Se tecnicamente il contratto non è di franchising perchè le controparti non vengono definite franchisor e franchisee, è comunque indubbio che la limitata autonomia decisionale da parte dei negozi aderenti vada ad accomunare il loro ruolo a quello del franchisee, indipendentemente dal fatto che ordini e fatturazione avvengano direttamente verso i fornitori.
E non si dica che c'è autonomia: se la casa madre di Habby sceglie prodotto, prezzo, sistema informativo, procedure aziendali, comunicazione...allora Habby, se non di nome, è un franchising di fatto.
Ovviamente questa imprecisione formale di chiamare Habby gruppo d'acquisto è stata voluta al fine di non urtare la voglia di indipendenza del mobiliere indipendente/sofferente e per richiamare al principio (concreto in verità) di maggiore competitività negli acquisti.
Non me ne voglia il Dr. Consonni ai cui auguro buon lavoro in quanto, come dicevo, proprio l'imposizione di certe scelte sarà il motivo per cui Habby probabilmente funzionerà, a differenza di tentativi precedenti.
Buon lavoro e tanta stima per quello che state "mettendo in piedi"...ma non venite a dirci che "tecnicamente" non è un franchising
Sono giovane, e quindi c'è chi ha visto "passare sotto ai ponti" molta più acqua di quanta ne abbia vista io, in un settore come il nostro con tanti risvolti che non conosco fino in fondo...ma almeno dal punto di vista delle definizioni di base dell'economia aziendale mi dichiaro abbastanza certo.