Vedo che la giostra è affollata
Fede, poi torno indietro sul tuo discorso. Io proseguo con l’analisi su di me. (Lorena non so dirti se il mio rapporto proprio col cibo c'entri!)
Se viene un ospite a casa mia, qualcuno a cui “voglio bene”, o comunque che voglio avere lì con me, sono felicissima di lasciargli le cose più buone. (Fino a un certo punto però. Mrboo vuole regalare il suo pane a chiunque ci passi a trovare. Uffa, io il suo pane lo adoro… glielo fai già mangiare a cena, glielo dai pure da portare via??????

)
Addirittura se siamo insieme al ristorante insisto ad esempio per lasciare financo metà piatto all’altro se lo trovo buonissimo: deeeevi assaggiarlo non puoi farne a meno! Ma no prendine metà!
A quanto pare applico una selezione sulla ‘simpatia’ di chi mi sta davanti: a lavoro non condividerei nulla, neanche un pezzo di pane. Riconosco quindi che entra in campo il malumore per l’altro…
Però c’è da aggiungere anche che la fame e la gola, è vero. Se io ho questa cosa buonissima o solo questa, e tu non hai niente, se ti voglio *proprio bene* allora te ne lascio volentieri metà. Se ti riconosco come una persona che invece non mi dà *niente in cambio* (emotivamente o anche materialmente) (K. Ogni giorno mi chiede una caramella, del cioccolato, un cracker, tutto…. =/ ) mi girano un po’. O anche un bel po’.
Ok, per i pennarelli invece sono perdonata
Per i successi… è che, perbacco, ho avuto una carriera scolastica incredibile, professori che mi dicevano complimenti di ogni sorta, se continui così puoi andare dove vuoi… e poi vedo magari i ‘mediocri’ del mio corso di studi che fanno cose fighissime perché sono stati più sgamati nel cercare lavoro!
