ambientale e per i costi ridotti. Il compatto edificio pluripiano affacciato verso il corso del Po di Primario si basa sul recupero delle volumetrie di alcuni fabbricati preesistenti e presenta un gradevole disegno architettonico caratterizzato da un’armoniosa alternanza di pieni e vuoti. L’ampio giardino con l’orto collettivo, inoltre, crea un perfetto continuum rispetto al paesaggio circostante. La leggera e performante struttura in legno, il campo fotovoltaico in copertura e le soluzioni impiantistiche assicurano il massimo comfort, a fronte di consumi energetici praticamente nulli (classe A+). Il lotto è completato dal basso volume delle otto autorimesse prospicienti l’accesso carrabile. Il complesso è stato progettato dallo studio Rizoma Architetture di Bologna: “Il percorso progettuale – racconta l’architetto Giovanni Franceschelli - è iniziato circa due anni fa per iniziativa di alcune famiglie che volevano realizzare un'esperienza di cohousing, la prima nella città di Ferrara. L'idea che ha guidato i committenti, singoli e coppie, con e senza figli, è semplice quanto profonda: vivere fra città e campagna, in compagnia di vicini già conosciuti, con i quali poter condividere spazi comuni non solo di servizio, ma anche e soprattutto di incontro e relazione”. Le scelte compositive, funzionali e tecnologiche sono state definite tramite il confronto diretto e costante con i futuri abitanti, in modo da dare risposte concrete a tutti i loro bisogno e alle diverse esigenze.
Cohousing Sangiorgio è la dimostrazione concreta di come la partecipazione delle persone alle decisioni relative alla propria qualità della vita possa contribuire all’avvio di una nuova stagione dell’edilizia, basata sulle reali necessità degli abitanti e su una qualità certa. Gli otto portoni basculanti Hörmann modello Berry N80 installati presso i box si aprono manualmente ma sono anche predisposti per un’eventuale motorizzazione. Sono composti da un telaio tubolare rettangolare e dal manto di rivestimento, entrambi in acciaio zincato (RAL 8028 marrone terra), più uno strato esterno in perline di legno d'abete nordico naturale trattate con impregnante neutro, sovrapposto al manto di rivestimento. Ciascun portone è dotato di quattro finestre fisse, realizzate in lastre di acrilico e disposte nella fascia più alta. Le guide di scorrimento sono dotate di sistema di sicurezza di arresto in apertura e di carrelli in materiale sintetico anti-usura, con protezione salvadita. L'apertura e chiusura avvengono grazie a chiavistelli regolabili a scatto automatico su due lati, serratura con mezzo cilindro profilato, pomolo esterno e impugnatura di sicurezza interna.