Guarda, io non conosco la verità, ma penso che a natura debba fare il suo corso. Come ha già detto Boo, le macchine da cui quella donna riceveva il sostentamento esistono da 30-40 anni... in assenza di quelle macchine, Eluana sarebbe morta moltissimi anni fa.iladoc ha scritto:perchè veramente non so dove sta la verità...o forse in questi casi la verità non c'è...
Non credo che questo si possa definire "difesa della vita"... penso che la vita inizi e termini nel momento in cui la natura la fa iniziare e terminare...
Lo so, è un discorso che, andando a perdersi nei dettagli, non regge più, perchè altrimenti dovrei essere contrario ai trapianti, persino alle cure più banali...
Ma nel macrocosmico, per me almeno, ha un senso, seppur con tutte le sue contraddizioni...
Una persona che 30 anni fa, senza quella macchina, sarebbe morta, non la poso considerare "viva", ma "artificialmente tenuta in vita contro la sua natura". Ed è qui che, nell'intimo di ciascuno di noi, deve sorgere la domanda, il dubbio, su cosa sia la vita e su cosa significhi morire e vivere...
pur con tutti i miei dubbi, però, io sono assolutamente certo di una cosa: questo discorso è troppo intimo perchè qualcuno si possa arrogare il diritto di prendere una scelta che vada bene per tutti. Il mio personale concetto di vita e di morte ha a che fare con la mia esperienza, con la mia etica, con la mia educazione, con la mia spiritualità... non è possibile trovare una linea di condotta accettata ed accettabile da tutti.
Hanno tutti ragione. Ed hanno tutti torto.
Per questo penso che debba necessariamente esistere il "diritto ai coazzi propri", come lo amo definire. il diritto di scegliere in autonomia per le cose che riguardano solo ed esclusivamente te, la tua persona, il tuo corpo, le tue relazioni, la tua vita.
e nessuno, nessuno deve avere il diritto di intromettersi in questa scelta, o, peggio ancora, sfruttarla per il proprio tornaconto