il cambio di destinazione d'uso è una di quelle modifiche che richiede la famosa DIA, anche in totale assenza di opere edili (anche se, quantomeno formalmente, bisognerebbe creare un angolo cottura, la cui presenza è obbligatoria nell'abitazione ma non obbligatoria nel locale commerciale). La DIA potrebbe anche essere onerosa, ovver prevedere il pagamento degli oneri concessori, anche se da commerciale (sarà C/2 ?) ad abitazione (A/2) non c'è aumento di carico urbanistico quindi potrebbero darti il cambio di destinazione.
Tuttavia l'immobile dovrebbe rispettare tutte le norme igigenico sanitarie della abitazioni, che sono leggermente diverse dalle norme per i locali commerciali. Quindi ti consiglio fortemente di contattare un tecnico che sappia analizzare nel dettaglio tutte le questioni burocratiche per valutare la fattibilità della cosa (potrebbe infatti non essere fattibile).
considera che un domani, riconvertire a commerciale un locale abitativo è più soggetto a rifiuti.
comunque vedo che sei di Roma, dove opero io: in che municipio si trova l'immobile? ti dico subito che nel primo municipio storcerebbero un po il naso...e quasi certamente il locale non rispetta le norme igienico-sanitarie delle abitazioni

nei municipi più periferici invece non dovrebbero fare grandi storie.