[...] l'accostamento rimane vertiginoso, da godere più per la passione smisurata per i due artisti che per i criteri espositivi. Da un lato, Caravaggio, pittore geniale e tormentato, di origini e formazione lombarde e di maturità romana, che per primo esasperò i contrasti tra luci e ombre per raccontare sulla tela la realtà più brutale e immediata. E' il pioniere di un'idea nuova e trasfigurante della luce, che scolpisce le figure, costruisce gli spazi, amplifica le situazioni, esplodendo sulla tela a tratti come apparizione simbolica o come forza drammatica per intensificare i gesti. Dall'altro, Francis Bacon, irlandese di Dublino, artista inquieto e portentoso del Novecento, capostipite della Nuova Figurazione d'oltremanica, maestro del ritratto ai confini estremi della figurazione, che nella deformazione dei volti ha scritto la sua sublime grandezza, e nella ricerca spasmodica della profonda intimità delle persone ha costruito il suo virtuosismo pittorico.
http://www.repubblica.it/2009/10/sezion ... bacon.html
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